Il Trovatore
Partitura 33
Drem's Project, vibrazioni black
mercoledì 15 gennaio 2014
9.07
I Drem's Project muovono i primi passi ad Andria nel settembre del 2007, nella forma di band hip-hop/rock/raggae. Luigi (Drem mc) scrive brani, revisionati dal suo 'socio'/fratello Pietro (Stillah).
La band decide di partecipare a contest e festival. Il 2009 è l'anno di "Let Me live", concorso per band emergenti di Andria, che i Drem's vincono con il brano inedito 'Non ti perdi mai', una dichiarazione d'amore in levare, reggae music con sfumature jazz. A luglio 2010, è il turno del Festival Andriese di Musica Giovane, in cui la band si piazza tra i finalisti, unici andriesi a passare le selezioni.
A luglio 2011, i D.P. decidono di girare un video musicale (rigorosamente auto prodotto, regia di Raffaele Alicino) del pezzo 'FankitAwn'. Il video catalizza in due mesi 6000 visualizzazioni e raggiunge alcune radio web ed FM, riscontrando apprezzamenti.
Una costante crescita avviene nel 2012. La band si iscrive, con altre 350 gruppi, al concorso nazionale "Senza Etichetta", ormai da 16 anni al Teatro Tenda di Ciriè (TO), presieduto dal M° Mogol. I Drem's Project arrivano primi, conquistando il premio Tavarock 2013, entrando a pieno titolo nella programmazione del prestigioso ed internazionale festival Piemontese. Mogol esprime i suoi complimenti per il brano presentato: "Dea", un'altro pezzo diviso fra rap-rocksteady-dancehall.
Componenti:
Luigi Del Giudice (Drem) - autore, frontman
Pietro Santoro - autore, trombettista, seconda voce
Vito Colasuonno - pianista, tastierista, compositore, arrangiatore
Claudio Suriano - chitarrista
Pierpaolo Confalone - bassista.
Giuseppe Celiberti - batterista
Alle domande hanno risposto i due frontman, Luigi (alias Drem mc) e Pietro (alias Stillah).
Perché avete scelto il nome "Drem's Project"?
Stillah:« Come da traduzione, Drem's Project è il progetto di Drem mc, ispiratore dei concetti sviluppati da tutta la band. Usiamo il termine 'concetto', in quanto già in fase di scrittura il lavoro viene sviluppato a quattro mani con il sottoscritto».
Come definireste la vostra musica?
Drem:« Se per parametro di definizione utilizziamo il genere/stile, fino a qualche tempo fa, ci saremmo definiti una band che fa "rap contaminato". Oggi (e ascoltando il disco lo si nota), la band si sposta dal rap/funk al reggae/ragamuffin, e derivati del genere».
Come e dove nascono le vostre canzoni? Scrivete prima il testo o la melodia?
Stillah:« Non c'è un posto o una modalità di stesura dei brani in particolare, più che altro nasce "l'idea" del brano, ovvero un insieme di parole e motivi melodici successivamente sviluppati da tutta la band».
Di cosa parlano le vostre canzoni?
Drem:« Le canzoni affrontano tematiche eterogenee. Ci sono brani come "Fankitawn" e "Scomodo", che si collocano su una dimensione più 'territoriale'. Infatti, questi ultimi trattano del rapporto a tratti esaltante, a volte impossibile, con la propria terra. In altri brani, parliamo di furia d'amore (Mai), in altri ancora di controllo nelle reazioni all'interno dei rapporti interpersonali (L'Indifferenza) e di trade off fra persona e personaggio (Avanti). C'è però anche posto per la celebrazione della MUSICA, un po' ossessione, un po' catarsi: il brano si chiama "Dea"».
Qual è il filo conduttore che attraversa il vostro disco?
Stillah:« A livello letterario e compositivo il disco è fortemente eterogeneo. L'unico punto d'identità fra le tracce è forse la sensazione che si stia comunque ascoltando il lavoro univoco di una stessa band».
Il formato CD sta scomparendo, ritenete che oramai sia divenuto un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
Drem:« Supporto culturale. Sempre».
Stillah:« Confermo».
Vi sentite stimati e compresi a livello locale?
Drem:« C'è gente che ci segue. La gente ci chiede di approfondire i brani e riempe i posti in cui suoniamo. Cerchiamo e vogliamo vedere solo questo. Non lasciamo spazio ad altre considerazioni».
