Sotto Diversa Luce
Quarto Sguardo
In cerchio senza impegno
martedì 19 ottobre 2010
Piazza Plebiscito, un luogo dell'anima.
Ricordi di bambino: in talune stagioni (perse anche quelle) gli alberi che cingono d'assedio la piazza, lasciavano sul campo dopo aspre battaglie con almeno venti venti i loro rami giovani. I teneri virgulti costellavano il selciato, di grosse chianche frantumate costellato, e rimpievano le mani di quei bambini che avevano ventura di frequentare l'ostico asilo Principe di Napoli lì vicino e trovavano giovamento nel riutilizzare quelle armi, a mò di frustino o spada o mazza ferrata, in fantasiosi scontri medievali di cui ho un ricordo dipinto a tinte sature. Durava poco, perchè la piazza poteva essere percorsa solo una volta al giorno all'andata, per tacere del ritorno. Ma riempiva l'animo di bambini quel tanto che basta a perpetuare il ricordo per sempre.
E se, dopo i trenta, ancora si provasse quel circolare camminamento? Le chianche sono sempre lì, rotte come allora. E sembra che gli antichi guardiani verdi non abbiano perso l'abitudine di combattere e disseminar rami. Hanno lo stesso colore dei miei ricordi. Vuoi che non ti abbia vista lassù sorridere di me? So che mi vuoi bene, e allora ancora una volta fammi giocare. In questa piazza dall'odore antico e dall'aspetto solenne.
Ricordi di bambino: in talune stagioni (perse anche quelle) gli alberi che cingono d'assedio la piazza, lasciavano sul campo dopo aspre battaglie con almeno venti venti i loro rami giovani. I teneri virgulti costellavano il selciato, di grosse chianche frantumate costellato, e rimpievano le mani di quei bambini che avevano ventura di frequentare l'ostico asilo Principe di Napoli lì vicino e trovavano giovamento nel riutilizzare quelle armi, a mò di frustino o spada o mazza ferrata, in fantasiosi scontri medievali di cui ho un ricordo dipinto a tinte sature. Durava poco, perchè la piazza poteva essere percorsa solo una volta al giorno all'andata, per tacere del ritorno. Ma riempiva l'animo di bambini quel tanto che basta a perpetuare il ricordo per sempre.
E se, dopo i trenta, ancora si provasse quel circolare camminamento? Le chianche sono sempre lì, rotte come allora. E sembra che gli antichi guardiani verdi non abbiano perso l'abitudine di combattere e disseminar rami. Hanno lo stesso colore dei miei ricordi. Vuoi che non ti abbia vista lassù sorridere di me? So che mi vuoi bene, e allora ancora una volta fammi giocare. In questa piazza dall'odore antico e dall'aspetto solenne.