Calcio
Barletta Calcio, parla Petterini, il “Concorde” della fascia sinistra
Il terzino ex Pescara si confessa ai microfoni di Barlettalife
Barletta - sabato 18 febbraio 2012
3.15
A 31 anni difficilmente si sceglie di cambiare squadra, soprattutto se la squadra in questione lotta per salire in serie A. Ma Filippo Petterini si sente attratto dalle sfide, ed è arrivato a Barletta durante l'ultima sessione di calciomercato. Professione: terzino sinistro con licenza di offendere. La carta d'identità dice che non è più un ragazzino di Foligno alle prime esperienze calcistiche, ma l'entusiasmo è quello dei primi tempi. Sotto l'ombra di Eraclio ha collezionato finora 2 presenze, sorprendendo l'ambiente biancorosso per la facilità di propensione offensiva, affiancata ad una invidiabile solidità difensiva. Il difensore che ha "rifatto il look" alla fascia sinistra del Barletta si confessa ai microfoni di Barlettalife, in un'intervista a tutto tondo che tocca diversi argomenti.
Filippo Petterini, abbiamo cambiato un allenatore, e ora siamo qui, durante la pausa del campionato a cercare di preparare una nuova sfida per questa città e per tutto l'ambiente. Come la vivi? Come stai vivendo questo gruppo?
Sinceramente mi sono trovato bene. Oramai è una decina di giorni che sono qui e mi sto ambientando bene. Poi ho la fortuna di avere in gruppo ragazzi come Mengoni e Zappacosta che conoscevo già da circa due anni e agevolano il tutto. É un gruppo di bravi ragazzi, sempre con lo spirito giusto. C'è stato questo cambio di allenatore praticamente due giorni dopo il mio arrivo. Ora stiamo conoscendo il nuovo mister durante la sosta, poi proviamo a fare il più possibile partita dopo partita per provare a raggiungere questo obiettivo.
Il tanto agognato "cambio di rotta" che si attendeva da voi è arrivato subito contro un avversario che comunque vi ha creato dei problemi. Contro il Bassano siete riusciti a vincere esprimendo un bel gioco e grazie ad un gran gol di Schetter…
Io posso giudicare le due partite che ho giocato. Per quel che mi riguarda, non aver preso gol domenica è importante. A Latina comunque sia avevamo concesso poco, anche se c'era un altro allenatore, abbiamo preso gol soltanto su palla inattiva, da calcio d'angolo. Concedere poco, essere compatti, essere una squadra. Poi ci sono delle qualità nel reparto offensivo, abbiamo nominato Schetter, ma lì davanti il gol possiamo trovarlo in qualsiasi momento. Essendo ben attrezzati in avanti per fare gol, se lavoriamo per non prenderne, arriviamo a segnare più o meno facilmente…
Come ti stai trovando con i tuoi nuovi compagni?
Bene, nel calcio bisogna lavorare all'unisono. Ci vuole un po' di tempo. Purtroppo qui di tempo ce n'è poco: abbiamo a disposizione 11 partite più eventuali playoff. Spero di ambientarmi il prima possibile e di raggiungere l'obiettivo.
Come vivi la concorrenza in squadra?
Quella fa parte del gioco. L'ho avuta anche quando ho giocato a Pescara e a Lucca. È il gioco del calcio. È anche una cosa positiva, stimolante, che spinge a migliorarsi sempre durante gli allenamenti per esprimersi al meglio durante la partita.
L'ambiente biancorosso ha apprezzato molto la tua capacità di spingere molto restando comunque attento alla fase difensiva. Queste sono le tue caratteristiche, che a Pescara magari si sono viste in maniera minore, considerando che eri più portato ad offendere che non a difendere..
Credo che a chiunque piace far gol, regalare assist. Certo, difendere piace un po' meno… però, io credo di cavarmela in entrambe le fasi. Spero di fare del mio meglio. Ormai sono qui e spero di far bene per l'ambiente e la città.
Si potrebbe pensare ad una grande differenza tra i carichi di lavoro di mister Zeman, famosissimo per i suoi "gradoni", e i carichi di lavoro di mister Di Costanzo. Come stai vivendo questo "cambio"?
