Calcio
Barletta, parola a Migliaccio: «Non possiamo sbagliare»
Il difensore analizza il momento dei biancorossi
Barletta - venerdì 24 febbraio 2012
2.36
È uno dei pilastri del reparto arretrato, Vincenzo Migliaccio, un difensore che fonde eleganza ed efficacia. È stato uno degli elementi più utilizzati fino a questo momento nel reparto difensivo. Con la stessa eleganza con cui scende in campo ogni domenica (o quasi), il "fratello d'arte" si districa tra le domande, analizzando il delicato momento del sodalizio di via Vittorio Veneto quando mancano 11 partite al termine del campionato. Toccando gli argomenti più disparati, il difensore ex Taranto traccia le somme del cammino biancorosso in questa entusiasmante stagione 2011/2012, che sta risvegliando il vecchio cuore della tifoseria "assopito" durante gli anni di permanenza nelle categorie minori. Abbiamo intervistato Vincenzo Migliaccio alla vigilia del delicato match del "Druso", che vedrà opposte tra poco più di 24 ore Sud Tirol e Barletta.
Vincenzo, siamo alla vigilia della partita contro il Sud Tirol. Come state vivendo il ritorno in campo dopo una settimana di pausa?
L'abbiamo preparata nel migliore dei modi. Sappiamo che è una partita importantissima per noi, che non possiamo sbagliare. Mancano ormai pochissime partite, vista la situazione che vede coinvolte diverse squadre che lottano per dei posti importanti, e noi non possiamo sbagliare, sicuramente…
Sei uno dei "veterani" della squadra, hai vissuto il cambiamento da mister Cari a mister Di Costanzo. Come vi state trovando con il nuovo mister?
Benissimo. Certo, dispiace quando si cambia l'allenatore perché comunque è un fallimento da parte di tutti. Però comunque il nuovo allenatore ci dobbiamo subito integrare, dobbiamo cercare di capire velocemente le sue idee. Soprattutto, il gruppo è predisposto ad ascoltare il mister per seguirlo soprattutto nella cura dei particolari.
Tu che hai vissuto in piazze importanti e calde come Taranto, hai anche vissuto quelle che sono le esigenze e le richieste di una tifoseria calda come quella di Barletta. Come vivete il rapporto con la tifoseria che ha vissuto fasi alterne – ricordiamo anche i fischi che sono piovuti in alcune occasioni?
Questo è un gruppo molto esperto, che in fin dei conti sa che durante una stagione ci sono alti e bassi e possono arrivare sia contestazioni che commenti positivi. Noi alla fine siamo stati bravi a reagire per superare il momento negativo che è coinciso con le due sconfitte in casa. Dopo la sconfitta con il Salò, a partire da Portogruaro in poi abbiamo fatto un bel filotto. Alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia abbiamo pure steccato qualche partita. Alla fine credo che il rapporto società-squadra-piazza (e per piazza intendo i tifosi) sia abbastanza positivo. Sappiamo comunque che c'è grossa pressione, ma siamo in grado di superarla. Con un gruppo del genere, e con una tifoseria del genere, non puoi non giocartela fino alla fine…
Hai cambiato spesso compagni di reparto: Mengoni per infortunio ha saltato qualche partita, Pisani, Pelagias, il nuovo acquisto Minieri. Con chi ti trovi meglio? Temi la concorrenza per il ruolo di difensore centrale?
Per quanto riguarda il compagno di reparto, mi trovo abbastanza bene con tutti. Ho giocato più volte con Mengoni, ma anche con gli altri non è andata male. Credo poi che la concorrenza sia sempre un bene. Soprattutto quando lotti per vincere devi essere sempre al massimo durante gli allenamenti perché si può sbagliare poco.
Diamo un rapido sguardo al prossimo avversario, il Sud Tirol di mister Stroppa. Gli altoatesini hanno come punto di forza la freschezza della gioventù. Il Barletta ha la forza dell'esperienza unita all'entusiasmo per l'arrivo del nuovo mister. Come vedi questa partita?
Secondo me sarà una bella partita, perché vedremo due "progetti diversi", perché noi mettiamo in campo l'esperienza di giocatori che hanno anche trascorsi in serie B. Incontri una squadra che è un po' una "mezza primavera": sono molto organizzati, seguono molto quel che dice l'allenatore. Però sta solo a noi. Dobbiamo essere bravi a preparare tutti i particolari e soprattutto a pareggiare, almeno a pareggiare la voglia agonistica, perché poi come qualità siamo superiori.
Ti chiederei di dare un voto al campionato del Barletta e di compilare una "griglia di partenza" per quanto riguarda la promozione, dalla quale escluderei solo il Trapani che sembra aver preso il volo. Come collocheresti questo Barletta?
Attualmente non posso dare un voto al Barletta. Certamente a noi manca qualche "punticino", non dico essere primi, ma dovremmo avere almeno 5-6 punti in più. E quello è solo colpa nostra. Per quanto riguarda la "griglia" promozione, io l'ho sempre detto, anche all'interno dello spogliatoio: noi per la categoria abbiamo un gruppo da prime 3. Comunque è vero che lo Spezia ha grossi nomi, ma il Barletta è una delle squadre con più qualità ed esperienza del girone.
