Calcio
Italia-Inghilterra giocata in anticipo: intervista a Emanuele Corazzi
Il giornalista di Sky Sport è un esperto del football d'oltremanica
Barletta - domenica 24 giugno 2012
Tifa Italia, ma ha un occhio di riguardo per l'Inghilterra. Emanuele Corazzi, se proprio deve scegliere, preferisce la Premier League. Ne parla nei touch screen a Sky Sport 24, racconta le partite del calcio inglese su Sky Sport. Con l'azienda di Rupert Murdoch lavora dal 2006, anno dei Mondiali in Germania. Giovane, preparato ed estroverso, con Emanuele abbiamo giocato in anticipo Italia-Inghilterra, quarto di finale di Euro 2012 in programma questa sera. Ne è venuta fuori una frizzante intervista, con pronostico finale a sorpresa.
Emanuele, chi meglio di te per giocare in anticipo Italia-Inghilterra. Cosa dobbiamo temere della Nazionale di Roy Hodgson?
« Questa Inghilterra rispetto al passato ha meno qualità, gioca più "all'italiana", pensando meno a costruire e più a coprire gli spazi e pungere in ripartenza. Forse partire come formazione poco attesa alla vittoria, contrariamente a quanto avvenuto in passato, ha fatto bene psicologicamente all'Inghilterra: ha fatto buone gare, partendo con un pareggio con la Francia, poi battendo Svezia e Ucraina. Ha inoltre un allenatore che ha spesso lottato per la salvezza, penso alle esperienze con Fuhlam e West Bromwich Albion, e questo ha fatto anche bene alla mentalità della loro Nazionale, abituata a difendere, un po' come il Chelsea di Di Matteo in Champions: poi davanti ha individualità di un certo spessore, a partire da Rooney, fino a Young, Welbeck, Carroll, e possono fare molto male».
Quanto possono pesare le assenze di Lampard e Rio Ferdinand, assenti per motivi differenti in questi Europei?
« Per quanto riguarda Rio Ferdinand, lo ritengo un calciatore molto simile a Terry. La coppia Terry-Lescott sin qui sta rendendo bene e la ritengo una coppia complementare. Ovviamente Ferdinand è un campione assoluto, e se ci fosse stato chissà come sarebbe andata. In merito all'assenza di Lampard, posso dire che ha paradossalmente risolto un dilemma annoso per la nazionale inglese: l'eterno dualismo con Gerrard si portava dietro da almeno 10 anni, e per forza di cose in passato andavano a pestarsi i piedi. Gerrard ha preso per mano l'Inghilterra nel cuore del campo, ha fatto tre assist in altrettante partite. Dire che l'assenza di un campione come Lampard può essere un vantaggio può risultare una bestemmia, ma tant è: ha risolto un problema per Hodgson».
Theo Walcott: perché la giovane ala dell'Arsenal parte raramente dal primo minuto?
« Per me ci sono due ragioni: Hodgson vuole una squadra coperta, e in questo senso Milner, che nel City agiva da mediano nel 4-2-3-1 rappresenta una soluzione ideale. Da esterno Milner è utile per coprirsi sugli esterni, tamponando la spinta avversaria, come avvenuto contro la Francia di Ribery ed Evra. Walcott invece raramente è decisivo dal 1', ma lo diventa a partita in corso con le difese stanche, come avvenuto contro la Svezia. E questo discorso può valere anche domenica (oggi, ndr) contro l'Italia».
Come hai visto invece quest'Italia sin qui? In particolare come valuti la scelta di schierare Thiago Motta come fantasista?
« Mi ha ricordato molto la scelta di alcune squadre del nostro campionato di usare il trequartista "mascherato", corrente avviata dal Chievo di Di Carlo con Pinzi dietro le punte. E' un uomo che serve più per pressare gli avversari e ostacolarne l'avvio di manovra, ma non ha il lancio e il dribbling del trequartista. Faccio mia una cosa detta da Gianluca Vialli, e dico che l'Inghilterra soffre molto i calciatori tra le linee: in questo senso usare un calciatore come Diamanti, che si muove molto tra le linee e conosce bene il calcio inglese avendo giocato in passato nel West Ham, potrebbe essere la soluzione migliore».
