
Calcio
Angolo-amarcord: parla Nicolas Laviano, il "guerriero del gol"
L'ex attaccante del Barletta: «Che anni in biancorosso, ora tifo dall'Argentina»
Barletta - venerdì 14 febbraio 2014
21.42
55 presenze e 22 reti, un biennio di lotta, emozioni, esultanze e cori: dal 2007 al 2009 la maglia numero 9 del Barletta Calcio è stata sulle spalle di un armadio argentino, il "guerriero del gol" Nicolas Jesus Laviano. Protagonista del salto di categoria nei professionisti prima e di una bella salvezza in C2 poi, il 35enne nato a Rosario si è concesso ai nostri microfoni in una gradevole intervista-amarcord, tra biancorosso e albiceleste:
Nicolas, se dico Barletta cosa ti viene in mente?
«La tifoseria e l'ambiente caldo di ogni domenica, mi faceva ricordare il calore che sentivo intorno al mio Rosario Central».
22 reti in biancorosso: il tuo ricordo più bello?
«Al di là dei miei 22 gol con la maglia del Barletta, ricordo il bel gruppo che c'era, capitan Savino Daleno su tutti: ringrazio ancora l'ambiente, perchè senza l'aiuto da parte di tutti loro non ce l'avrei fatta».
Due allenatori, Chiricallo e Sanderra: che ricordo hai di loro?
«Chiricallo era un grande motivatore e lavoratore sul campo: ricordo che si concentrava molto sulla partita, riusciva sempre a far stare bene i giocatori e a farli esprimere al meglio. Mister Sanderra è un ottimo allenatore, che cura molto bene la tattica. Ho bei ricordi di entrambi».
Quanti amici hai lasciato a Barletta, e con chi hai ancora contatti?
«Ho lasciato davvero tanti amici, ci sarebbe bisogno di tanto tempo per elencarli: in particolare mi parlo ancora con Maurizio Ruotolo, con il capitano Daleno e tanti altri».
Dopo e prima Barletta tante squadre pugliesi nel tuo curriculum. Cosa ha avuto di speciale per te questa regione?
«La Puglia e la Calabria sono come l'Argentina, ricche di sole e gente generosa e ospitale, perciò volevo sempre restare qui vicino».
C'è un rimpianto nella tua carriera? Avresti proseguito la tua avventura a Barletta?
«Avrei voluto continuare a Barletta per tanti altri anni, per l'ambiente, i colori e la tifoseria: avrei sudato volentieri ancora tanto per la maglia biancorossa e il suo popolo, poi furono fatte scelte diverse».
Ricordi il coro "e Laviano fa Gol, e Laviano fa gol"...?
«Quel coro mi caricava e mi spingeva a dare il 1000% per la maglia del Barletta: diventavo un animale in campo, a volte però esageravo, lo ammetto (ride, ndr)».
Cosa fa oggi Nicolas Laviano?
«Gioco in serie D in Argentina, mi diverto e ho una splendida famiglia».
Segui ancora il Barletta? Magari su internet...
«Seguo sempre il risultato della squadra sia in casa che fuori, anche grazie al vostro portale. Il mio sincero augurio è che un giorno il Barletta arrivi in serie B, la città e la tifoseria meritano questa gioia».
Nicolas, siamo alla fine di questa bella intervista. Che saluto vuoi fare alla piazza e ai tifosi del Barletta?
«Saluto affettuosamente tutti i barlettani che ogni domenica sudano la maglia in curva e gradinata come se fossero in campo: sono loro il vero spettacolo. Barletta, un grane abbraccio: hasta la victoria siempre».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Nicolas, se dico Barletta cosa ti viene in mente?
«La tifoseria e l'ambiente caldo di ogni domenica, mi faceva ricordare il calore che sentivo intorno al mio Rosario Central».
22 reti in biancorosso: il tuo ricordo più bello?
«Al di là dei miei 22 gol con la maglia del Barletta, ricordo il bel gruppo che c'era, capitan Savino Daleno su tutti: ringrazio ancora l'ambiente, perchè senza l'aiuto da parte di tutti loro non ce l'avrei fatta».
Due allenatori, Chiricallo e Sanderra: che ricordo hai di loro?
«Chiricallo era un grande motivatore e lavoratore sul campo: ricordo che si concentrava molto sulla partita, riusciva sempre a far stare bene i giocatori e a farli esprimere al meglio. Mister Sanderra è un ottimo allenatore, che cura molto bene la tattica. Ho bei ricordi di entrambi».
Quanti amici hai lasciato a Barletta, e con chi hai ancora contatti?
«Ho lasciato davvero tanti amici, ci sarebbe bisogno di tanto tempo per elencarli: in particolare mi parlo ancora con Maurizio Ruotolo, con il capitano Daleno e tanti altri».
Dopo e prima Barletta tante squadre pugliesi nel tuo curriculum. Cosa ha avuto di speciale per te questa regione?
«La Puglia e la Calabria sono come l'Argentina, ricche di sole e gente generosa e ospitale, perciò volevo sempre restare qui vicino».
C'è un rimpianto nella tua carriera? Avresti proseguito la tua avventura a Barletta?
«Avrei voluto continuare a Barletta per tanti altri anni, per l'ambiente, i colori e la tifoseria: avrei sudato volentieri ancora tanto per la maglia biancorossa e il suo popolo, poi furono fatte scelte diverse».
Ricordi il coro "e Laviano fa Gol, e Laviano fa gol"...?
«Quel coro mi caricava e mi spingeva a dare il 1000% per la maglia del Barletta: diventavo un animale in campo, a volte però esageravo, lo ammetto (ride, ndr)».
Cosa fa oggi Nicolas Laviano?
«Gioco in serie D in Argentina, mi diverto e ho una splendida famiglia».
Segui ancora il Barletta? Magari su internet...
«Seguo sempre il risultato della squadra sia in casa che fuori, anche grazie al vostro portale. Il mio sincero augurio è che un giorno il Barletta arrivi in serie B, la città e la tifoseria meritano questa gioia».
Nicolas, siamo alla fine di questa bella intervista. Che saluto vuoi fare alla piazza e ai tifosi del Barletta?
«Saluto affettuosamente tutti i barlettani che ogni domenica sudano la maglia in curva e gradinata come se fossero in campo: sono loro il vero spettacolo. Barletta, un grane abbraccio: hasta la victoria siempre».
(Twitter: @GuerraLuca88)