Calcio
Barletta, il punto dopo la vittoria sul Pergo
Si allentano le tensioni ma in vista c'è un trittico terribile di gare
Barletta - lunedì 14 novembre 2011
18.41
Il "corsaro in casa" questa volta è il Barletta. Può essere questo il paradosso lessicale che meglio calza per i biancorossi, finalmente tornati alla vittoria davanti al proprio pubblico rompendo (si spera definitivamente) il tabù del Puttilli. Premessa doverosa: non abbiamo assistito certo ad una prova sontuosa ma di questi tempi portare a casa i tre punti, dopo un digiuno durato oltre due mesi, ridà fiducia all'ambiente e aiuterà la squadra a crescere e magari a liberarsi di tutte le tossine accumulate nel corso di queste travagliate settimane.
Passi in avanti
Ragionando a freddo, infatti, la ciurma di mister Cari può definirsi come un malato ancora sulla via della guarigione [cit.]. Contro il Pergocrema il pubblico del di casa stava assistendo per larghi tratti al leit motiv tipico delle partite disputate in casa dalla propria squadra: possesso palla prolungato e un po' compassato, scarse verticalizzazioni e qualche sporadica occasione da gol. Più o meno quello cui era stato abituato ad assistere nelle gare interne contro Latina e Trapani, per citarne un paio. Poi l'episodio decisivo del rigore e della concomitante espulsione del portiere gialloblu, il cucchiaio vincente di un coraggioso (o incosciente che dir si voglia) Cerone e il resto della partita che si indirizza verso il giusto binario. Il calcio, si sa, è deciso dagli episodi ma che questi possano piovere dal cielo per concessione divina ce ne passa. Ed ecco quindi emergere i meriti legittimi di un Barletta che è apparso finalmente con gamba, che è cresciuto alla distanza meritando una vittoria che di certo non può definirsi come esaltante ma che fa classifica, oltre che morale.
Esterni d'attacco sugli scudi
Le note più positive del match appena andato in archivio sono sicuramente gli esterni d'attacco. Sulla destra Tony Schetter si conferma nuovamente la vera stella di questa squadra. Per l'ex Cavese l'ennesima gara fatta di grande corsa, gran movimento e pericolosità nelle conclusioni. È lui difatti a sbloccare la partita subendo il fallo da rigore sugli sviluppi di un taglio in profondità da destra verso sinistra. Probabilmente è quello che meglio ha interpretato i dettami tattici di un 4-2-3-1 apparso finora troppo statico nei suoi interpreti offensivi. Dalla parte opposta si segnala invece un ritrovato Franchini, che contro il Pergocrema mette in mostra la sua miglior prestazione stagionale. Da sinistra si rivela sgusciante nelle sue percussioni ma raramente cerca la conclusione a rientrare. Dà il là all'azione che porta al raddoppio di Menicozzo e quando Mazzeo subentra al posto di Schetter è sempre lui ad emergere maggiormente nella fase offensiva. Se l'attaccante ravennate dovesse trovare la giusta continuità di rendimento sarebbe un'ulteriore freccia per l'arco di mister Cari, e che freccia!
Torna il sereno (?)
Nella serata di ieri è giunta la notizia dell'interruzione del ritiro della squadra a Sturno e del silenzio stampa che ormai si protraeva da oltre due settimane. Una scelta saggia che testimonia la ritrovata fiducia della società nei confronti della squadra. Fiducia che, per ammissione dello stesso presidente, era stata messa un po' in dubbio dopo la partita contro con il Feralpi Salò affrontata, a detta di Tatò, senza la giusta concentrazione. Non va via però la (grossa) macchia dei rapporti tesi con la curva. Mai come in questo momento si registra un così ampio distacco tra società e tifo organizzato e i cori pesanti nel pre gara indirizzati a Castagnini ne sono la testimonianza. Un handicap non indifferente se si considera anche il terribile trittico di gare che il Barletta andrà ad affrontare prossimamente. Siracusa, Spezia e Cremonese probabilmente riveleranno quali saranno i reali valori del Barletta. Avere la spinta del tifo rappresenterebbe la marcia in più per una squadra che, a meno due dalla vetta di un pazzo campionato, può permettersi ancora di sognare.
Marco Bruno
Passi in avanti
Ragionando a freddo, infatti, la ciurma di mister Cari può definirsi come un malato ancora sulla via della guarigione [cit.]. Contro il Pergocrema il pubblico del di casa stava assistendo per larghi tratti al leit motiv tipico delle partite disputate in casa dalla propria squadra: possesso palla prolungato e un po' compassato, scarse verticalizzazioni e qualche sporadica occasione da gol. Più o meno quello cui era stato abituato ad assistere nelle gare interne contro Latina e Trapani, per citarne un paio. Poi l'episodio decisivo del rigore e della concomitante espulsione del portiere gialloblu, il cucchiaio vincente di un coraggioso (o incosciente che dir si voglia) Cerone e il resto della partita che si indirizza verso il giusto binario. Il calcio, si sa, è deciso dagli episodi ma che questi possano piovere dal cielo per concessione divina ce ne passa. Ed ecco quindi emergere i meriti legittimi di un Barletta che è apparso finalmente con gamba, che è cresciuto alla distanza meritando una vittoria che di certo non può definirsi come esaltante ma che fa classifica, oltre che morale.
Esterni d'attacco sugli scudi
Le note più positive del match appena andato in archivio sono sicuramente gli esterni d'attacco. Sulla destra Tony Schetter si conferma nuovamente la vera stella di questa squadra. Per l'ex Cavese l'ennesima gara fatta di grande corsa, gran movimento e pericolosità nelle conclusioni. È lui difatti a sbloccare la partita subendo il fallo da rigore sugli sviluppi di un taglio in profondità da destra verso sinistra. Probabilmente è quello che meglio ha interpretato i dettami tattici di un 4-2-3-1 apparso finora troppo statico nei suoi interpreti offensivi. Dalla parte opposta si segnala invece un ritrovato Franchini, che contro il Pergocrema mette in mostra la sua miglior prestazione stagionale. Da sinistra si rivela sgusciante nelle sue percussioni ma raramente cerca la conclusione a rientrare. Dà il là all'azione che porta al raddoppio di Menicozzo e quando Mazzeo subentra al posto di Schetter è sempre lui ad emergere maggiormente nella fase offensiva. Se l'attaccante ravennate dovesse trovare la giusta continuità di rendimento sarebbe un'ulteriore freccia per l'arco di mister Cari, e che freccia!
Torna il sereno (?)
Nella serata di ieri è giunta la notizia dell'interruzione del ritiro della squadra a Sturno e del silenzio stampa che ormai si protraeva da oltre due settimane. Una scelta saggia che testimonia la ritrovata fiducia della società nei confronti della squadra. Fiducia che, per ammissione dello stesso presidente, era stata messa un po' in dubbio dopo la partita contro con il Feralpi Salò affrontata, a detta di Tatò, senza la giusta concentrazione. Non va via però la (grossa) macchia dei rapporti tesi con la curva. Mai come in questo momento si registra un così ampio distacco tra società e tifo organizzato e i cori pesanti nel pre gara indirizzati a Castagnini ne sono la testimonianza. Un handicap non indifferente se si considera anche il terribile trittico di gare che il Barletta andrà ad affrontare prossimamente. Siracusa, Spezia e Cremonese probabilmente riveleranno quali saranno i reali valori del Barletta. Avere la spinta del tifo rappresenterebbe la marcia in più per una squadra che, a meno due dalla vetta di un pazzo campionato, può permettersi ancora di sognare.
Marco Bruno