Il Trovatore
Partitura 40
«Gino Pastore è il nostro Bob Dylan»
sabato 26 dicembre 2015
13.18
«La mia musica non è rilassante, io non sono rilassato». Fabio Albanese ha 36 anni, è un musicista professionista barlettano. Nel corso della sua carriera ha auto-prodotto e inciso tre album: "Suburban ways", "Di notti insonni", "Sternocleidomastoideo: le proprietà del pomodoro", prestando la sua musica alla "Biennale Arte" di Venezia, suonando al "Nick Drake Gathering" in Inghilterra, curando la colonna sonora di "Verifica Incerta" di Alberto Grifi (proiettato al Kursaal di Bari). Fabio ha realizzato musica per alcuni video, proiettati negli aeroporti di Bari- Palese e Milano - Linate, ha preso parte ad un documentario in lavorazione dedicato a Nick Drake.
La musica di Fabio è stata colonna sonora di "Farida", cortometraggio di Natascia Abbattista, Mtv italia ha acquistato i diritti non esclusivi di un suo brano:" Il mio mondo nei tuoi occhi", per utilizzarlo commercialmente. Ha realizzato musica per installazioni e spettacoli teatrali, per video artistici, facendo arrivare la sua musica a New York, Atene, Weimar, in occasione di festival artistici indipendenti.
Perché hai scelto la musica e la chitarra per esprimerti?
«Tutto ebbe inizio nel 1988. Mio padre tornò a casa con una chitarra, un regalo per il mio onomastico. Ho iniziato a suonare e non mi sono più fermato».
In quale modo hai conosciuto la musica di Nick Drake?
«Ho iniziato studiando la chitarra classica rinascimentale, per passare alla fusion e al metal. Ad un certo punto, questi virtuosismi distorti mi avevano annoiato. Di ritorno da un periodo lavorativo in Inghilterra, un mio caro amico barlettano mi presta i dischi di Nick Drake, di cui mi innamoro all'istante, a cominciare dal suo stile musicale:il fingerpicking, che già conoscevo».
Dove nasce la tua ispirazione?
«L'ispirazione nasce in contrapposizione a quel che vedo. Sono cresciuto in campagna in seguito, con tutta la famiglia, ci siamo trasferiti in città, nel cemento. Con la mia musica, descrivo la natura, l'amore e l'umiltà, tutti elementi che mancano alla nostra società».
Come definiresti la tua musica?
«La mia musica è uno spartiacque tra il mio vissuto e ciò che vorrei vivere. Mi innervosiscono le persone che definiscono la mia musica "rilassante", io non sono rilassato».
Come sei capitato al "Nick Drake Gathering Festival"?
«In Inghilterra esistono due festival dedicati a Nick Drake: "A Way to Blue" a Londra, e il "Nick Drake Gathering Festival" a Tanworh, il paese natale di Nick, in cui è vissuto e sepolto. Questo festival è arrivato alla quattordicesima edizione, richiamando fan da tutto il mondo. Ho compilato il form per partecipare, mi hanno selezionato dopo aver ascoltato un mio brano. Finora ho partecipato a due edizioni del festival, parteciperò all'edizione 2016».
Parlami della tua collaborazione con la "Biennale Arte"di Venezia
«E' stata una bella sorpresa ed una amara realtà. Vivevo e lavoravo con la musica in Inghilterra, arrotondando con un lavoretto, cosa impensabile a Barletta. Si presentò l'opportunità di candidarsi per la "Biennale Arte" di Venezia, presentai il mio progetto musicale, che fu utilizzato per il padiglione della Danimarca, che paradosso! Ne fui onorato, ma anche amareggiato, è la solita questione del "nessuno è profeta in patria"».
Anche tu riesci ad esprimerti al di fuori dei nostri confini nazionali. Che ne pensi?
«A Barletta non trovo spazio per la mia musica, se voglio lavorare, devo suonare per forza cover di brani famosi, ma io non accetto questo stato di fatto. Qui si da spazio a gente che non ha nemmeno studiato musica, favorendo gruppi esecutori di cover. A Barletta e nella Bat c'è musica e progetti originali, ma sono occultati. A me piacciono i barlettani Violet Pine, il cantautore canosino Gerardo Tango, i molfettesi Ginko Dawn Shock. Ammiro tanto Gino Pastore, una persona squisita ed ottimo musicista; la sua ricerca musicale è grandiosa. Gino Pastore è il nostro Bob Dylan».
Quali saranno i tuoi progetti futuri?
