Calcio
7 giugno 1987- 7 giugno 2012: nozze d'argento di quel Barletta in B...
Da quel magico giorno a Sorrento sono trascorsi 25 anni
Barletta - giovedì 7 giugno 2012
11.32
25 anni, una generazione, un'epoca calcisticamente parlando: tanto tempo è trascorso da quello storico 7 giugno 1987, quando il Barletta di mister Pippo Marchioro espugnava con il punteggio di 1-0 lo stadio "Italia" di Sorrento, per l'occasione gremito sugli spalti da 7000 supporters biancorossi, grazie al gol di Roberto Rovani al 53', e conquistava la promozione diretta in serie B. Renzi, Serena; Cazzani, Cocco, Ghedin, Incarbona, Lattaruolo, Marino, Petruzzelli; Borrelli, Castagnini, Doto, Di Maria, Fonte, Laraspata, Paolillo, Pesce, Raggi, Scaringella, Sciannimanico; D'Ottavio, Petrucci, Rovani, Scarnecchia, Sgherri. Una rosa che i tifosi del Barletta Calcio oggi ricordano a memoria, quasi alla stregua di un mantra incancellabile e -sin qui-irripetibile. Al ritorno in città il tifo biancorosso esplodeva di gioia per la prima storica promozione in Serie B con caroselli e feste improvvisate che dureranno per parecchi giorni. In serata la squadra tornava da Sorrento e la festa aveva inizio in Piazza Roma, tra cori e festeggiamenti. Un campionato concluso con 44 punti, frutto di 15 vittorie, 14 pareggi e 5 sconfitte, chiuso con la gioia più grande sulla costiera amalfitana.
Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel lontano 1987: i quattro anni in B, la salvezza con Rumignani, la retrocessione con Claguna, i problemi economici culminati sotto la gestione del presidente Onofrio Perina che nell'estate del 1995 portano al fallimento della Società, la ripartenza dall'Eccellenza, la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti del 1998, la retrocessione in Eccellenza nel 2001, la discesa negli inferi della Promozione. la retrocessione in Prima Categoria evitata sul fil di lana nel 2004, il passaggio di denominazione in A.S.D. Barletta, il doppio salto in Eccellenza e Campionato Dilettanti, i playoff persi nel 2007, il ripescaggio in Seconda Divisione Lega Pro nel 2008, la salvezza con mister Sanderra, i playoff con Sciannimanico e i "ragazzini terribili" nel 2010, il ripescaggio del 14 agosto 2010 in Prima Divisione, la salvezza con Cari, l'arrivo di Castagnini come ds, l'addio di Cari, l'arrivo di Di Costanzo, i playoff persi per quel maledetto punto a Piacenza, fino alle nubi sul futuro dei Tatò al comando del sodalizio di via Vittorio Veneto.
La Barletta calcistica oggi vuole però ricordare solo il gol di Rovani, solo l'"Alè Barletta Alè" di Gino Pastore, indimenticata colonna sonora di quell'estate 1987 all'ombra di Eraclio, quando per un giorno la costiera amalfitana si trasformò nella Litoranea di Levante, e all'acre odore dei limoni si sostituì quello della focaccia con i polpi e delle "nghiumarelle". Le nubi sul futuro biancorosso, dopo i sogni di grandeur manifestati e disattesi dal campo nel prologo della stagione sportiva da poco terminata, stanno per diradarsi lentamente: manca ancora ufficialmente un allenatore (Bucaro? Novelli?), il ds in pectore Peppino Pavone, in attesa di ratificare il suo ingresso in società, sta lavorando a fari spenti per i primi arrivi, e in attesa dell'11 giugno, data in cui diversi calciatori oggi in organico incontreranno il presidente Tatò per decodificare il proprio futuro a Barletta, oggi le indicazioni di mercato lasciano pensare all'allestimento di una squadra giovane e ridimensionata negli ingaggi. In questa stagione abbiamo però imparato sulla pelle biancorossa che non servono i nomi per fare una grande squadra, a volte bastano calciatori affamati e scelti con criterio per allestire una rosa competitiva. In attesa di nuove sul futuro, buone nozze d'argento, Barletta! Prosit!
(Twitter: @GuerraLuca88)
Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel lontano 1987: i quattro anni in B, la salvezza con Rumignani, la retrocessione con Claguna, i problemi economici culminati sotto la gestione del presidente Onofrio Perina che nell'estate del 1995 portano al fallimento della Società, la ripartenza dall'Eccellenza, la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti del 1998, la retrocessione in Eccellenza nel 2001, la discesa negli inferi della Promozione. la retrocessione in Prima Categoria evitata sul fil di lana nel 2004, il passaggio di denominazione in A.S.D. Barletta, il doppio salto in Eccellenza e Campionato Dilettanti, i playoff persi nel 2007, il ripescaggio in Seconda Divisione Lega Pro nel 2008, la salvezza con mister Sanderra, i playoff con Sciannimanico e i "ragazzini terribili" nel 2010, il ripescaggio del 14 agosto 2010 in Prima Divisione, la salvezza con Cari, l'arrivo di Castagnini come ds, l'addio di Cari, l'arrivo di Di Costanzo, i playoff persi per quel maledetto punto a Piacenza, fino alle nubi sul futuro dei Tatò al comando del sodalizio di via Vittorio Veneto.
La Barletta calcistica oggi vuole però ricordare solo il gol di Rovani, solo l'"Alè Barletta Alè" di Gino Pastore, indimenticata colonna sonora di quell'estate 1987 all'ombra di Eraclio, quando per un giorno la costiera amalfitana si trasformò nella Litoranea di Levante, e all'acre odore dei limoni si sostituì quello della focaccia con i polpi e delle "nghiumarelle". Le nubi sul futuro biancorosso, dopo i sogni di grandeur manifestati e disattesi dal campo nel prologo della stagione sportiva da poco terminata, stanno per diradarsi lentamente: manca ancora ufficialmente un allenatore (Bucaro? Novelli?), il ds in pectore Peppino Pavone, in attesa di ratificare il suo ingresso in società, sta lavorando a fari spenti per i primi arrivi, e in attesa dell'11 giugno, data in cui diversi calciatori oggi in organico incontreranno il presidente Tatò per decodificare il proprio futuro a Barletta, oggi le indicazioni di mercato lasciano pensare all'allestimento di una squadra giovane e ridimensionata negli ingaggi. In questa stagione abbiamo però imparato sulla pelle biancorossa che non servono i nomi per fare una grande squadra, a volte bastano calciatori affamati e scelti con criterio per allestire una rosa competitiva. In attesa di nuove sul futuro, buone nozze d'argento, Barletta! Prosit!
(Twitter: @GuerraLuca88)