Il Trovatore
Partitura 35
Angel D dj: «Mia figlia è la mia ispirazione»
venerdì 6 giugno 2014
18.29
Angel D nasce nei favolosi anni '70, per la precisione nel 1978. Cresce in un ambiente saturo di immagini e musica. Il suo gioco preferito è rovistare nella collezione di vinile di famiglia. L'approccio con le prime tracce di musica house arriva nel 1987, nel 1990 comincia ad esprimere il suo background dal vivo nei primi party.
L'interesse verso tutto ciò che riguarda la musica, si estende fino a raggiungere il mondo della radio, dove inizia come fonico, in seguito come programmatore. I suoi radio-show gli permettono di arrivare a occupare diverse consolle europee (Ministry of Sound, Londra) e italiane (Urban di Perugia; Canniccia di Marina di Pietrasanta ect.).
Nel 2000 realizza la sua prima produzione discografica, iniziandouna lunga serie di collaborazioni, che lo porteranno a confrontarsi con il suono proveniente dagli USA, dall'Inghilterra, Germania o Francia. Attualmente, si esibisce come free-lance, nelle migliori discoteche d'Europa, è direttore artistico di "Ethica Recordings" e collabora con "No-Logik Records".
Vado a disturbare Angel D mentre sta suonando alla consolle di un lido balneare di Barletta, in un pomeriggio di giugno.
Perché sei diventato dj?
«Ho sempre pensato che non bisogna arrendersi mai nel realizzare i propri sogni. Bene, il mio sogno più grande era la musica. E proprio nel 2001, diventando un fonico di Radio Selene, questo sogno è diventato anche la mia fonte di sostentamento. Qualcuno disse "Scegli un lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno in vita tua".».
Il primo disco che hai comprato?
«Il primo disco lo comprai nel 1983, avevo cinque anni, acquistai "Rock it" di Herbie Hancock».
Dove si svolse il tuo primo dj – set?
«Dal 1990 in moltissimi party con amici. Il primo dj -set, in un vero club, fu al Domus Area di Foggia, nel 1997. Il successo di quella esperienza mi ha spinto ad andare avanti. Ricordo ancora l'adrenalina, l'emozione, ogni dettaglio, come fosse successo ieri».
Quanti vinili possiedi?
«Non ho mai avuto il coraggio di contarli.».
Quando sei passato nel mondo della radio?
«Nel 1994 quando sono approdato a Radio Barletta Stereo. All'epoca si trasmetteva la pubblicità mandandola in onda ancora con le audio-cassette.».
Come vedi il modo della radiofonia a Barletta?
«Il mondo della radiofonia locale si è perso, e lo dico con un pizzico di amarezza. Ormai la gente ascolta i grandi network radiofonici nazionali, c'è poco spazio per le piccole realtà locali. Al contrario c'è un fiorire delle radio web digitali, sembra di riascoltare le prime "radio libere" degli anni '70».
Cosa ti ispira nel tuo lavoro?
«Mia figlia è la mia fonte di ispirazione principale, a cui si accompagna l'ascolto quotidiano della musica, senza tralasciare alcun genere».
Come definiresti la musica che ami proporre?
«Un flusso poliedrico.».
In cosa consiste il tuo lavoro di produttore musicale?
«Cerco di costruire qualcosa di nuovo e mi diverte molto sezionare materiali pre-esistenti. Ultimamente, produco tante re-edit, ovvero pezzi del passato con una nuova stesura e un groove più dinamico. Amo proporre queste nuove versioni durante i miei dj-set e osservare le reazioni del pubblico».
Cosa ci sarà nel tuo futuro musicale?
«Ci sono alcuni progetti in cantiere, ma non voglio svelarvi nulla».
Riesci a vivere con la musica?
«Vivo solo di musica! In tutti i sensi».
L'interesse verso tutto ciò che riguarda la musica, si estende fino a raggiungere il mondo della radio, dove inizia come fonico, in seguito come programmatore. I suoi radio-show gli permettono di arrivare a occupare diverse consolle europee (Ministry of Sound, Londra) e italiane (Urban di Perugia; Canniccia di Marina di Pietrasanta ect.).
Nel 2000 realizza la sua prima produzione discografica, iniziandouna lunga serie di collaborazioni, che lo porteranno a confrontarsi con il suono proveniente dagli USA, dall'Inghilterra, Germania o Francia. Attualmente, si esibisce come free-lance, nelle migliori discoteche d'Europa, è direttore artistico di "Ethica Recordings" e collabora con "No-Logik Records".
Vado a disturbare Angel D mentre sta suonando alla consolle di un lido balneare di Barletta, in un pomeriggio di giugno.
Perché sei diventato dj?
«Ho sempre pensato che non bisogna arrendersi mai nel realizzare i propri sogni. Bene, il mio sogno più grande era la musica. E proprio nel 2001, diventando un fonico di Radio Selene, questo sogno è diventato anche la mia fonte di sostentamento. Qualcuno disse "Scegli un lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno in vita tua".».
Il primo disco che hai comprato?
«Il primo disco lo comprai nel 1983, avevo cinque anni, acquistai "Rock it" di Herbie Hancock».
Dove si svolse il tuo primo dj – set?
«Dal 1990 in moltissimi party con amici. Il primo dj -set, in un vero club, fu al Domus Area di Foggia, nel 1997. Il successo di quella esperienza mi ha spinto ad andare avanti. Ricordo ancora l'adrenalina, l'emozione, ogni dettaglio, come fosse successo ieri».
Quanti vinili possiedi?
«Non ho mai avuto il coraggio di contarli.».
Quando sei passato nel mondo della radio?
«Nel 1994 quando sono approdato a Radio Barletta Stereo. All'epoca si trasmetteva la pubblicità mandandola in onda ancora con le audio-cassette.».
Come vedi il modo della radiofonia a Barletta?
«Il mondo della radiofonia locale si è perso, e lo dico con un pizzico di amarezza. Ormai la gente ascolta i grandi network radiofonici nazionali, c'è poco spazio per le piccole realtà locali. Al contrario c'è un fiorire delle radio web digitali, sembra di riascoltare le prime "radio libere" degli anni '70».
Cosa ti ispira nel tuo lavoro?
«Mia figlia è la mia fonte di ispirazione principale, a cui si accompagna l'ascolto quotidiano della musica, senza tralasciare alcun genere».
Come definiresti la musica che ami proporre?
«Un flusso poliedrico.».
In cosa consiste il tuo lavoro di produttore musicale?
«Cerco di costruire qualcosa di nuovo e mi diverte molto sezionare materiali pre-esistenti. Ultimamente, produco tante re-edit, ovvero pezzi del passato con una nuova stesura e un groove più dinamico. Amo proporre queste nuove versioni durante i miei dj-set e osservare le reazioni del pubblico».
Cosa ci sarà nel tuo futuro musicale?
«Ci sono alcuni progetti in cantiere, ma non voglio svelarvi nulla».
Riesci a vivere con la musica?
«Vivo solo di musica! In tutti i sensi».