Comincio col dirti che quello che si dice di Zeman è più che confermato. Gradoni, corse, balzi, niente palestra, è tutto vero. Qui lavoriamo in maniera un po' differente, anche se comunque in questi giorni stiamo lavorando sulla corsa. È una metodologia diversa, però credo che nel suo genere Zeman sia unico, anche se questo non vuol dire che un metodo sia sbagliato e l'altro giusto. Sono i risultati a "pesare"…
Sei sceso da una squadra che in serie B lottava per il vertice, arrivando in Prima Divisione in una squadra che punta ai playoff. Come vedi questo girone?
Sono sceso dalla serie B, ma comunque ho seguito la Prima Divisione. Il calcio per me è un lavoro, ma è soprattutto una passione. Secondo me questo girone è un pochino più difficile dell'altro (dove milita il "suo" Foligno). Il livello è più alto. Ci sono squadre più attrezzate in organico. È più bello ottenere risultati in un campionato con il livello leggermente più alto…
Volendo fare una classifica virtuale, chi vedi in "pole position"? Sembra scontato dire Trapani…
Non mi piace tantissimo fare queste cose, perché, comunque sia, ci sono ancora 11 partite da disputare. Però è logico che il Trapani ha un bel vantaggio, è primo con 6 punti sul Siracusa…
Temi il ritorno di squadre blasonate come Triestina e Frosinone?
Noi dobbiamo lavorare per fare bene partita dopo partita. Tra l'altro, ho affrontato la Triestina in Coppa Italia quando ero a Pescara. Hanno organici di tutto rispetto con giocatori che hanno fatto anche la serie B. Ora magari hanno qualche altro problema, se non erro il Frosinone ha 23 punti con 2 partite in meno. Però noi dobbiamo pensare al nostro lavoro. In queste ultime giornate abbiamo 5-6 scontri diretti con squadre che lottano con noi per salire. Proveremo a vincerle tutte, anche se sarà difficile. Se fosse così, insomma, si può sognare…
Hai "testato" domenica scorsa il calore della tifoseria biancorossa. Magari il nostro tifo non è paragonabile a quello di Pescara, almeno in termini numerici, ma cosa te ne pare?
Credo che non si debbano fare paragoni. È normale che a Pescara ci sia più gente allo stadio, considerando anche la loro posizione in classifica. Io penso che qui arrivano i risultati… domenica ho visto un grande entusiasmo, tutti hanno tifato, hanno aiutato la squadra anche nel momento complicato del calcio di rigore. Se cominciano ad arrivare i risultati, il nostro pubblico ci deve dare una mano, ci darà una mano…
L'unico neo nelle partite casalinghe può essere il manto erboso del "Puttilli"…
Quello è un piccolo neo perché d'erboso c'è ben poco. Però, nonostante tutto, ci rimbocchiamo le maniche, tiriamo avanti…(sorride, ndr)
Cosa ne pensi della dirigenza e del Presidente Tatò?
Per quello che ho visto, penso che tutti abbiano un grandissimo entusiasmo. Credo che il Presidente sia una grandissima persona, ha entusiasmo e voglia di fare per raggiungere determinati risultati, che poi possono arrivare subito o dopo un po' di tempo, ma penso che questa sia la strada giusta per ottenere i risultati sperati…
A chi si ispira calcisticamente Filippo Petterini?
È una domanda che mi fanno sempre, ogni volta che arrivo in una nuova squadra. Giocando da terzino sinistro, ogni volta che guardo le partite di serie A vedo chi gioca in quel ruolo. Credo che per migliorarsi bisogna sempre guardare in alto…però non ho un nome di riferimento…
Tra due domeniche ritorna il campionato contro una squadra come il Sud Tirol con un progetto giovane. Come vedi questo match? L'obiettivo è trovare una certa continuità…
Per raggiungere degli obiettivi, la continuità è una delle principali tappe. Andremo lì consapevoli del nostro valore, ma sempre con tanta umiltà, sapendo che il nostro obiettivo è vincere. Poi dopo vediamo come si evolve la partita…però con Zeman ero abituato a vincere anche all'ultimo minuto. Certamente, tanto dipende anche dall'avversario, però noi ci dobbiamo provare.
