Sotto Diversa Luce
Undicesimo sguardo, la Festa Patronale
Tornare bambini è questione di un attimo
martedì 12 luglio 2016
10.44
Barletta e la sua festa Patronale. Un rituale nel rituale che ha radici antiche, quando da bambini si aspettava di girare per bancarelle come se fosse un Natale giunto a luglio. I genitori compravano un giocattolo a bambini che adesso sono genitori, i bimbi hanno nel cuore e nella mente quell'odore di torrone (e che colori tutte quelle caramelle gommose), o quello di arachidi tostate nello zucchero che giravano in una sorta di pentolone verticale, forse per mostrare meglio agli avventori, forse per la migliore cottura. La processione "della Madonna" annoiava i più piccoli ma era un tributo che si offriva volentieri alla tradizione, che in seguito sarebbe comunque entrata nei più belli ricordi di comunità.
Il barlettano è generoso e non teme di affrontare la calca passeggiando per gli stretti viali delle mura di san Cataldo (ma un tempo le bancarelle erano sul corso). La palla con l'elastico si vende ancora oggi, ed è destinata a rompersi a fine giornata. Impareremo che è la più forte metafora di un sogno di mezz'estate: lo ricordi e ne sorridi ma alla fine svanisce. Tra un botto di fuochi artificiali e la musica assordante delle giostre il tempo sembra passare più velocemente. «Non fare tardi» è lemma che viene elargito agli adolescenti, ma focaccia e mortadella a piazza Plebiscito o sul lungomare Mennea, quando correva a Ponente, meritano un rimbrotto.
Il barlettano è generoso e non teme di affrontare la calca passeggiando per gli stretti viali delle mura di san Cataldo (ma un tempo le bancarelle erano sul corso). La palla con l'elastico si vende ancora oggi, ed è destinata a rompersi a fine giornata. Impareremo che è la più forte metafora di un sogno di mezz'estate: lo ricordi e ne sorridi ma alla fine svanisce. Tra un botto di fuochi artificiali e la musica assordante delle giostre il tempo sembra passare più velocemente. «Non fare tardi» è lemma che viene elargito agli adolescenti, ma focaccia e mortadella a piazza Plebiscito o sul lungomare Mennea, quando correva a Ponente, meritano un rimbrotto.