Facendo un salto nel passato, tu hai lasciato Taranto, che ora è secondo in classifica nel girone A, per venire a Barletta a lottare per i playoff. Hai qualche rimpianto in merito?
No, non ho mai rimpianti. Quando scelgo delle situazioni è perché ci credo. A Taranto ho passato 4 anni bellissimi, abbiamo fatto i playoff ma li abbiamo persi. Ora sono a Barletta, e penso solo al Barletta. Io ho voglia di giocare qui, ho tantissima voglia con i miei amici della squadra di raggiungere l'obiettivo. Poi sarà il campo a decidere…
Volendo aggiungere una nota di colore, forse l'unico neo di questo Barletta è la questione legata al campo e alla struttura del "Puttilli". In questi giorni il Comune ha comunicato che a breve dovrebbero partire alcuni lavori di adeguamento funzionale. Come vivete questa situazione, visto che anche il manto stesso del "Puttilli" vi sta creando diversi problemi?
Sentiamo spesso parlare di questa situazione politica. Quel che soffriamo di più è il campo, è il manto erboso che ti toglie qualcosa vista la qualità che abbiamo nel reparto avanzato.
Spesso vediamo i difensori andare in attacco per le palle inattive. A Barletta ha segnato soltanto Pelagias (nel match contro la Cremonese). Quando vedremo un gol anche da parte tua o degli altri tuoi compagni di reparto?
Di questo ne parliamo anche tra di noi. Io credo che in questa stagione al Barletta siano mancati i gol da parte dei difensori. Io spero che il prima possibile qualcuno di noi ne faccia altri. Un solo gol dai difensori non è certo un record positivo…
Come vedi la "crisi" del reparto offensivo per quanto riguarda uomini come Infantino e Di Gennaro che possono aver deluso le attese?
Io non parlerei di delusione. Io parlo tantissimo con Di Gennaro. Per me come prestazioni in campo è stato uno dei migliori nel girone d'andata. Poi è normale, è stato un po' "sfigato", ha sbagliato molto sottoporta. Lui è sempre stato presente, difficilmente ha sbagliato partita. Ci mancano un po' forse anche i gol di Di Gennaro e Infantino. Speriamo di avere il prima possibile a disposizione sia Di Gennaro che Infantino che sono due giocatori importanti.
Siamo in chiusura; non ti chiedo il pronostico perché sarebbe scontato. Ti chiedo di fare un appello alla tifoseria biancorossa e un saluto ai lettori di Barlettalife.
Posso mandare un messaggio ai tifosi, ed è quello di starci vicino. I momenti di difficoltà arriveranno, e solo il loro calore ci darà la forza per superare eventuali ostacoli. Poi non posso non salutare tutti voi di Barlettalife che seguite tantissimo il Barletta e ci state vicino, con la speranza di toglierci insieme qualche bella soddisfazione.
Tifosi e lettori non aspettano altro. Sotto a chi tocca…
Vincenzo, siamo alla vigilia della partita contro il Sud Tirol. Come state vivendo il ritorno in campo dopo una settimana di pausa?
L'abbiamo preparata nel migliore dei modi. Sappiamo che è una partita importantissima per noi, che non possiamo sbagliare. Mancano ormai pochissime partite, vista la situazione che vede coinvolte diverse squadre che lottano per dei posti importanti, e noi non possiamo sbagliare, sicuramente…
Sei uno dei "veterani" della squadra, hai vissuto il cambiamento da mister Cari a mister Di Costanzo. Come vi state trovando con il nuovo mister?
Benissimo. Certo, dispiace quando si cambia l'allenatore perché comunque è un fallimento da parte di tutti. Però comunque il nuovo allenatore ci dobbiamo subito integrare, dobbiamo cercare di capire velocemente le sue idee. Soprattutto, il gruppo è predisposto ad ascoltare il mister per seguirlo soprattutto nella cura dei particolari.
Tu che hai vissuto in piazze importanti e calde come Taranto, hai anche vissuto quelle che sono le esigenze e le richieste di una tifoseria calda come quella di Barletta. Come vivete il rapporto con la tifoseria che ha vissuto fasi alterne – ricordiamo anche i fischi che sono piovuti in alcune occasioni?
Questo è un gruppo molto esperto, che in fin dei conti sa che durante una stagione ci sono alti e bassi e possono arrivare sia contestazioni che commenti positivi. Noi alla fine siamo stati bravi a reagire per superare il momento negativo che è coinciso con le due sconfitte in casa. Dopo la sconfitta con il Salò, a partire da Portogruaro in poi abbiamo fatto un bel filotto. Alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia abbiamo pure steccato qualche partita. Alla fine credo che il rapporto società-squadra-piazza (e per piazza intendo i tifosi) sia abbastanza positivo. Sappiamo comunque che c'è grossa pressione, ma siamo in grado di superarla. Con un gruppo del genere, e con una tifoseria del genere, non puoi non giocartela fino alla fine…
Hai cambiato spesso compagni di reparto: Mengoni per infortunio ha saltato qualche partita, Pisani, Pelagias, il nuovo acquisto Minieri. Con chi ti trovi meglio? Temi la concorrenza per il ruolo di difensore centrale?
