Calcio
Amarcord biancorosso: il Barletta barlettano del presidente Sfrecola
Ricordi degli anni 2006-2008
Barletta - domenica 5 aprile 2020
13.21
Probabilmente non è stato il Barletta più forte, ma sicuramente uno dei più amati di sempre. Stiamo parlando del Barletta della seconda metà degli anni duemila. Gli anni del presidente Sfrecola, dell'allenatore Marcello Chiricallo e dei molti barlettani che in quel periodo vestirono la maglia della squadra della nostra città.
Siamo nell'estate del 2006 e i biancorossi guidati da mister Marcello Chiricallo sono reduci dalla travolgente vittoria del campionato di Eccellenza pugliese e si apprestano a far ritorno in Serie D, sei anni dopo il disastroso doppio salto all'indietro di inizio millennio che aveva portato la Barletta calcistica a sfiorare addirittura la retrocessione in Prima Categoria.
In città c'è una voglia matta di dimenticare gli anni bui, e il presidente Flora accontenta la piazza allestendo una vera e propria corazzata dove, ai vari Ruggiero Rizzi, Vincenzo e Giuseppe Lanotte e al portiere Saverio Di Candia, si aggiungono autentici pezzi da Novanta come il bomber Gioacchino Prisciandaro, e altri due barlettani purosangue come Pietro Parente e soprattutto un Savino Daleno reduce da una grande stagione a Cassino dove si è guadagnato l'affettuoso appellativo di "sindaco".
C'è poco da nascondersi, sulla carta l'undici di Marcello Chiricallo è con il Brindisi la chiarissima favorita per il gran salto in Serie C (allora Lega Pro). Purtroppo la realtà del campo ci mette poco a contraddire i pronostici, e dopo un buon avvio di campionato la squadra di Chiricallo perde in casa della capolista Sant'Antonio Abate e va in crisi. Ne approfittano nell'ordine Matera, Grottaglie (che al Puttilli impartisce ai biancorossi un'autentica lezione di gioco), Viribus Unitis e Bitonto. Il Barletta entra nel caos, con Chiricallo che viene prima sostituito con Maiellaro e poi richiamato, con il presidente Flora che cede la società ad una cordata di imprenditori locali presieduta dall'avvocato Francesco Sfrecola, e con elementi come Parente e Prisciandaro che salutano quasi subito la compagnia.
Tuttavia l'ennesimo ribaltone societario della tormentata storia del Barletta del nuovo millennio stavolta ha effetti decisamente positivi. Chiricallo, libero finalmente dall'ombra lunga degli ingombranti partenti, riesce a sistemare la squadra grazie anche all'arrivo in biancorosso del trequartista siciliano Benedetto Mangiapane. Il Barletta scala prepotentemente la classifica ma dovrà accontentarsi del quarto posto. Un piazzamento che comunque garantisce l'accesso ai play-off, dove dopo aver eliminato ai rigori il Grottaglie cede solo ai supplementari all'Aversa Normanna.
Per la stagione 2007/2008 la società consegna a Chiricallo forse la squadra più forte dell'intera Serie D, grazie alla presenza in difesa dell'esperto Massimiliano Tangorra, ed in attacco del superbomber Gaetano Romano e del micidiale puntero argentino Nicolas Jesus Laviano da Rosario, "la ciudad del futbol". Ed è subito spettacolo con il Barletta che macina gol, punti ed avversari, anche se, causa pareggi a Sapri e Matera, in testa al campionato si colloca a sorpresa il Bitonto, grazie anche alla vittoria a tavolino di Lavello.
