Calcio
Barletta, il punto dopo l'1-1 con il Portogruaro
Pareggio interlocutorio o il segnale di una svolta imminente?
Barletta - martedì 8 novembre 2011
07.00
Un brodino interlocutorio o il segnale che le acque si siano smosse? Questo il dilemma a seguito del pareggio per 1-1 che il Barletta ha ottenuto contro il Portogruaro. Un pareggio sofferto e che tutto sommato ha effettivamente rispecchiato i valori che entrambe le compagini hanno mostrato in campo. Restano comunque senza risposta ancora molti quesiti per un Barletta apparso comunque più pimpante e propositivo rispetto alle due orribili prestazioni con Trapani e Feralpi Salò. I 90' in Veneto ci forniscono qualche spunto di analisi interessante per scandagliare più a fondo il momento di una squadra che sciaguratamente ha già affrontato la prima, vera crisi di campionato.
Cari, anche i numeri lo salvano
Impossibile ignorare ancora una volta come il vero argomento a tenere banco nella piazza barlettana sia la questione legata al tecnico Cari. Un tecnico che ormai si è posto in aperto contrasto con la tifoseria, che soffre evidentemente la pressione del pubblico del Puttilli ma che tiene ancora botta, blindatissimo da una dirigenza che appare quantomeno con le idee chiare e che non vuole dare alcun segnale di debolezza all'esterno. Certo è che se i biancorossi ancora non esprimono quell'idea di calcio rapido e spettacolare a fondamento del progetto tecnico costruito attorno alla squadra, quantomeno rimangono ancora tra le prime posizioni. Si tratta pur sempre di condividere pochi punti con una moltitudine di squadre, in un campionato che ha dell'assurdo per equilibrio di classifica: solo in una eccezionale situazione come questa, con la vetta ancora a -3 con un solo punto nelle ultime tre gare, rimangono accese più che mai le speranze di riaddrizzare la rotta. Un fattore meramente numerico ma che avrà sicuramente contribuito a mantenere Cari ben saldo sulla sua panchina. Se i biancorossi non fossero stati ancora così "a galla" probabilmente i vari Somma o Chiappara del caso sarebbero stati più di semplici voci di corridoio.
Felling da trasferta
Ad ogni modo, continuando un discorso meramente statistico, c'è effettivamente da confermare ancora una volta il particolare feeling del Barletta con le partite in trasferta. Sono ben dieci i punti conquistati in cinque partite lontano dal Puttilli, con sette reti all'attivo. Numeri che sono indice di problemi e fattori condizionanti ormai arcinoti e già più volte affrontati anche su queste pagine virtuali ma che sarebbe meglio risparmiare.
I due che non ti aspetti
La trasferta in Veneto è anche quella che rilancia due dei più criticati giocatori di questo travagliato inizio di stagione: parliamo di Sicignano e Di Gennaro. Il primo, acclamato al suo arrivo e subito scaricato dopo le topiche nel derby con l'Andria (quindi sfortunata vittima sacrificale nel blitz dei tifosi nel ritiro di Sturno), riconquista il posto da titolare tra i pali e lo fa sfoggiando un'ottima prestazione. Si esibisce in interventi provvidenziali sulle conclusioni avversarie e soprattutto mostra quel coraggio e quella sicurezza nelle uscite che gli erano decisamente mancati in precedenza. Non è a questo punto difficile immaginarsi una serrata concorrenza nel ruolo di portiere con il giovane Pane, nella speranza che questo "duello" non possa che far bene ai due protagonisti in questione. Poi c'è Di Gennaro, che si ridesta improvvisamente e mette a segno la sua prima rete stagionale con la maglia biancorossa. Per l'ex Gallipoli una boccata di ossigeno che fa decisamente morale dopo un periodo nero dal punto di vista delle prestazioni e delle realizzazioni, che magari riuscirà a sbloccarlo psicologicamente in vista delle prossime gare. Troppo fondamentale il ruolo di centravanti in una squadra, come questa, che fatica tremendamente a scardinare le difese avversarie e conclude troppo poco verso lo specchio della porta.
