Calcio
Barletta e il mondo del calcio dicono addio a Romano Fogli
Bandiera del Bologna, fu il primo allenatore biancorosso nell’anno della Serie B
Barletta - mercoledì 22 settembre 2021
È vero, mister Romano Fogli nella ormai centenaria storia del Barletta calcio è stato una meteora. Un' illustre meteora durata poco più di tre mesi, ma nella stagione più importante e più bella per il calcio barlettano: vale a dire l'annata 1986/87, quella della storica e tanto agognata promozione in Serie B. La figura di Romano Fogli è legata soprattutto a quel suo controverso esonero, avvenuto in pratica immediatamente dopo la vittoria interna per 2-1 sul Martina.
Nelle ore immediatamente successive al suo avvicendamento si vociferò di un malore di Fogli dovuto allo stress, anche se da radio-spogliatoio pare filtrassero indiscrezioni su forti contrasti tra il tecnico di S. Maria a Monte e i "mammasantissima" di quella squadra sorti dopo il doppio ko consecutivo subito nelle trasferte contro Salernitana e Campania-Puteolana arrivati dopo le tre vittorie consecutive contro Brindisi, Livorno e Reggina.
In ogni caso la sua sostituzione con mister Pippo Marchioro non fu certo dovuta ai risultati sul campo, anche perché con 9 punti in sette partite (la vittoria contava due punti) il Barletta si trovava comunque ai vertici della classifica nonostante le pesanti partenze di Doto, Romiti e Di Maria in luogo dei quali giunsero a Barletta Fonte, D'Ottavio e soprattutto Roberto Scarnecchia. Non solo, ma quel Barletta era appena reduce da una figura più che dignitosa nel girone di Coppa Italia dove aveva affrontato il primo Milan di Berlusconi - che già annoverava gente come Baresi, Tassotti, un giovanissimo Paolo Maldini, Donadoni, Massaro, Evani ecc -, l'Ascoli, la Sambenedettese, la Triestina (con la quale i biancorossi ottennero l'unica vittoria nel girone) e il Parma allenato da un certo Arrigo Sacchi.
Prima della breve parentesi barlettana Romano Fogli aveva già centrato una promozione in Serie B con la Reggiana nel campionato 1980/81 mentre decisamente meno fortunate si rivelarono invece le esperienze, sempre in Serie C/1 a Foggia e Livorno. Molto più brillante è stata invece la carriera del Romano Fogli calciatore che non solo lo ha vissuto per dodici stagioni con "la maglia del Bologna sette giorni su sette" (come recita un famoso brano di Luca Carboni), ma il suo nome è indissolubilmente legato all'ultimo scudetto rossoblu, quello conquistato nel 1964 nello spareggio di Roma vinto per 2-0 contro la "grande Inter" di Helenio Herrera, dove Fogli segnò il primo gol.
Romano Fogli conta anche tredici presenze in nazionale con la quale disputò i mondiali d'Inghilterra, ed era in campo a Middlesbrough contro la Corea del Nord in quell'infausto 19 luglio 1966. Nonostante l'esonero Romano Fogli ha comunque lasciato a Barletta un buon ricordo. Il ricordo di un signore di altri tempi capitato nel posto giusto, ma forse nel momento sbagliato.
Nelle ore immediatamente successive al suo avvicendamento si vociferò di un malore di Fogli dovuto allo stress, anche se da radio-spogliatoio pare filtrassero indiscrezioni su forti contrasti tra il tecnico di S. Maria a Monte e i "mammasantissima" di quella squadra sorti dopo il doppio ko consecutivo subito nelle trasferte contro Salernitana e Campania-Puteolana arrivati dopo le tre vittorie consecutive contro Brindisi, Livorno e Reggina.
In ogni caso la sua sostituzione con mister Pippo Marchioro non fu certo dovuta ai risultati sul campo, anche perché con 9 punti in sette partite (la vittoria contava due punti) il Barletta si trovava comunque ai vertici della classifica nonostante le pesanti partenze di Doto, Romiti e Di Maria in luogo dei quali giunsero a Barletta Fonte, D'Ottavio e soprattutto Roberto Scarnecchia. Non solo, ma quel Barletta era appena reduce da una figura più che dignitosa nel girone di Coppa Italia dove aveva affrontato il primo Milan di Berlusconi - che già annoverava gente come Baresi, Tassotti, un giovanissimo Paolo Maldini, Donadoni, Massaro, Evani ecc -, l'Ascoli, la Sambenedettese, la Triestina (con la quale i biancorossi ottennero l'unica vittoria nel girone) e il Parma allenato da un certo Arrigo Sacchi.
Prima della breve parentesi barlettana Romano Fogli aveva già centrato una promozione in Serie B con la Reggiana nel campionato 1980/81 mentre decisamente meno fortunate si rivelarono invece le esperienze, sempre in Serie C/1 a Foggia e Livorno. Molto più brillante è stata invece la carriera del Romano Fogli calciatore che non solo lo ha vissuto per dodici stagioni con "la maglia del Bologna sette giorni su sette" (come recita un famoso brano di Luca Carboni), ma il suo nome è indissolubilmente legato all'ultimo scudetto rossoblu, quello conquistato nel 1964 nello spareggio di Roma vinto per 2-0 contro la "grande Inter" di Helenio Herrera, dove Fogli segnò il primo gol.
Romano Fogli conta anche tredici presenze in nazionale con la quale disputò i mondiali d'Inghilterra, ed era in campo a Middlesbrough contro la Corea del Nord in quell'infausto 19 luglio 1966. Nonostante l'esonero Romano Fogli ha comunque lasciato a Barletta un buon ricordo. Il ricordo di un signore di altri tempi capitato nel posto giusto, ma forse nel momento sbagliato.