Calcio
Barletta 1922: tra ambizioni di rinascita e questione stadio si pensa al futuro
In un clima più sereno ci si avvicina alla celebrazione del centenario nel 2022
Barletta - sabato 6 giugno 2020
"Siamo preparati per ogni evenienza". Questo in sintesi, il messaggio che i soci del Barletta 1922 mandano alla piazza, dopo la fine della stagione calcistica 2019/2020, causata dall'emergenza Covid 19 e sancita ufficialmente dalla Lega Dilettanti per quel che concerne tutti i campionati dalla Serie D a scendere.
Un messaggio decisamente rassicurante viste le rilevanti difficoltà economiche alle quali andranno inevitabilmente incontro tantissime società dilettantistiche a causa della fine anticipata della stagione e ai conseguenti mancati incassi. I propositi dell'entourage biancorosso paiono invece essere improntati all'ambizione e all'ottimismo, come si evince soprattutto dall'eventualità a quanto pare tutt'altro che remota di un ripescaggio in Serie D a partire già da questa stagione.
In ogni caso l'obiettivo dichiarato della società è quello di arrivare all'anno del centenario (2022) con una squadra protagonista in ben altri contesti che quello del campionato di Eccellenza pugliese, e di farlo possibilmente nel nuovo Puttilli, che, stando alle parole del sindaco Cannito dopo l'annuncio della ripresa dei lavori, dovrebbe essere pronto per gennaio 2021.
E a proposito della questione stadio, nell'attesa della piena fruibilità dello stadio Puttilli, la società ha deciso per la prossima stagione di non giocare al Manzi Chiapulin essenzialmente per due motivi: il terreno di gioco troppo piccolo che penalizzerebbe oltre modo chi gioca in casa; la scarsa visibilità dagli spalti.
Certo da un lato sarebbe l'ennesima Via Crucis nelle città limitrofe – Covid permettendo, naturalmente - per una tifoseria ormai da quasi tre decenni priva di uno stadio degno di tal nome. Ma se, come suol dirsi, due indizi fanno una prova, il fatto che, oltre a essere semplicemente non all'altezza di ospitare le gare casalinghe di una compagine come il Barletta, il Manzi Chiapulin non è in regola per un'eventuale campionato di Serie D, questa Via Crucis sarebbe con tutta evidenza meno insopportabile.
La società ha inoltre ribadito la piena apertura all'ingresso di nuovi membri provenienti dalla parte sana dell'imprenditoria cittadina e la disponibilità dei soci a farsi da parte qualora vi sia un acquirente munifico, affidabile e che abbia seriamente a cuore il rilancio in grande stile del Barletta 1922.
I soci hanno infine manifestato i loro ambiziosi propositi annunciando il rafforzamento del settore giovanile dove alla Juniores (ricordiamo, prima in classifica al momento della sospensione) si aggiungerà da quest'anno la categoria Allievi. Tutto ciò allo scopo nel breve periodo di far fronte nel miglior modo possibile alla regola degli Under e a medio-lunga scadenza di creare magari uno zoccolo duro di calciatori barlettani da rendere protagonisti con la maglia della propria città nel solco tracciato dai vari Paolo Cariati, Vincenzo Lanotte, Savino Daleno ecc.
Naturalmente solo il tempo, e soprattutto il campo, ci diranno se questi ambiziosi propositi si realizzeranno. Ma una cosa tuttavia è certa, con un organigramma societario tra i più affidabili degli ultimi anni, e con un odissea stadio che dopo quasi trent'anni sembra stia davvero per avere fine, se solo pensiamo che a fine luglio 2019 la rosa del Barletta Calcio 1922 era composta da un pezzo di carta (il titolo sportivo), possiamo tranquillamente affermare che, dopo tanti anni, l'estate del tifoso biancorosso sarà un'estate molto più serena.
Un messaggio decisamente rassicurante viste le rilevanti difficoltà economiche alle quali andranno inevitabilmente incontro tantissime società dilettantistiche a causa della fine anticipata della stagione e ai conseguenti mancati incassi. I propositi dell'entourage biancorosso paiono invece essere improntati all'ambizione e all'ottimismo, come si evince soprattutto dall'eventualità a quanto pare tutt'altro che remota di un ripescaggio in Serie D a partire già da questa stagione.
In ogni caso l'obiettivo dichiarato della società è quello di arrivare all'anno del centenario (2022) con una squadra protagonista in ben altri contesti che quello del campionato di Eccellenza pugliese, e di farlo possibilmente nel nuovo Puttilli, che, stando alle parole del sindaco Cannito dopo l'annuncio della ripresa dei lavori, dovrebbe essere pronto per gennaio 2021.
E a proposito della questione stadio, nell'attesa della piena fruibilità dello stadio Puttilli, la società ha deciso per la prossima stagione di non giocare al Manzi Chiapulin essenzialmente per due motivi: il terreno di gioco troppo piccolo che penalizzerebbe oltre modo chi gioca in casa; la scarsa visibilità dagli spalti.
Certo da un lato sarebbe l'ennesima Via Crucis nelle città limitrofe – Covid permettendo, naturalmente - per una tifoseria ormai da quasi tre decenni priva di uno stadio degno di tal nome. Ma se, come suol dirsi, due indizi fanno una prova, il fatto che, oltre a essere semplicemente non all'altezza di ospitare le gare casalinghe di una compagine come il Barletta, il Manzi Chiapulin non è in regola per un'eventuale campionato di Serie D, questa Via Crucis sarebbe con tutta evidenza meno insopportabile.
La società ha inoltre ribadito la piena apertura all'ingresso di nuovi membri provenienti dalla parte sana dell'imprenditoria cittadina e la disponibilità dei soci a farsi da parte qualora vi sia un acquirente munifico, affidabile e che abbia seriamente a cuore il rilancio in grande stile del Barletta 1922.
I soci hanno infine manifestato i loro ambiziosi propositi annunciando il rafforzamento del settore giovanile dove alla Juniores (ricordiamo, prima in classifica al momento della sospensione) si aggiungerà da quest'anno la categoria Allievi. Tutto ciò allo scopo nel breve periodo di far fronte nel miglior modo possibile alla regola degli Under e a medio-lunga scadenza di creare magari uno zoccolo duro di calciatori barlettani da rendere protagonisti con la maglia della propria città nel solco tracciato dai vari Paolo Cariati, Vincenzo Lanotte, Savino Daleno ecc.
Naturalmente solo il tempo, e soprattutto il campo, ci diranno se questi ambiziosi propositi si realizzeranno. Ma una cosa tuttavia è certa, con un organigramma societario tra i più affidabili degli ultimi anni, e con un odissea stadio che dopo quasi trent'anni sembra stia davvero per avere fine, se solo pensiamo che a fine luglio 2019 la rosa del Barletta Calcio 1922 era composta da un pezzo di carta (il titolo sportivo), possiamo tranquillamente affermare che, dopo tanti anni, l'estate del tifoso biancorosso sarà un'estate molto più serena.