Calcio
Contrordine biancorossi: Barletta-Martina si gioca prima dell’eventuale finale di coppa
La Lega Nazionale Dilettanti pone fine agli “esperimenti” del Comitato regionale
Barletta - sabato 23 aprile 2022
10.27
Cari quasi cinquantenni d'assalto che seguite con trepidazione le sorti dell'ASD Barletta 1922, avete presente quando eravamo ragazzini? Quando soprattutto nei lunghi pomeriggi d'estate, muniti di scarpe, completi variopinti e pallone "Tango Mundial '78", si organizzava la mitica "sfidetta" ? Quella partita a pallone in modalità "endurance" della durata più o meno di un turno di lavoro in fabbrica, che poi terminava poi col classico "chi segna vince" a causa delle urla strazianti dalle finestre delle nostre mamme (e non di rado delle secchiate d'acqua della signora del piano di sopra) ?
Beh, se fino a qualche tempo fa credevate che quei match all'ultimo sangue (dalle ginocchia, of course) fossero il massimo dell'improvvisazione calcistica, é perché non avevate ancora visto all'opera il Comitato regionale FIGC Puglia, con i suoi due gironi in Eccellenza, ma con una sola promozione diretta. Con la sospensione e poi con la disputa delle sole partite di andata nella stagione 2020/21, con tanto di disputa dei play off anche per chi vinceva i gironi.
Fino all'ultimo dei "capolavori" perfettamente rappresentato dal play off fra Corato e Sava (la cui partita di andata si gioca domani), la cui vincente, per ambire alla disputa degli spareggi interregionali che valgono la promozione in D, deve sperare che il Barletta perda col Martina lo spareggio promozione, a patto che poi lo stesso Barletta vinca la Coppa Italia Dilettanti, in quanto il solo venir meno di una tra queste due ipotesi renderebbe perfettamente inutile il play off regionale (che però si giocherà lo stesso) tra Sava e Corato.
Capiamo perfettamente a questo punto che, con tutto questo intruglio di casistiche e di regolamenti, lo stato di disorientamento del lettore è grosso modo assimilabile a quello di Asterix e Obelix negli uffici pubblici dell'antica Roma, ma se da un paio di stagioni riuscire a capire il format del campionato di Eccellenza pugliese, per tifosi e organi di informazione è diventato roba da settimana enigmistica, per società come Barletta, Martina, Corato e Sava questo continuo navigare a vista da parte del Comitato regionale si sta rivelando anche un bagno di sangue dal punto di vista economico, con le già citate Corato e Sava che rischiano di dover pagare un'ulteriore mensilità ai calciatori a causa di un play off reso probabilmente inutile dall'altolá della Lega Nazionale Dilettanti alle primizie regolamentari made in Puglia.
Prendiamo il caso di Barletta e Martina, il cui accesso alla finale regionale è ufficiale da circa un mese, oltre che fattuale praticamente da inizio campionato. Possibile che in un mese di tempo, queste menti così creative non siano state in grado di partorire uno straccio di ipotesi circa luogo e data dello spareggio Barletta-Martina prima della tirata d'orecchi della Lega?
Perché continuare per due anni a sperare nell'ottenimento della seconda promozione diretta dinanzi al no categorico, più volte ribadito, della LND e non ammettere il flop pazzesco del format con doppio girone?
Certo, ci diranno che anche negli anni Ottanta vi erano due gironi, ma con due promozioni dirette in D, quindi perché non sperare?
Peccato però che negli anni Ottanta i gironi dell'allora Interregionale erano dodici, e non nove come nell'attuale Serie D. E in ogni caso, pur non essendo certo la LND scevra da responsabilità in merito a questa situazione (perchè aspettare le semifinali di coppa per decidere la priorità tra una competizione e l'altra?), è chiaro ed evidente a tutti che questi continui cambiamenti in corsa da parte dei vertici regionali, non fanno altro che minare ulteriormente la credibilità di un calcio dilettantistico pugliese già alle pezze.
