Calcio
Barletta 1922: tra format assurdi e polemiche sulla campagna abbonamenti
Entra nel vivo la preparazione pre-campionato
Barletta - sabato 22 agosto 2020
Ingoiato a fatica l'amaro calice del nuovo format del campionato di Eccellenza pugliese – ricordiamo, 2 gironi da 14 squadre, frutto di ben 11 ripescaggi – il Barletta 1922 archivia la prima delle amichevoli pre-campionato battendo per 13 – 0 la squadra juniores dell'Olimpia Bitonto con gli attaccanti Morra e Di Rito subito in grande evidenza.
È vero, l'avversario di turno non costituiva certo un test probante per saggiare le potenzialità, sulla carta devastanti, dell'organico biancorosso, ma è altrettanto vero che le premesse di questa (si spera ultima) stagione in Eccellenza sono decisamente diverse rispetto alle estati a dir poco tribolate degli ultimi anni.
Purtroppo nel calcio, come nella vita, ogni rosa ha le sue spine. Spine che quest'anno sono costituite, oltre che dall'assurdo format del campionato di Eccellenza, da un nuovo esilio in quel di Canosa e soprattutto dalla perdurante incertezza dovuta alla questione Covid, con le inevitabili ripercussioni sulla campagna abbonamenti appena iniziata che allo stato attuale evidenzia numeri non certo all'altezza degli sforzi economici in sede di mercato compiuti dalla società.
E proprio i numeri iniziali della campagna abbonamenti 2020/2021 hanno originato nelle ultime ore una vivace polemica sui social. Una polemica che a nostro avviso ha poca ragion d'essere, viste le arcinote cause di forza maggiore che allo stato attuale ancora impediscono l'accesso del pubblico negli stadi. Per carità, tanto di cappello a quei meravigliosi supporters che hanno già sottoscritto la tessera, ma bando all'ipocrisia, in quanti con questi chiari di luna si abbonerebbero, consapevoli che probabilmente le prime gare di un campionato con sole 14 squadre – quindi, con sole 13 gare casalinghe - saranno disputate a porte chiuse?
Da questo punto di vista, almeno per la stagione che andrà a cominciare a settembre (?) si tratterà di salvare il salvabile, facendo fede innanzitutto su di un andamento positivo della squadra sul campo. Un fattore che sarà sicuramente determinante per portare sempre più gente al San Sabino di Canosa (o presto, si spera, al rinato Puttilli ), magari acquistando il biglietto partita per partita, una volta archiviata per sempre la triste parentesi Covid 19.
Nel frattempo squadra e società scelgono quella che a noi pare decisamente la via migliore. Lavorare, lavorare e ancora lavorare. Incuranti degli improbabili esperimenti di ingegneria calcistica del Comitato Regionale della FIGC, impotenti dinanzi al "Covid c'è – Covid non c'è" delle stars politiche e medico-scientifiche e fiduciosi in un immediato ritorno del Barletta Calcio innanzitutto in quella che da quasi 50 anni è la sua casa, il Puttilli, e poi in categorie calcistiche ben più consone ad una squadra che, ricordiamo, sta per festeggiare il centenario.
È vero, l'avversario di turno non costituiva certo un test probante per saggiare le potenzialità, sulla carta devastanti, dell'organico biancorosso, ma è altrettanto vero che le premesse di questa (si spera ultima) stagione in Eccellenza sono decisamente diverse rispetto alle estati a dir poco tribolate degli ultimi anni.
Purtroppo nel calcio, come nella vita, ogni rosa ha le sue spine. Spine che quest'anno sono costituite, oltre che dall'assurdo format del campionato di Eccellenza, da un nuovo esilio in quel di Canosa e soprattutto dalla perdurante incertezza dovuta alla questione Covid, con le inevitabili ripercussioni sulla campagna abbonamenti appena iniziata che allo stato attuale evidenzia numeri non certo all'altezza degli sforzi economici in sede di mercato compiuti dalla società.
E proprio i numeri iniziali della campagna abbonamenti 2020/2021 hanno originato nelle ultime ore una vivace polemica sui social. Una polemica che a nostro avviso ha poca ragion d'essere, viste le arcinote cause di forza maggiore che allo stato attuale ancora impediscono l'accesso del pubblico negli stadi. Per carità, tanto di cappello a quei meravigliosi supporters che hanno già sottoscritto la tessera, ma bando all'ipocrisia, in quanti con questi chiari di luna si abbonerebbero, consapevoli che probabilmente le prime gare di un campionato con sole 14 squadre – quindi, con sole 13 gare casalinghe - saranno disputate a porte chiuse?
Da questo punto di vista, almeno per la stagione che andrà a cominciare a settembre (?) si tratterà di salvare il salvabile, facendo fede innanzitutto su di un andamento positivo della squadra sul campo. Un fattore che sarà sicuramente determinante per portare sempre più gente al San Sabino di Canosa (o presto, si spera, al rinato Puttilli ), magari acquistando il biglietto partita per partita, una volta archiviata per sempre la triste parentesi Covid 19.
Nel frattempo squadra e società scelgono quella che a noi pare decisamente la via migliore. Lavorare, lavorare e ancora lavorare. Incuranti degli improbabili esperimenti di ingegneria calcistica del Comitato Regionale della FIGC, impotenti dinanzi al "Covid c'è – Covid non c'è" delle stars politiche e medico-scientifiche e fiduciosi in un immediato ritorno del Barletta Calcio innanzitutto in quella che da quasi 50 anni è la sua casa, il Puttilli, e poi in categorie calcistiche ben più consone ad una squadra che, ricordiamo, sta per festeggiare il centenario.