Dopo la prima sconfitta in campionato in casa con il Savoia, il Barletta è atteso dall'infuocato derby di Brindisi che viene deciso da un memorabile gol di testa di capitan Daleno sotto la curva interamente occupata dai tifosi barlettani. Verso la fine del girone d'andata, il Bitonto capolista inizia a perdere colpi, ma il Barletta non ne approfitta e fa altrettanto perdendo ad Ischia, a Fasano e soprattutto ad Aversa. La squadra campana grazie alle frenate dei rivali è tornata minacciosamente a farsi sotto, trascinata dall'implacabile cannoniere Mino Sarli. Dopo la vittoria del Barletta (gran gol di Romano su punizione) nello scontro diretto contro il Bitonto, pare ormai chiaro che la corsa alla Serie C è affare solo dei biancorossi di Chiricallo e dell'Aversa del discusso presidente Spezzaferri. Discusso a causa di un quantomeno curioso appello alle altre squadre campane a "coalizzarsi contro le pugliesi". Lungi da noi il sollevare ombre sul conto di Sarli e compagni, ma è un dato di fatto che di li alla fine del campionato, l'Aversa perderà punti (due pareggi) solo contro Brindisi e Fasano. Il Barletta purtroppo ci mette del suo incappando nella seconda e decisiva mini crisi perdendo a Torre Annunziata contro il Savoia e soprattutto a Grottaglie, dove oltre alla partita i biancorossi perdono anche la testa con le espulsioni di Laviano e Tangorra. La domenica successiva è infine il Pomigliano a passare al Puttilli su di un Barletta decimato da infortuni e squalifiche. E' la sconfitta che costa ai biancorossi il primato in classifica ed una sonora contestazione da parte della tifoseria. Si arriva così a domenica 4 maggio 2008, ultima giornata di campionato, col Barletta impegnato in casa contro l'Ischia, e l'Aversa, avanti di un punto in classifica, impegnato a Bitonto in casa di una squadra già sicura del piazzamento play off. Ma quel giorno il calcio passerà drammaticamente in secondo piano a causa di un terribile incidente stradale costato la vita a due tifosi barlettani: Giacomo Iodice e Mino Leonino.
Costretto per il secondo anno consecutivo ai play-off, il Barletta, dopo aver superato Grottaglie e Bitonto si ferma al Puttilli contro la coriacea difesa dell'Alghero che vince il gironcino dei quarti di finale per differenza reti.
Poco male, perché di lì a un paio di mesi, la consueta ecatombe estiva di squadre costrette a dare forfait per motivi finanziari, consente al Barletta di ritornare in Serie C tredici anni dopo il fallimento del 1995.
Obiettivo centrato quindi per Daleno e compagni, anche se in maniera meno gloriosa di quanto quella squadra divertente e spettacolare avrebbe forse meritato.
Siamo nell'estate del 2006 e i biancorossi guidati da mister Marcello Chiricallo sono reduci dalla travolgente vittoria del campionato di Eccellenza pugliese e si apprestano a far ritorno in Serie D, sei anni dopo il disastroso doppio salto all'indietro di inizio millennio che aveva portato la Barletta calcistica a sfiorare addirittura la retrocessione in Prima Categoria.
In città c'è una voglia matta di dimenticare gli anni bui, e il presidente Flora accontenta la piazza allestendo una vera e propria corazzata dove, ai vari Ruggiero Rizzi, Vincenzo e Giuseppe Lanotte e al portiere Saverio Di Candia, si aggiungono autentici pezzi da Novanta come il bomber Gioacchino Prisciandaro, e altri due barlettani purosangue come Pietro Parente e soprattutto un Savino Daleno reduce da una grande stagione a Cassino dove si è guadagnato l'affettuoso appellativo di "sindaco".
C'è poco da nascondersi, sulla carta l'undici di Marcello Chiricallo è con il Brindisi la chiarissima favorita per il gran salto in Serie C (allora Lega Pro). Purtroppo la realtà del campo ci mette poco a contraddire i pronostici, e dopo un buon avvio di campionato la squadra di Chiricallo perde in casa della capolista Sant'Antonio Abate e va in crisi. Ne approfittano nell'ordine Matera, Grottaglie (che al Puttilli impartisce ai biancorossi un'autentica lezione di gioco), Viribus Unitis e Bitonto. Il Barletta entra nel caos, con Chiricallo che viene prima sostituito con Maiellaro e poi richiamato, con il presidente Flora che cede la società ad una cordata di imprenditori locali presieduta dall'avvocato Francesco Sfrecola, e con elementi come Parente e Prisciandaro che salutano quasi subito la compagnia.