«Ho dieci canzoni pronte, vorrei registrarle nell'immediato futuro. Vorrei anche reincidere completamente "Pink Moon", lo storico album di Nick Drake. Continuerò la mia collaborazione con la regista Clara Antonelli, che lavora per la tv francese, con la quale ho collaborato per la realizzazione di colonne sonore di alcuni suoi documentari. Vorrei continuare a realizzare colonne sonore per i documentari, le trovo più adatte alla mia musica».
La musica di Fabio è stata colonna sonora di "Farida", cortometraggio di Natascia Abbattista, Mtv italia ha acquistato i diritti non esclusivi di un suo brano:" Il mio mondo nei tuoi occhi", per utilizzarlo commercialmente. Ha realizzato musica per installazioni e spettacoli teatrali, per video artistici, facendo arrivare la sua musica a New York, Atene, Weimar, in occasione di festival artistici indipendenti.
Perché hai scelto la musica e la chitarra per esprimerti?
«Tutto ebbe inizio nel 1988. Mio padre tornò a casa con una chitarra, un regalo per il mio onomastico. Ho iniziato a suonare e non mi sono più fermato».
In quale modo hai conosciuto la musica di Nick Drake?
«Ho iniziato studiando la chitarra classica rinascimentale, per passare alla fusion e al metal. Ad un certo punto, questi virtuosismi distorti mi avevano annoiato. Di ritorno da un periodo lavorativo in Inghilterra, un mio caro amico barlettano mi presta i dischi di Nick Drake, di cui mi innamoro all'istante, a cominciare dal suo stile musicale:il fingerpicking, che già conoscevo».
Dove nasce la tua ispirazione?
«L'ispirazione nasce in contrapposizione a quel che vedo. Sono cresciuto in campagna in seguito, con tutta la famiglia, ci siamo trasferiti in città, nel cemento. Con la mia musica, descrivo la natura, l'amore e l'umiltà, tutti elementi che mancano alla nostra società».
Come definiresti la tua musica?
«La mia musica è uno spartiacque tra il mio vissuto e ciò che vorrei vivere. Mi innervosiscono le persone che definiscono la mia musica "rilassante", io non sono rilassato».
Come sei capitato al "Nick Drake Gathering Festival"?
«In Inghilterra esistono due festival dedicati a Nick Drake: "A Way to Blue" a Londra, e il "Nick Drake Gathering Festival" a Tanworh, il paese natale di Nick, in cui è vissuto e sepolto. Questo festival è arrivato alla quattordicesima edizione, richiamando fan da tutto il mondo. Ho compilato il form per partecipare, mi hanno selezionato dopo aver ascoltato un mio brano. Finora ho partecipato a due edizioni del festival, parteciperò all'edizione 2016».
Parlami della tua collaborazione con la "Biennale Arte"di Venezia
«E' stata una bella sorpresa ed una amara realtà. Vivevo e lavoravo con la musica in Inghilterra, arrotondando con un lavoretto, cosa impensabile a Barletta. Si presentò l'opportunità di candidarsi per la "Biennale Arte" di Venezia, presentai il mio progetto musicale, che fu utilizzato per il padiglione della Danimarca, che paradosso! Ne fui onorato, ma anche amareggiato, è la solita questione del "nessuno è profeta in patria"».
Anche tu riesci ad esprimerti al di fuori dei nostri confini nazionali. Che ne pensi?
«A Barletta non trovo spazio per la mia musica, se voglio lavorare, devo suonare per forza cover di brani famosi, ma io non accetto questo stato di fatto. Qui si da spazio a gente che non ha nemmeno studiato musica, favorendo gruppi esecutori di cover. A Barletta e nella Bat c'è musica e progetti originali, ma sono occultati. A me piacciono i barlettani Violet Pine, il cantautore canosino Gerardo Tango, i molfettesi Ginko Dawn Shock. Ammiro tanto Gino Pastore, una persona squisita ed ottimo musicista; la sua ricerca musicale è grandiosa. Gino Pastore è il nostro Bob Dylan».
Quali saranno i tuoi progetti futuri?
«Ho dieci canzoni pronte, vorrei registrarle nell'immediato futuro. Vorrei anche reincidere completamente "Pink Moon", lo storico album di Nick Drake. Continuerò la mia collaborazione con la regista Clara Antonelli, che lavora per la tv francese, con la quale ho collaborato per la realizzazione di colonne sonore di alcuni suoi documentari. Vorrei continuare a realizzare colonne sonore per i documentari, le trovo più adatte alla mia musica».