In tutto questo caos è una fortuna che il Barletta sia artefice in tutto e per tutto del proprio destino, a partire dal match di mercoledì prossimo in Sardegna contro la Ossese che potrebbe regalare al Barletta un doppio match point per ritrovare la tanto sospirata Serie D, e abbandonare una volta per tutte quel teatro dell'assurdo che sta diventando il campionato di Eccellenza pugliese.
Beh, se fino a qualche tempo fa credevate che quei match all'ultimo sangue (dalle ginocchia, of course) fossero il massimo dell'improvvisazione calcistica, é perché non avevate ancora visto all'opera il Comitato regionale FIGC Puglia, con i suoi due gironi in Eccellenza, ma con una sola promozione diretta. Con la sospensione e poi con la disputa delle sole partite di andata nella stagione 2020/21, con tanto di disputa dei play off anche per chi vinceva i gironi.
Fino all'ultimo dei "capolavori" perfettamente rappresentato dal play off fra Corato e Sava (la cui partita di andata si gioca domani), la cui vincente, per ambire alla disputa degli spareggi interregionali che valgono la promozione in D, deve sperare che il Barletta perda col Martina lo spareggio promozione, a patto che poi lo stesso Barletta vinca la Coppa Italia Dilettanti, in quanto il solo venir meno di una tra queste due ipotesi renderebbe perfettamente inutile il play off regionale (che però si giocherà lo stesso) tra Sava e Corato.
Capiamo perfettamente a questo punto che, con tutto questo intruglio di casistiche e di regolamenti, lo stato di disorientamento del lettore è grosso modo assimilabile a quello di Asterix e Obelix negli uffici pubblici dell'antica Roma, ma se da un paio di stagioni riuscire a capire il format del campionato di Eccellenza pugliese, per tifosi e organi di informazione è diventato roba da settimana enigmistica, per società come Barletta, Martina, Corato e Sava questo continuo navigare a vista da parte del Comitato regionale si sta rivelando anche un bagno di sangue dal punto di vista economico, con le già citate Corato e Sava che rischiano di dover pagare un'ulteriore mensilità ai calciatori a causa di un play off reso probabilmente inutile dall'altolá della Lega Nazionale Dilettanti alle primizie regolamentari made in Puglia.
Prendiamo il caso di Barletta e Martina, il cui accesso alla finale regionale è ufficiale da circa un mese, oltre che fattuale praticamente da inizio campionato. Possibile che in un mese di tempo, queste menti così creative non siano state in grado di partorire uno straccio di ipotesi circa luogo e data dello spareggio Barletta-Martina prima della tirata d'orecchi della Lega?
Perché continuare per due anni a sperare nell'ottenimento della seconda promozione diretta dinanzi al no categorico, più volte ribadito, della LND e non ammettere il flop pazzesco del format con doppio girone?
Certo, ci diranno che anche negli anni Ottanta vi erano due gironi, ma con due promozioni dirette in D, quindi perché non sperare?
Peccato però che negli anni Ottanta i gironi dell'allora Interregionale erano dodici, e non nove come nell'attuale Serie D. E in ogni caso, pur non essendo certo la LND scevra da responsabilità in merito a questa situazione (perchè aspettare le semifinali di coppa per decidere la priorità tra una competizione e l'altra?), è chiaro ed evidente a tutti che questi continui cambiamenti in corsa da parte dei vertici regionali, non fanno altro che minare ulteriormente la credibilità di un calcio dilettantistico pugliese già alle pezze.
In tutto questo caos è una fortuna che il Barletta sia artefice in tutto e per tutto del proprio destino, a partire dal match di mercoledì prossimo in Sardegna contro la Ossese che potrebbe regalare al Barletta un doppio match point per ritrovare la tanto sospirata Serie D, e abbandonare una volta per tutte quel teatro dell'assurdo che sta diventando il campionato di Eccellenza pugliese.