Inaugurazione del lungomare Mennea, le voci dei protagonisti

Quella odierna è stata per il mondo dello sport una mattinata speciale. La litoranea di Ponente è diventata ufficialmente lungomare Pietro Mennea. Il sindaco Pasquale Cascella ha inaugurato la nuova denominazione, davanti ad un platea composta da appassionati di ogni età. A vincere quest'oggi è stato lo sport, nel ricordo di un grande uomo. Tra gli assoluti protagonisti della giornata figuravano gli atleti. Ai microfoni di Barlettalife hanno commentato questa inaugurazione Vito Incantalupo, Pia Lionetti, Veronica Inglese ed Eusebio Haliti:

Vito Incantalupo: «Un anno fa ero a Roma, è stato un momento durissimo, nel giorno in cui mi è arrivata la notizia non ho parlato con nessuno, nemmeno con mia madre. Una cosa che mi fa tanto piacere è che le manifestazioni di oggi sono legate ai bambini e all'atletica leggera perché penso, e sono sicuro, che è quello che avrebbe voluto lui. Il lungomare è una bella onorificenza, anche se noi del mondo dello stadio eravamo di un'altra opinione: la litoranea non è esattamente il luogo in cui Pietro si allenava. Forse sarebbe stato più utile intitolare lo stadio o la pista a Mennea e magari spostare il nome di Puttilli sulla litoranea, anche se, ovviamente, sarebbe stata una cosa molto difficile dal punto di vista burocratico».

Pia Lionetti: «Per me è doveroso essere qui, proprio perché non ho avuto modo di assistere ad altri memorial o di andare ai funerali di Pietro per impegni improrogabili. Qui non potevo mancare, visto che sono qui a Barletta per allenarmi una settimana. Pietro è una leggenda, è la storia, lo è e lo sarà sempre. Non verrà mai dimenticato. Per me era doveroso essere qui in questo momento. Ringrazio il Comune per la decisione di intitolare il lungomare a Mennea, era ora di fare qualcosa per lui».

Veronica Inglese: «Pietro Mennea è un modello, è assolutamente un punto di riferimento. Lui è stato un atleta ottimo da tutti i punti di vista, ed è un modello non solo per i risultati che è riuscito a conseguire, ma per il modo in cui li ha conseguiti. Credo che non ci sia un atleta che possa eguagliare quanto ha fatto lui, lo spirito di sacrificio che aveva lui. Sono contentissima di questa bellissima iniziativa, anche perché il lungomare di Ponente, che ora è diventato lungomare Mennea, tutte le mattine è corso da atleti – me compresa -, runner, famiglie e bambini, che si divertono nel correre. Quale strada migliore da intitolargli. È una giornata bellissima, sono contentissima che questa manifestazione sia stata unita ai Giochi Sportivi Studenteschi per invogliare i ragazzi a fare sport e a prendere esempio da un grande uomo quale è stato Pietro Mennea».

Eusebio Haliti: «Ci tenevo ad esserci, ho fatto di tutto per essere qui, è un momento bellissimo. È un gesto doveroso nei confronti di Mennea, che tutt'oggi continua a dare molto. La testimonianza è dei ragazzini che si divertono a correre, che si sentono liberi negli istanti in cui corrono. È importante per ricambiare ciò che lui ha fatto per noi. Ha fatto dei risultati eccezionali, ci ha dimostrato che tutto è possibile purchè si lavori sodo. I sacrifici non sono sacrifici, perché quando fai una cosa bella che ti piace senti soltanto la stanchezza, non il sacrificio, ma poi sei soddisfatto. Mennea ci ha detto: "ragazzi, più arriverete stanchi alla fine di ogni allenamento, più risultati avrete. Non esiste colore di pelle, non esiste statura, non esiste talento: se si vuole far qualcosa, si deve fare fatica, bisogna essere soddisfatti, contenti, soprattutto puliti. Bisogna allenarsi tutti i giorni, arriverà il momento in cui si raccoglieranno i frutti di questo lavoro. Questo è l'insegnamento di Pietro, è una cosa bellissima, che non è valida soltanto in pista, ma anche fuori, in qualsiasi ambito. In questo momento sono io ad inviare a lui un grazie in questo cielo così azzurro oggi, anche per lui. È una cosa bellissima vedere il lungomare dedicato a Mennea. Una mia considerazione personale in merito: va benissimo la via, è un ricordo che rimarrà, ma Mennea deve avere anche un suo simbolo su questa città, un timbro. Questa è una bella cosa, ma il vero timbro, la vera rappresentanza di Pietro Mennea è quel 19 e 99 fatto su quella pista, a Barletta. Questa potrebbe essere una cosa concreta per la città, per i ragazzi che cercano di sviluppare e mettere in pratica i suoi insegnamenti. È una cosa difficile, capiamo che le amministrazioni non vivono momenti felici, ma lo sport si è sempre dimostrato nella storia come uno dei primi campi per risollevare una nazione. Dobbiamo rinascere con lo sport. Ci sono tanti campi in cui si può risparmiare, ma non sullo sport che da insegnamenti puliti. Penso che ci sono persone che possono fare sacrifici per mettere a posto questa situazione».