Calcio
Filippo Petterini: «Abbiamo entusiamo, mi piace il nuovo Barletta»
Il terzino biancorosso parla del suo futuro ai nostri microfoni
Barletta - giovedì 2 agosto 2012
A 31 anni suonati difficilmente si sceglie di cambiare squadra, soprattutto se la squadra in questione lotta per salire in serie A. Filippo Petterini l'ha fatto a gennaio 2012, lasciando il Pescara di Zeman per arrivare a Barletta durante l'ultima sessione di calciomercato. Professione: terzino sinistro con licenza di offendere, ideale per il 4-3-3 di Novelli. Sotto l'ombra di Eraclio nei 4 mesi di interregno-Di Costanzo ha collezionato 10 presenze, sorprendendo per la facilità di propensione offensiva, ma talvolta registrando alcune colpe sulle reti avversarie. Giudizi contrastanti si sono alternati nel corso della sua permanenza a Barletta circa l'efficacia del suo arrivo. Fuori dai piani tecnici in avvio di stagione, "recuperato" nel ritiro di Rio di Pusteria, dal Trentino Alto Adige Filippo ci ha parlato in un'intervista della sua voglia di continuare a far parte della rosa di Novelli e del suo desiderio di giocarsi le proprie chances nella Città della Disfida:
Filippo Petterini, da sicuro partente a pienamente reintegrato nei piani tecnici. Le nubi sul tuo futuro a Barletta si sono diradate da un mese a questa parte?
«Come dico da tempo, io ho un contratto e voglio rispettarlo perché tengo a questo progetto e a questa società. Sono convinto che si possa fare bene a Barletta, e quello che abbiamo fatto in ritiro da venti giorni a questa parte supporta la mia idea».
Al momento sei il titolare nel ruolo di laterale sinistro. Non è assicurata la tua permanenza a Barletta, ma ti aspettavi comunque questa "investitura" da parte di Novelli?
«Mi fa certamente piacere; nel ritiro abbiamo creato un bellissimo gruppo tra noi "vecchi" e i nuovi arrivati, e sono contento del fatto che ci sia fiducia nei miei confronti. Io ho un contratto e voglio rispettarlo e onorarlo nel migliore dei modi, a Barletta sto bene, poi quello che accadrà fino a fine agosto non lo so».
Resta dunque quello economico il nodo fondamentale per la permanenza tua e quella di altri compagni che rientrano nei piani societari? Accetteresti una riduzione dell'ingaggio?
«Verrei incontro alla società, e credo che una soluzione si possa trovare con la reciproca voglia di risolvere la cosa: se c'è volontà da entrambe le parti una soluzione si trova. Io sono stato bene in ogni società dove sono stato, e così è a Barletta. Già il fatto di far parte del progetto tecnico, a fronte di alcuni compagni che non rientrano nei piani, fa piacere».
Sei uno dei più esperti del gruppo biancorosso: come procede l'integrazione con i giovani arrivati? Ti aspettavi un così rapido amalgama in squadra?
«No, e devo dire che credo sia merito del mister, del ds Pavone e della società che hanno scelto i calciatori: sono bravi ragazzi dentro e fuori dal campo, e questo aiuta la maturazione di quella sintonia che porta anche a ottenere risultati importanti».
C'è uno dei giovani che ti ha impressionato in particolare?
«No, fare nomi sarebbe poco bello nei confronti degli altri. Ce n'era qualcuno che già conoscevo, altri no, ma credo che il livello complessivo sia elevato. Hanno tutti almeno 10 anni meno di me (ride, ndr) e mi hanno colpito positivamente».
Chiusura sulla Tim Cup: sei un ex-Perugia e hai giocato a Foligno. Domenica per te sarà un derby?
«Certo, sono stato a Perugia nel periodo-Gaucci e poi sono passato alla Sambenedettese, inoltre Foligno-Perugia è un autentico derby. Dico che sarà una partita sicuramente particolare».
Cosa sai dei prossimi avversari del Barletta? Cosa temete di loro?
«Non temiamo nulla, ma abbiamo grande rispetto: conosco il ds del Perugia e altri calciatori umbri, ma domenica spero che vinceremo noi».