Chiudiamo con un saluto a tutti i tifosi biancorossi e ai lettori di Barlettalife…
Io ringrazio voi di Barlettalife, ringrazio tutti i lettori e invito tutta la tifoseria a sostenerci per raggiungere tutti insieme la meta.
....perchè uniti, alla meta, ci si arriva molto più facilmente...
Filippo Petterini, abbiamo cambiato un allenatore, e ora siamo qui, durante la pausa del campionato a cercare di preparare una nuova sfida per questa città e per tutto l'ambiente. Come la vivi? Come stai vivendo questo gruppo?
Sinceramente mi sono trovato bene. Oramai è una decina di giorni che sono qui e mi sto ambientando bene. Poi ho la fortuna di avere in gruppo ragazzi come Mengoni e Zappacosta che conoscevo già da circa due anni e agevolano il tutto. É un gruppo di bravi ragazzi, sempre con lo spirito giusto. C'è stato questo cambio di allenatore praticamente due giorni dopo il mio arrivo. Ora stiamo conoscendo il nuovo mister durante la sosta, poi proviamo a fare il più possibile partita dopo partita per provare a raggiungere questo obiettivo.
Il tanto agognato "cambio di rotta" che si attendeva da voi è arrivato subito contro un avversario che comunque vi ha creato dei problemi. Contro il Bassano siete riusciti a vincere esprimendo un bel gioco e grazie ad un gran gol di Schetter…
Io posso giudicare le due partite che ho giocato. Per quel che mi riguarda, non aver preso gol domenica è importante. A Latina comunque sia avevamo concesso poco, anche se c'era un altro allenatore, abbiamo preso gol soltanto su palla inattiva, da calcio d'angolo. Concedere poco, essere compatti, essere una squadra. Poi ci sono delle qualità nel reparto offensivo, abbiamo nominato Schetter, ma lì davanti il gol possiamo trovarlo in qualsiasi momento. Essendo ben attrezzati in avanti per fare gol, se lavoriamo per non prenderne, arriviamo a segnare più o meno facilmente…
Come ti stai trovando con i tuoi nuovi compagni?
Bene, nel calcio bisogna lavorare all'unisono. Ci vuole un po' di tempo. Purtroppo qui di tempo ce n'è poco: abbiamo a disposizione 11 partite più eventuali playoff. Spero di ambientarmi il prima possibile e di raggiungere l'obiettivo.
Come vivi la concorrenza in squadra?
Quella fa parte del gioco. L'ho avuta anche quando ho giocato a Pescara e a Lucca. È il gioco del calcio. È anche una cosa positiva, stimolante, che spinge a migliorarsi sempre durante gli allenamenti per esprimersi al meglio durante la partita.
L'ambiente biancorosso ha apprezzato molto la tua capacità di spingere molto restando comunque attento alla fase difensiva. Queste sono le tue caratteristiche, che a Pescara magari si sono viste in maniera minore, considerando che eri più portato ad offendere che non a difendere..
Credo che a chiunque piace far gol, regalare assist. Certo, difendere piace un po' meno… però, io credo di cavarmela in entrambe le fasi. Spero di fare del mio meglio. Ormai sono qui e spero di far bene per l'ambiente e la città.
Si potrebbe pensare ad una grande differenza tra i carichi di lavoro di mister Zeman, famosissimo per i suoi "gradoni", e i carichi di lavoro di mister Di Costanzo. Come stai vivendo questo "cambio"?
Comincio col dirti che quello che si dice di Zeman è più che confermato. Gradoni, corse, balzi, niente palestra, è tutto vero. Qui lavoriamo in maniera un po' differente, anche se comunque in questi giorni stiamo lavorando sulla corsa. È una metodologia diversa, però credo che nel suo genere Zeman sia unico, anche se questo non vuol dire che un metodo sia sbagliato e l'altro giusto. Sono i risultati a "pesare"…
Sei sceso da una squadra che in serie B lottava per il vertice, arrivando in Prima Divisione in una squadra che punta ai playoff. Come vedi questo girone?
