Il Trovatore

Partitura 28

Ragazzi Perbere, swing e whisky facile

La band rielabora brani tra i più celebri del repertorio della musica italiana (dagli anni '30 agli anni '60), tra cui Carosone, Buscaglione, Tenco e Paoli, ed internazionale, come Sinatra, Henry Mancini, Dean Martin e Django Reinhardt. L'immagine e lo stile della band si ispirano ai personaggi e clichè retrò.

In scena, il gruppo propone uno spettacolo in cui lo spettatore ascolta brani musicalmente intensi, ballando sulle note dei foxtrot, jive e swing veloci, assistendo a brevi sketch umoristici, in cui la band impersona ruoli di personaggi propria invenzione: Giuseppe Balducci è "Joe Balducci, detto Long Island, il capo"; Francesco Volpe è "Frankie Foxtrot"; Nicola Caporusso è "The Japan, cintura nera di bacchetta"; - Nicola Lupo è "Vodka, la mano più veloce dell'est; Franco Cirillo "Il Pirata".

Formazione:
Giuseppe Balducci - Voce e Kazoo
Nicola Lupo - Chitarra e mandolino
Francesco Volpe - Basso e Contrabbasso
Nicola Caporusso - Batteria
Franco Cirillo - Sax


Nicola Lupo ha risposto alle domande.
Perché avete scelto il nome "Ragazzi Perbere"?
«Il nome deriva da "Ragazzi per bene" (Good Fellas), ovvero i gangster italo – americani. Durante le prive prove, notammo l'amore per birra e alcoolici. In seguito , il cantante ( …..) ha ideato il nome del gruppo».

Siete gangster anche nel modo di vestirvi?
«Sul palco, interpretiamo gangster degli anni '30, come ha fatto Fred Buscaglione negli anni '50».

Come definireste la vostra musica?
«La nostra musica è swing, dietro la quale c'è tutto un mondo fatto di ballo, spettacolo, divertimento. Tutti questi elementi sono assimilati nel gruppo».

Il vostro swing ha connessioni con la musica italiana?
«Si, grazie alee suggestioni musicali di Dean Martin e di altri cantanti italo – americani, che hanno reinterpretato i classici della musica italiana anni '30 – 40. Ad esempio la canzone "The who plays the mandolino" è il brano "Guaglione"».

Quale canzone vi rappresenta maggiormente?
« "A me piace lo swing" di Paolo Belli, "Tu vo fa' l'americano", ovvero la ricerca dell'esterofilia che riporta in Italia».

Ragazzi Perbere
Come reagisce il pubblico?

«Dietro lo swing, c'è il rapporto col pubblico che balla, senza il pubblico, lo swing non ha senso, sebbene gli italiani siano abituati alla musica registrata e da discoteca e il musicista dal vivo stupisce ben poco. Dopo una iniziale vergogna della pubblico ad interagire, a metà serata riusciamo a farlo ballare».

E' difficile vivere di musica?
«Si, nessuno di noi vive di musica. Per noi, la musica è sostenuta, raramente riesce ad auto sostenersi. Nei lo cali, la musica è vista come "servizio accessorio", come il dj set o la partita di calcio in tv, una specie di valore aggiunto alla pizza. Fortunatamente, a Barletta ci sono posti dove la gente è attenta all'offerta musicale».

Rimorchiate?
«Io no, sebbene io venga presentato come il playboy del gruppo».

Cosa ci sarà nel vostro futuro musicale?
« Ci saranno brani inediti. I brani inediti sono come il figlio in una coppia, che nasce dall'idea di creare qualcosa che resti nel tempo».

Come trascorreranno l'estate i Ragazzi Perbere?
«Suonando in tutto il meridione»
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