Cosa NON fareste per promuovere il vostro disco?
Stillah:« Non faremmo ciò che ci renderebbe altro da quello che facciamo. Ora la viviamo così».
La band decide di partecipare a contest e festival. Il 2009 è l'anno di "Let Me live", concorso per band emergenti di Andria, che i Drem's vincono con il brano inedito 'Non ti perdi mai', una dichiarazione d'amore in levare, reggae music con sfumature jazz. A luglio 2010, è il turno del Festival Andriese di Musica Giovane, in cui la band si piazza tra i finalisti, unici andriesi a passare le selezioni.
A luglio 2011, i D.P. decidono di girare un video musicale (rigorosamente auto prodotto, regia di Raffaele Alicino) del pezzo 'FankitAwn'. Il video catalizza in due mesi 6000 visualizzazioni e raggiunge alcune radio web ed FM, riscontrando apprezzamenti.
Una costante crescita avviene nel 2012. La band si iscrive, con altre 350 gruppi, al concorso nazionale "Senza Etichetta", ormai da 16 anni al Teatro Tenda di Ciriè (TO), presieduto dal M° Mogol. I Drem's Project arrivano primi, conquistando il premio Tavarock 2013, entrando a pieno titolo nella programmazione del prestigioso ed internazionale festival Piemontese. Mogol esprime i suoi complimenti per il brano presentato: "Dea", un'altro pezzo diviso fra rap-rocksteady-dancehall.
Componenti:
Luigi Del Giudice (Drem) - autore, frontman
Pietro Santoro - autore, trombettista, seconda voce
Vito Colasuonno - pianista, tastierista, compositore, arrangiatore
Claudio Suriano - chitarrista
Pierpaolo Confalone - bassista.
Giuseppe Celiberti - batterista
Alle domande hanno risposto i due frontman, Luigi (alias Drem mc) e Pietro (alias Stillah).
Perché avete scelto il nome "Drem's Project"?
Stillah:« Come da traduzione, Drem's Project è il progetto di Drem mc, ispiratore dei concetti sviluppati da tutta la band. Usiamo il termine 'concetto', in quanto già in fase di scrittura il lavoro viene sviluppato a quattro mani con il sottoscritto».
Come definireste la vostra musica?
Drem:« Se per parametro di definizione utilizziamo il genere/stile, fino a qualche tempo fa, ci saremmo definiti una band che fa "rap contaminato". Oggi (e ascoltando il disco lo si nota), la band si sposta dal rap/funk al reggae/ragamuffin, e derivati del genere».
Come e dove nascono le vostre canzoni? Scrivete prima il testo o la melodia?
Stillah:« Non c'è un posto o una modalità di stesura dei brani in particolare, più che altro nasce "l'idea" del brano, ovvero un insieme di parole e motivi melodici successivamente sviluppati da tutta la band».
Di cosa parlano le vostre canzoni?
Drem:« Le canzoni affrontano tematiche eterogenee. Ci sono brani come "Fankitawn" e "Scomodo", che si collocano su una dimensione più 'territoriale'. Infatti, questi ultimi trattano del rapporto a tratti esaltante, a volte impossibile, con la propria terra. In altri brani, parliamo di furia d'amore (Mai), in altri ancora di controllo nelle reazioni all'interno dei rapporti interpersonali (L'Indifferenza) e di trade off fra persona e personaggio (Avanti). C'è però anche posto per la celebrazione della MUSICA, un po' ossessione, un po' catarsi: il brano si chiama "Dea"».
Qual è il filo conduttore che attraversa il vostro disco?
Stillah:« A livello letterario e compositivo il disco è fortemente eterogeneo. L'unico punto d'identità fra le tracce è forse la sensazione che si stia comunque ascoltando il lavoro univoco di una stessa band».
Il formato CD sta scomparendo, ritenete che oramai sia divenuto un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
Drem:« Supporto culturale. Sempre».
Stillah:« Confermo».
Vi sentite stimati e compresi a livello locale?
Drem:« C'è gente che ci segue. La gente ci chiede di approfondire i brani e riempe i posti in cui suoniamo. Cerchiamo e vogliamo vedere solo questo. Non lasciamo spazio ad altre considerazioni».
Cosa NON fareste per promuovere il vostro disco?
Stillah:« Non faremmo ciò che ci renderebbe altro da quello che facciamo. Ora la viviamo così».