Talenti del Sud
«Il mio lavoro è un tesoro nascosto»
Riccardo Prezioso, maestro pasticcere
domenica 17 marzo 2013
15.15
Riccardo Prezioso ha 27 anni ed è maestro pasticcere e gelatiere. Dopo avere conseguito il diploma presso l'Istituto alberghiero di Molfetta, ha completato la sua formazione presso la "Carpigiani Gelato University" di Bologna, dove ha lavorato per otto anni presso la storica gelateria "Regina". Nel gennaio 2012, Riccardo torna a Barletta e rileva la pasticceria "Bottega dei desideri", in via Madonna della Croce, 16. Riccardo è attivo protagonista del tour enogastronomico "La Disfida di Barletta siamo noi". Per il tour ha già creato i seguenti dolci: il panettone al nero di Troia, baci del Riczio (bignè dolci) e bocconi del Riczio (bignè salati), ma non finirà di stupirvi.
Quando hai scelto di diventare pasticcere?
«ho scelto di diventare pasticcere a 9 anni. Dedicarmi ai dolci è stata sempre la mia passione».
Quanto conta la passione nel tuo mestiere?
«Conta al 100%, senza passione non potrei andare avanti».
La fantasia è determinante nella fase creativa del tuo lavoro?
«Si, poiché consente di creare e inventare cose nuove, è uno stimolo».
Hai vissuto sette anni a Bologna per lavoro, perché sei tornato a Barletta?
«Per creare un futuro alla mia famiglia».
Mentre crei un dolce, tieni in considerazione i suggerimenti e i gusti dei clienti?
«I gusti dei clienti sono determinanti, ma ciò che mi spinge a creare sono le mie idee. Porto le mie conoscenze nel mio laboratorio, abituando il cliente a nuove sensazioni, coi miei dolci».
Cosa ti piace e cosa non ti piace del tuo lavoro?
«Non mi piace fare ciò che dicono gli altri, mi piace imporre le mie scelte».
Consiglieresti il tuo mestiere ai giovani?
«Si, poiché il mio lavoro è arte, un tesoro nascosto. Oggi, tutti vorrebbero fare lavori "di concetto", ma il mestiere artigianale è arte».
La fatica spaventa, ma ripaga?
«Agli inizi, la fatica spaventa molto, ma è ripagata dal sorriso dei clienti».
Cosa ci sarà nel tuo futuro lavorativo?
«Resto coi piedi per terra, superando gli ostacoli. Insegno a chiunque voglia imparare il mestiere, e spero un giorno di insegnare anche negli Istituti Alberghieri, per dare un futuro ai giovani».
Quando hai scelto di diventare pasticcere?
«ho scelto di diventare pasticcere a 9 anni. Dedicarmi ai dolci è stata sempre la mia passione».
Quanto conta la passione nel tuo mestiere?
«Conta al 100%, senza passione non potrei andare avanti».
La fantasia è determinante nella fase creativa del tuo lavoro?
«Si, poiché consente di creare e inventare cose nuove, è uno stimolo».
Hai vissuto sette anni a Bologna per lavoro, perché sei tornato a Barletta?
«Per creare un futuro alla mia famiglia».
Mentre crei un dolce, tieni in considerazione i suggerimenti e i gusti dei clienti?
«I gusti dei clienti sono determinanti, ma ciò che mi spinge a creare sono le mie idee. Porto le mie conoscenze nel mio laboratorio, abituando il cliente a nuove sensazioni, coi miei dolci».
Cosa ti piace e cosa non ti piace del tuo lavoro?
«Non mi piace fare ciò che dicono gli altri, mi piace imporre le mie scelte».
Consiglieresti il tuo mestiere ai giovani?
«Si, poiché il mio lavoro è arte, un tesoro nascosto. Oggi, tutti vorrebbero fare lavori "di concetto", ma il mestiere artigianale è arte».
La fatica spaventa, ma ripaga?
«Agli inizi, la fatica spaventa molto, ma è ripagata dal sorriso dei clienti».
Cosa ci sarà nel tuo futuro lavorativo?
«Resto coi piedi per terra, superando gli ostacoli. Insegno a chiunque voglia imparare il mestiere, e spero un giorno di insegnare anche negli Istituti Alberghieri, per dare un futuro ai giovani».