Domenica per molti tuoi compagni sarà la "prima" nello stadio barlettano: vista però l'aria nuova in rosa e staff, possiamo dire che sarà un "secondo esordio" anche per chi già c'era lo scorso anno?
«In effetti a parte quei tre o quattro "vecchi" che magari andranno, o andremo, in campo, ci saranno tutti ragazzi giovani: la partita di domenica sarà già importante per partire bene e confidiamo nel sostegno dei tifosi che ci sono stati tanto vicini già nella scorsa stagione, speriamo di dargli diverse soddisfazioni, le meritano».
Partire con il piede giusto per dimenticare il recente passato (playoff mancati) che tanto male ha fatto a chi c'era in campo come Petterini...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Filippo Petterini, da sicuro partente a pienamente reintegrato nei piani tecnici. Le nubi sul tuo futuro a Barletta si sono diradate da un mese a questa parte?
«Come dico da tempo, io ho un contratto e voglio rispettarlo perché tengo a questo progetto e a questa società. Sono convinto che si possa fare bene a Barletta, e quello che abbiamo fatto in ritiro da venti giorni a questa parte supporta la mia idea».
Al momento sei il titolare nel ruolo di laterale sinistro. Non è assicurata la tua permanenza a Barletta, ma ti aspettavi comunque questa "investitura" da parte di Novelli?
«Mi fa certamente piacere; nel ritiro abbiamo creato un bellissimo gruppo tra noi "vecchi" e i nuovi arrivati, e sono contento del fatto che ci sia fiducia nei miei confronti. Io ho un contratto e voglio rispettarlo e onorarlo nel migliore dei modi, a Barletta sto bene, poi quello che accadrà fino a fine agosto non lo so».
Resta dunque quello economico il nodo fondamentale per la permanenza tua e quella di altri compagni che rientrano nei piani societari? Accetteresti una riduzione dell'ingaggio?
«Verrei incontro alla società, e credo che una soluzione si possa trovare con la reciproca voglia di risolvere la cosa: se c'è volontà da entrambe le parti una soluzione si trova. Io sono stato bene in ogni società dove sono stato, e così è a Barletta. Già il fatto di far parte del progetto tecnico, a fronte di alcuni compagni che non rientrano nei piani, fa piacere».
Sei uno dei più esperti del gruppo biancorosso: come procede l'integrazione con i giovani arrivati? Ti aspettavi un così rapido amalgama in squadra?
«No, e devo dire che credo sia merito del mister, del ds Pavone e della società che hanno scelto i calciatori: sono bravi ragazzi dentro e fuori dal campo, e questo aiuta la maturazione di quella sintonia che porta anche a ottenere risultati importanti».
C'è uno dei giovani che ti ha impressionato in particolare?
«No, fare nomi sarebbe poco bello nei confronti degli altri. Ce n'era qualcuno che già conoscevo, altri no, ma credo che il livello complessivo sia elevato. Hanno tutti almeno 10 anni meno di me (ride, ndr) e mi hanno colpito positivamente».
Chiusura sulla Tim Cup: sei un ex-Perugia e hai giocato a Foligno. Domenica per te sarà un derby?
«Certo, sono stato a Perugia nel periodo-Gaucci e poi sono passato alla Sambenedettese, inoltre Foligno-Perugia è un autentico derby. Dico che sarà una partita sicuramente particolare».
Cosa sai dei prossimi avversari del Barletta? Cosa temete di loro?
«Non temiamo nulla, ma abbiamo grande rispetto: conosco il ds del Perugia e altri calciatori umbri, ma domenica spero che vinceremo noi».
Domenica per molti tuoi compagni sarà la "prima" nello stadio barlettano: vista però l'aria nuova in rosa e staff, possiamo dire che sarà un "secondo esordio" anche per chi già c'era lo scorso anno?
«In effetti a parte quei tre o quattro "vecchi" che magari andranno, o andremo, in campo, ci saranno tutti ragazzi giovani: la partita di domenica sarà già importante per partire bene e confidiamo nel sostegno dei tifosi che ci sono stati tanto vicini già nella scorsa stagione, speriamo di dargli diverse soddisfazioni, le meritano».
Partire con il piede giusto per dimenticare il recente passato (playoff mancati) che tanto male ha fatto a chi c'era in campo come Petterini...
(Twitter: @GuerraLuca88)