Un pronostico secco: quanto finisce Inghilterra-Italia?
« Vado controcorrente: parità dopo i 90', vanno ai supplementari e vince l'Inghilterra con gol decisivo di Andy Carroll».
Noi ti ringraziamo per l'intervista, ma ovviamente speriamo che il pronostico sia errato…
(Twitter: @GuerraLuca88)
Emanuele, chi meglio di te per giocare in anticipo Italia-Inghilterra. Cosa dobbiamo temere della Nazionale di Roy Hodgson?
« Questa Inghilterra rispetto al passato ha meno qualità, gioca più "all'italiana", pensando meno a costruire e più a coprire gli spazi e pungere in ripartenza. Forse partire come formazione poco attesa alla vittoria, contrariamente a quanto avvenuto in passato, ha fatto bene psicologicamente all'Inghilterra: ha fatto buone gare, partendo con un pareggio con la Francia, poi battendo Svezia e Ucraina. Ha inoltre un allenatore che ha spesso lottato per la salvezza, penso alle esperienze con Fuhlam e West Bromwich Albion, e questo ha fatto anche bene alla mentalità della loro Nazionale, abituata a difendere, un po' come il Chelsea di Di Matteo in Champions: poi davanti ha individualità di un certo spessore, a partire da Rooney, fino a Young, Welbeck, Carroll, e possono fare molto male».
Quanto possono pesare le assenze di Lampard e Rio Ferdinand, assenti per motivi differenti in questi Europei?
« Per quanto riguarda Rio Ferdinand, lo ritengo un calciatore molto simile a Terry. La coppia Terry-Lescott sin qui sta rendendo bene e la ritengo una coppia complementare. Ovviamente Ferdinand è un campione assoluto, e se ci fosse stato chissà come sarebbe andata. In merito all'assenza di Lampard, posso dire che ha paradossalmente risolto un dilemma annoso per la nazionale inglese: l'eterno dualismo con Gerrard si portava dietro da almeno 10 anni, e per forza di cose in passato andavano a pestarsi i piedi. Gerrard ha preso per mano l'Inghilterra nel cuore del campo, ha fatto tre assist in altrettante partite. Dire che l'assenza di un campione come Lampard può essere un vantaggio può risultare una bestemmia, ma tant è: ha risolto un problema per Hodgson».
Theo Walcott: perché la giovane ala dell'Arsenal parte raramente dal primo minuto?
« Per me ci sono due ragioni: Hodgson vuole una squadra coperta, e in questo senso Milner, che nel City agiva da mediano nel 4-2-3-1 rappresenta una soluzione ideale. Da esterno Milner è utile per coprirsi sugli esterni, tamponando la spinta avversaria, come avvenuto contro la Francia di Ribery ed Evra. Walcott invece raramente è decisivo dal 1', ma lo diventa a partita in corso con le difese stanche, come avvenuto contro la Svezia. E questo discorso può valere anche domenica (oggi, ndr) contro l'Italia».
Come hai visto invece quest'Italia sin qui? In particolare come valuti la scelta di schierare Thiago Motta come fantasista?
« Mi ha ricordato molto la scelta di alcune squadre del nostro campionato di usare il trequartista "mascherato", corrente avviata dal Chievo di Di Carlo con Pinzi dietro le punte. E' un uomo che serve più per pressare gli avversari e ostacolarne l'avvio di manovra, ma non ha il lancio e il dribbling del trequartista. Faccio mia una cosa detta da Gianluca Vialli, e dico che l'Inghilterra soffre molto i calciatori tra le linee: in questo senso usare un calciatore come Diamanti, che si muove molto tra le linee e conosce bene il calcio inglese avendo giocato in passato nel West Ham, potrebbe essere la soluzione migliore».
Un pronostico secco: quanto finisce Inghilterra-Italia?
« Vado controcorrente: parità dopo i 90', vanno ai supplementari e vince l'Inghilterra con gol decisivo di Andy Carroll».
Noi ti ringraziamo per l'intervista, ma ovviamente speriamo che il pronostico sia errato…
(Twitter: @GuerraLuca88)