Calcio
Barletta Calcio, la Procura Federale archivia il caso Tatò-Gambling
"Non sono emersi fatti di rilievo disciplinare all’esito dell’attività inquirente"
Barletta - giovedì 2 agosto 2012
10.17
"Il Procuratore federale, valutati gli atti di indagine espletati, ha archiviato il procedimento relativo alla presunta incompatibilità del Sig. Paride Tatò, Vicepresidente del Barletta Calcio Srl, derivante da possibile sua compartecipazione in società esercenti l'attività di scommesse su gare di calcio ulteriori e differenti rispetto alla società Gambling Partners Srl, poiché non sono emersi fatti di rilievo disciplinare all'esito dell'attività inquirente". Con questo comunicato stampa emesso nella giornata di ieri sul sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la Procura Federale ha di fatto archiviato la procedura riguardante Walter Tatò, vice-presidente del Barletta, che avrebbe ricoperto cariche concettualmente dicotomiche, risultando al tempo stesso socio di minoranza del sito online Bettiamo.com attraverso la società Gambling Partners Srl e vice-presidente di una squadra di calcio. Fatto ormai famoso come la storia di Eraclio a Barletta, che nella scorsa stagione sportiva aveva anche "portato in dote" una penalizzazione di un punto.
Un peso mai scrollato di dosso, alla fine beffardamente decisivo, almeno sul piano numerico. Questa era stata alla resa dei conti la penalizzazione di un punto comminata il 15 marzo dalla Commissione Disciplinare Nazionale al Barletta Calcio, e confermata prima dalla Corte di Giustizia Federale, infine dal Tnas. L'imputazione attribuita al Barletta Calcio derivava da una violazione dell'articolo 6 del codice di Giustizia Sportiva, quello che opera in materia di "scommesse", in seguito ad un riscontro sulla posizione di Walter Tatò. Una penalizzazione che era maturata prima attraverso il deferimento del 17 febbraio, poi attraverso la sottrazione di un punto il 15 marzo fino al mancato "happy ending" del 15 maggio, con il ricorso biancorosso respinto dal Tnas: una penalità che aveva portato il Barletta, insieme ai troppi errori commessi sul campo, a chiudere il torneo in sesta posizione, a -1 dalla Cremonese quinta e dai playoff.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un peso mai scrollato di dosso, alla fine beffardamente decisivo, almeno sul piano numerico. Questa era stata alla resa dei conti la penalizzazione di un punto comminata il 15 marzo dalla Commissione Disciplinare Nazionale al Barletta Calcio, e confermata prima dalla Corte di Giustizia Federale, infine dal Tnas. L'imputazione attribuita al Barletta Calcio derivava da una violazione dell'articolo 6 del codice di Giustizia Sportiva, quello che opera in materia di "scommesse", in seguito ad un riscontro sulla posizione di Walter Tatò. Una penalizzazione che era maturata prima attraverso il deferimento del 17 febbraio, poi attraverso la sottrazione di un punto il 15 marzo fino al mancato "happy ending" del 15 maggio, con il ricorso biancorosso respinto dal Tnas: una penalità che aveva portato il Barletta, insieme ai troppi errori commessi sul campo, a chiudere il torneo in sesta posizione, a -1 dalla Cremonese quinta e dai playoff.
(Twitter: @GuerraLuca88)