Per quanto riguarda il compagno di reparto, mi trovo abbastanza bene con tutti. Ho giocato più volte con Mengoni, ma anche con gli altri non è andata male. Credo poi che la concorrenza sia sempre un bene. Soprattutto quando lotti per vincere devi essere sempre al massimo durante gli allenamenti perché si può sbagliare poco.
Diamo un rapido sguardo al prossimo avversario, il Sud Tirol di mister Stroppa. Gli altoatesini hanno come punto di forza la freschezza della gioventù. Il Barletta ha la forza dell'esperienza unita all'entusiasmo per l'arrivo del nuovo mister. Come vedi questa partita?
Secondo me sarà una bella partita, perché vedremo due "progetti diversi", perché noi mettiamo in campo l'esperienza di giocatori che hanno anche trascorsi in serie B. Incontri una squadra che è un po' una "mezza primavera": sono molto organizzati, seguono molto quel che dice l'allenatore. Però sta solo a noi. Dobbiamo essere bravi a preparare tutti i particolari e soprattutto a pareggiare, almeno a pareggiare la voglia agonistica, perché poi come qualità siamo superiori.
Ti chiederei di dare un voto al campionato del Barletta e di compilare una "griglia di partenza" per quanto riguarda la promozione, dalla quale escluderei solo il Trapani che sembra aver preso il volo. Come collocheresti questo Barletta?
Attualmente non posso dare un voto al Barletta. Certamente a noi manca qualche "punticino", non dico essere primi, ma dovremmo avere almeno 5-6 punti in più. E quello è solo colpa nostra. Per quanto riguarda la "griglia" promozione, io l'ho sempre detto, anche all'interno dello spogliatoio: noi per la categoria abbiamo un gruppo da prime 3. Comunque è vero che lo Spezia ha grossi nomi, ma il Barletta è una delle squadre con più qualità ed esperienza del girone.
Facendo un salto nel passato, tu hai lasciato Taranto, che ora è secondo in classifica nel girone A, per venire a Barletta a lottare per i playoff. Hai qualche rimpianto in merito?
No, non ho mai rimpianti. Quando scelgo delle situazioni è perché ci credo. A Taranto ho passato 4 anni bellissimi, abbiamo fatto i playoff ma li abbiamo persi. Ora sono a Barletta, e penso solo al Barletta. Io ho voglia di giocare qui, ho tantissima voglia con i miei amici della squadra di raggiungere l'obiettivo. Poi sarà il campo a decidere…
Volendo aggiungere una nota di colore, forse l'unico neo di questo Barletta è la questione legata al campo e alla struttura del "Puttilli". In questi giorni il Comune ha comunicato che a breve dovrebbero partire alcuni lavori di adeguamento funzionale. Come vivete questa situazione, visto che anche il manto stesso del "Puttilli" vi sta creando diversi problemi?
Sentiamo spesso parlare di questa situazione politica. Quel che soffriamo di più è il campo, è il manto erboso che ti toglie qualcosa vista la qualità che abbiamo nel reparto avanzato.
Spesso vediamo i difensori andare in attacco per le palle inattive. A Barletta ha segnato soltanto Pelagias (nel match contro la Cremonese). Quando vedremo un gol anche da parte tua o degli altri tuoi compagni di reparto?
Di questo ne parliamo anche tra di noi. Io credo che in questa stagione al Barletta siano mancati i gol da parte dei difensori. Io spero che il prima possibile qualcuno di noi ne faccia altri. Un solo gol dai difensori non è certo un record positivo…
Come vedi la "crisi" del reparto offensivo per quanto riguarda uomini come Infantino e Di Gennaro che possono aver deluso le attese?
Io non parlerei di delusione. Io parlo tantissimo con Di Gennaro. Per me come prestazioni in campo è stato uno dei migliori nel girone d'andata. Poi è normale, è stato un po' "sfigato", ha sbagliato molto sottoporta. Lui è sempre stato presente, difficilmente ha sbagliato partita. Ci mancano un po' forse anche i gol di Di Gennaro e Infantino. Speriamo di avere il prima possibile a disposizione sia Di Gennaro che Infantino che sono due giocatori importanti.
Siamo in chiusura; non ti chiedo il pronostico perché sarebbe scontato. Ti chiedo di fare un appello alla tifoseria biancorossa e un saluto ai lettori di Barlettalife.
Posso mandare un messaggio ai tifosi, ed è quello di starci vicino. I momenti di difficoltà arriveranno, e solo il loro calore ci darà la forza per superare eventuali ostacoli. Poi non posso non salutare tutti voi di Barlettalife che seguite tantissimo il Barletta e ci state vicino, con la speranza di toglierci insieme qualche bella soddisfazione.
Tifosi e lettori non aspettano altro. Sotto a chi tocca…