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Calcio
Barletta-Benevento 0-1, Floriano e quel cucchiaino indigesto
Meglio mettere da parte il fioretto nella corsa-salvezza
Barletta - domenica 12 ottobre 2014
11.31
Il calcio è fatto così. Una domenica sei idolo, quella successiva sei il colpevole di una sconfitta. Lo sa bene chi lo gioca, lo sa bene anche Roberto Floriano, attaccante 28enne del Barletta Calcio. Ma procediamo con ordine: minuto 44 di Barletta-Benevento, punteggio di 0-1 per effetto della rete messa a segno cinque minuti prima da Alessandro Marotta. Biancorossi in avanti con Quadri che pesca Fall in area: l'attaccante senegalese è bravo a prendere il tempo a Scognamiglio e a conquistarsi un calcio di rigore, che Lanza segnala. Nella bolgia del "Puttilli", dal dischetto va Floriano, sin qui 5 reti tra campionato e Coppa: servirebbe l'essenziale per tornare in parità, ma l'ex attaccante del Mantova opta per un cucchiaio, che risulta irriverente per avversario e ambiente di casa, inefficace perché lento e parato dall'estremo avversario Pane, inconcludente sul piano del risultato.
Di fatto qui cala il sipario-mentalmente-sul match per Liverani e compagni: seguirà un secondo tempo di attacchi a testa bassa, con molti lanci lunghi ma poche lucide conclusioni verso la porta avversaria. E, alla pari dei suoi compagni, anche Floriano calerà quanto a rendimento e palloni giocati, lui che di questo Barletta è stato sempre il baricentro offensivo, pur partendo da sinistra. A fine gara per lui saranno (comprensibili) fischi, i primi dell'avventura in biancorosso: ma non si preoccupi, Floriano. Non è stato né il primo tantomeno l'ultimo, fischi e applausi fanno parte del gioco. Ieri è stato il suo turno, così come per due mesi la piazza l'aveva trattato come un Re.
Ora non vorremmo peccare di ipocrisia: probabilmente se quel "cucchiaino", andato di traverso al popolo biancorosso, fosse entrato in rete, staremmo parlando del coraggio e della classe di Floriano, tessendo lodi sperticate. I rischi se li prende chi ha personalità, vero: al tempo stesso i leader, tecnici o carismatici che siano, devono capire quando andare di spada e quando invece adottare il fioretto. E in svantaggio di una rete, contro la capolista, a secco di reti da tre partite e dopo una prova scialba come quella di Aprilia, dubbi ve ne erano pochi: anzi non ve n'erano, si doveva calciare un rigore diverso. Il campo offre subito la chance per il riscatto, a partire da domenica prossima a Caserta: nel cammino verso la salvezza il Barletta ha tanto bisogno di Roberto Floriano, ma in una lotta sportiva che ogni domenica implica denti stretti e cuore, meglio mettere da parte i cucchiai ed entrare in campo affilati come coltellini svizzeri.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Di fatto qui cala il sipario-mentalmente-sul match per Liverani e compagni: seguirà un secondo tempo di attacchi a testa bassa, con molti lanci lunghi ma poche lucide conclusioni verso la porta avversaria. E, alla pari dei suoi compagni, anche Floriano calerà quanto a rendimento e palloni giocati, lui che di questo Barletta è stato sempre il baricentro offensivo, pur partendo da sinistra. A fine gara per lui saranno (comprensibili) fischi, i primi dell'avventura in biancorosso: ma non si preoccupi, Floriano. Non è stato né il primo tantomeno l'ultimo, fischi e applausi fanno parte del gioco. Ieri è stato il suo turno, così come per due mesi la piazza l'aveva trattato come un Re.
Ora non vorremmo peccare di ipocrisia: probabilmente se quel "cucchiaino", andato di traverso al popolo biancorosso, fosse entrato in rete, staremmo parlando del coraggio e della classe di Floriano, tessendo lodi sperticate. I rischi se li prende chi ha personalità, vero: al tempo stesso i leader, tecnici o carismatici che siano, devono capire quando andare di spada e quando invece adottare il fioretto. E in svantaggio di una rete, contro la capolista, a secco di reti da tre partite e dopo una prova scialba come quella di Aprilia, dubbi ve ne erano pochi: anzi non ve n'erano, si doveva calciare un rigore diverso. Il campo offre subito la chance per il riscatto, a partire da domenica prossima a Caserta: nel cammino verso la salvezza il Barletta ha tanto bisogno di Roberto Floriano, ma in una lotta sportiva che ogni domenica implica denti stretti e cuore, meglio mettere da parte i cucchiai ed entrare in campo affilati come coltellini svizzeri.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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