All'orizzonte intanto incalza l'ennesimo banco di prova casalingo con la squadra rivelazione Pergocrema, reduce però da ben quattro sconfitte consecutive (l'ultima per 5-0 in casa con il Trapani) e che Domenica sarà orfana di alcune pedine fondamentali per via delle pesanti squalifiche. Nella speranza che i biancorossi lascino definitivamente da parte questa predilezione nel resuscitare avversari derelitti.
Marco Bruno
Cari, anche i numeri lo salvano
Impossibile ignorare ancora una volta come il vero argomento a tenere banco nella piazza barlettana sia la questione legata al tecnico Cari. Un tecnico che ormai si è posto in aperto contrasto con la tifoseria, che soffre evidentemente la pressione del pubblico del Puttilli ma che tiene ancora botta, blindatissimo da una dirigenza che appare quantomeno con le idee chiare e che non vuole dare alcun segnale di debolezza all'esterno. Certo è che se i biancorossi ancora non esprimono quell'idea di calcio rapido e spettacolare a fondamento del progetto tecnico costruito attorno alla squadra, quantomeno rimangono ancora tra le prime posizioni. Si tratta pur sempre di condividere pochi punti con una moltitudine di squadre, in un campionato che ha dell'assurdo per equilibrio di classifica: solo in una eccezionale situazione come questa, con la vetta ancora a -3 con un solo punto nelle ultime tre gare, rimangono accese più che mai le speranze di riaddrizzare la rotta. Un fattore meramente numerico ma che avrà sicuramente contribuito a mantenere Cari ben saldo sulla sua panchina. Se i biancorossi non fossero stati ancora così "a galla" probabilmente i vari Somma o Chiappara del caso sarebbero stati più di semplici voci di corridoio.
Felling da trasferta
Ad ogni modo, continuando un discorso meramente statistico, c'è effettivamente da confermare ancora una volta il particolare feeling del Barletta con le partite in trasferta. Sono ben dieci i punti conquistati in cinque partite lontano dal Puttilli, con sette reti all'attivo. Numeri che sono indice di problemi e fattori condizionanti ormai arcinoti e già più volte affrontati anche su queste pagine virtuali ma che sarebbe meglio risparmiare.
I due che non ti aspetti
La trasferta in Veneto è anche quella che rilancia due dei più criticati giocatori di questo travagliato inizio di stagione: parliamo di Sicignano e Di Gennaro. Il primo, acclamato al suo arrivo e subito scaricato dopo le topiche nel derby con l'Andria (quindi sfortunata vittima sacrificale nel blitz dei tifosi nel ritiro di Sturno), riconquista il posto da titolare tra i pali e lo fa sfoggiando un'ottima prestazione. Si esibisce in interventi provvidenziali sulle conclusioni avversarie e soprattutto mostra quel coraggio e quella sicurezza nelle uscite che gli erano decisamente mancati in precedenza. Non è a questo punto difficile immaginarsi una serrata concorrenza nel ruolo di portiere con il giovane Pane, nella speranza che questo "duello" non possa che far bene ai due protagonisti in questione. Poi c'è Di Gennaro, che si ridesta improvvisamente e mette a segno la sua prima rete stagionale con la maglia biancorossa. Per l'ex Gallipoli una boccata di ossigeno che fa decisamente morale dopo un periodo nero dal punto di vista delle prestazioni e delle realizzazioni, che magari riuscirà a sbloccarlo psicologicamente in vista delle prossime gare. Troppo fondamentale il ruolo di centravanti in una squadra, come questa, che fatica tremendamente a scardinare le difese avversarie e conclude troppo poco verso lo specchio della porta.
All'orizzonte intanto incalza l'ennesimo banco di prova casalingo con la squadra rivelazione Pergocrema, reduce però da ben quattro sconfitte consecutive (l'ultima per 5-0 in casa con il Trapani) e che Domenica sarà orfana di alcune pedine fondamentali per via delle pesanti squalifiche. Nella speranza che i biancorossi lascino definitivamente da parte questa predilezione nel resuscitare avversari derelitti.
Marco Bruno