Sono sceso dalla serie B, ma comunque ho seguito la Prima Divisione. Il calcio per me è un lavoro, ma è soprattutto una passione. Secondo me questo girone è un pochino più difficile dell'altro (dove milita il "suo" Foligno). Il livello è più alto. Ci sono squadre più attrezzate in organico. È più bello ottenere risultati in un campionato con il livello leggermente più alto…
Volendo fare una classifica virtuale, chi vedi in "pole position"? Sembra scontato dire Trapani…
Non mi piace tantissimo fare queste cose, perché, comunque sia, ci sono ancora 11 partite da disputare. Però è logico che il Trapani ha un bel vantaggio, è primo con 6 punti sul Siracusa…
Temi il ritorno di squadre blasonate come Triestina e Frosinone?
Noi dobbiamo lavorare per fare bene partita dopo partita. Tra l'altro, ho affrontato la Triestina in Coppa Italia quando ero a Pescara. Hanno organici di tutto rispetto con giocatori che hanno fatto anche la serie B. Ora magari hanno qualche altro problema, se non erro il Frosinone ha 23 punti con 2 partite in meno. Però noi dobbiamo pensare al nostro lavoro. In queste ultime giornate abbiamo 5-6 scontri diretti con squadre che lottano con noi per salire. Proveremo a vincerle tutte, anche se sarà difficile. Se fosse così, insomma, si può sognare…
Hai "testato" domenica scorsa il calore della tifoseria biancorossa. Magari il nostro tifo non è paragonabile a quello di Pescara, almeno in termini numerici, ma cosa te ne pare?
Credo che non si debbano fare paragoni. È normale che a Pescara ci sia più gente allo stadio, considerando anche la loro posizione in classifica. Io penso che qui arrivano i risultati… domenica ho visto un grande entusiasmo, tutti hanno tifato, hanno aiutato la squadra anche nel momento complicato del calcio di rigore. Se cominciano ad arrivare i risultati, il nostro pubblico ci deve dare una mano, ci darà una mano…
L'unico neo nelle partite casalinghe può essere il manto erboso del "Puttilli"…
Quello è un piccolo neo perché d'erboso c'è ben poco. Però, nonostante tutto, ci rimbocchiamo le maniche, tiriamo avanti…(sorride, ndr)
Cosa ne pensi della dirigenza e del Presidente Tatò?
Per quello che ho visto, penso che tutti abbiano un grandissimo entusiasmo. Credo che il Presidente sia una grandissima persona, ha entusiasmo e voglia di fare per raggiungere determinati risultati, che poi possono arrivare subito o dopo un po' di tempo, ma penso che questa sia la strada giusta per ottenere i risultati sperati…
A chi si ispira calcisticamente Filippo Petterini?
È una domanda che mi fanno sempre, ogni volta che arrivo in una nuova squadra. Giocando da terzino sinistro, ogni volta che guardo le partite di serie A vedo chi gioca in quel ruolo. Credo che per migliorarsi bisogna sempre guardare in alto…però non ho un nome di riferimento…
Tra due domeniche ritorna il campionato contro una squadra come il Sud Tirol con un progetto giovane. Come vedi questo match? L'obiettivo è trovare una certa continuità…
Per raggiungere degli obiettivi, la continuità è una delle principali tappe. Andremo lì consapevoli del nostro valore, ma sempre con tanta umiltà, sapendo che il nostro obiettivo è vincere. Poi dopo vediamo come si evolve la partita…però con Zeman ero abituato a vincere anche all'ultimo minuto. Certamente, tanto dipende anche dall'avversario, però noi ci dobbiamo provare.
Chiudiamo con un saluto a tutti i tifosi biancorossi e ai lettori di Barlettalife…
Io ringrazio voi di Barlettalife, ringrazio tutti i lettori e invito tutta la tifoseria a sostenerci per raggiungere tutti insieme la meta.
....perchè uniti, alla meta, ci si arriva molto più facilmente...