Tuttavia l'ennesimo ribaltone societario della tormentata storia del Barletta del nuovo millennio stavolta ha effetti decisamente positivi. Chiricallo, libero finalmente dall'ombra lunga degli ingombranti partenti, riesce a sistemare la squadra grazie anche all'arrivo in biancorosso del trequartista siciliano Benedetto Mangiapane. Il Barletta scala prepotentemente la classifica ma dovrà accontentarsi del quarto posto. Un piazzamento che comunque garantisce l'accesso ai play-off, dove dopo aver eliminato ai rigori il Grottaglie cede solo ai supplementari all'Aversa Normanna.
Per la stagione 2007/2008 la società consegna a Chiricallo forse la squadra più forte dell'intera Serie D, grazie alla presenza in difesa dell'esperto Massimiliano Tangorra, ed in attacco del superbomber Gaetano Romano e del micidiale puntero argentino Nicolas Jesus Laviano da Rosario, "la ciudad del futbol". Ed è subito spettacolo con il Barletta che macina gol, punti ed avversari, anche se, causa pareggi a Sapri e Matera, in testa al campionato si colloca a sorpresa il Bitonto, grazie anche alla vittoria a tavolino di Lavello.
Dopo la prima sconfitta in campionato in casa con il Savoia, il Barletta è atteso dall'infuocato derby di Brindisi che viene deciso da un memorabile gol di testa di capitan Daleno sotto la curva interamente occupata dai tifosi barlettani. Verso la fine del girone d'andata, il Bitonto capolista inizia a perdere colpi, ma il Barletta non ne approfitta e fa altrettanto perdendo ad Ischia, a Fasano e soprattutto ad Aversa. La squadra campana grazie alle frenate dei rivali è tornata minacciosamente a farsi sotto, trascinata dall'implacabile cannoniere Mino Sarli. Dopo la vittoria del Barletta (gran gol di Romano su punizione) nello scontro diretto contro il Bitonto, pare ormai chiaro che la corsa alla Serie C è affare solo dei biancorossi di Chiricallo e dell'Aversa del discusso presidente Spezzaferri. Discusso a causa di un quantomeno curioso appello alle altre squadre campane a "coalizzarsi contro le pugliesi". Lungi da noi il sollevare ombre sul conto di Sarli e compagni, ma è un dato di fatto che di li alla fine del campionato, l'Aversa perderà punti (due pareggi) solo contro Brindisi e Fasano. Il Barletta purtroppo ci mette del suo incappando nella seconda e decisiva mini crisi perdendo a Torre Annunziata contro il Savoia e soprattutto a Grottaglie, dove oltre alla partita i biancorossi perdono anche la testa con le espulsioni di Laviano e Tangorra. La domenica successiva è infine il Pomigliano a passare al Puttilli su di un Barletta decimato da infortuni e squalifiche. E' la sconfitta che costa ai biancorossi il primato in classifica ed una sonora contestazione da parte della tifoseria. Si arriva così a domenica 4 maggio 2008, ultima giornata di campionato, col Barletta impegnato in casa contro l'Ischia, e l'Aversa, avanti di un punto in classifica, impegnato a Bitonto in casa di una squadra già sicura del piazzamento play off. Ma quel giorno il calcio passerà drammaticamente in secondo piano a causa di un terribile incidente stradale costato la vita a due tifosi barlettani: Giacomo Iodice e Mino Leonino.
Costretto per il secondo anno consecutivo ai play-off, il Barletta, dopo aver superato Grottaglie e Bitonto si ferma al Puttilli contro la coriacea difesa dell'Alghero che vince il gironcino dei quarti di finale per differenza reti.
Poco male, perché di lì a un paio di mesi, la consueta ecatombe estiva di squadre costrette a dare forfait per motivi finanziari, consente al Barletta di ritornare in Serie C tredici anni dopo il fallimento del 1995.
Obiettivo centrato quindi per Daleno e compagni, anche se in maniera meno gloriosa di quanto quella squadra divertente e spettacolare avrebbe forse meritato.