Il Trovatore
Partitura 26
Gadjos, viaggiatori rock
lunedì 18 febbraio 2013
20.20
I Gadjos sono un quintetto hard rock, nato nel 2007 da un'idea di Luca, e consolidatosi nel tempo. I componenti del gruppo sono accomunati dalla stessa passione per la musica e dalle diverse influenze musicali, confluite in un hard rock ricco di piacevoli sfumature innovative: blues, al funky, ska, con testi in italiano sempre attuali.
Nel Giugno 2010, la band partecipa al contest nazionale "Arè rock festival", arrivando in semifinale. Un anno dopo, arriva tra le 5 band finaliste del "Grande nazione rock contest" esibendosi nell'Hard rock Cafè di Firenze, in una serata presentata da Dj Ringo, davanti a numeroso pubblico, tra cui gli stessi Piero Pelù e Ghigo Renzulli (organizzatori del contest in collaborazione con Virgin radio), il resto della band dei Litfiba, Bruno Casini (primo manager dei Litfiba), Laura Battista (FEP Group), Diego Quaglia (Sony music), Per Kroldrup (giocatore della Fiorentina e musicista).
Successivamente, nell'inverno dello stesso anno, sono invitati dagli stessi Litfiba ad aprire un loro concerto, in occasione del gran raduno nazionale "Fiesta Tosta" nel Viper Theatre di Firenze. A breve, sarà pubblicato il primo album della band, intitolato "Il Viaggio", composto da nove tracce inedite, una delle quali seguita da un video ufficiale.
Componenti:
Luca Raguseo (voce)
Claudio R. Doronzo (basso)
Marco Pistillo (batteria)
Cosimo Orofino (tastiere)
Antonio Lanotte (chitarre)
Alle domande hanno risposto Luca e Claudio.
Perché avete scelto il nome "Gadjos"? Cosa significa?
Claudio:« Gadjos significa "stranieri", una metafora, dato che ci sentiamo stranieri, con la voglia di sperimentare nuovi orizzonti sonori: blues, ska, funk. Tutte queste sfumature trovano spazio nelle nostre canzoni».
Come definireste la vostra musica?
Luca:« La nostra musica prende spunto dal titolo del nostro album, il "Viaggio", componente essenziale per stranieri della musica come noi. La nostra musica è rock, ma abbiamo capito di dover affrontare nuove soluzioni musicali: sperimentazione estrema, suoni etnici».
Dove volete arrivare coi Gadjos?
Claudio:« Gadjos è un progetto serio in cui crediamo. Più arriveremo lontano, meglio sarà per noi».
Luca, tu sei l'autore delle canzoni. Di cosa parlano i tuoi testi?
L:«Ti faccio una premessa. In passato, abbiamo commesso l'errore di trattare temi troppo grandi per noi. In seguito, i testi sono stati scritti in maniera spontanea. Mentre affronto una tematica, cancello ogni negatività che mi riguarda. Il tema principale delle canzoni è la mancanza di comunicazione tra le nuove generazioni, causata dalla tecnologia. Ritengo che la tecnologia causi un regresso della comunicazione tra persone. L'informazione di massa è sbagliata, i mezzi di informazione dovrebbero indirizzare le nuove generazioni verso una vita equilibrata».
Vi sentite stimati a Barletta?
Claudio:« Abbiamo grande riscontro di pubblico a Barletta, la gente è soddisfatta, c'è sintonia. Sicuramente, le critiche negative ci sono, ma è giusto sia così».
Cosa vi piace e cosa non vi piace della dimensione "live"?
Claudio:« La dimensione "live" ci piace al 100%. Il live è una carta fondamentale per farci conoscere dalla gente. Però, a Barletta i concerti sono un problema, è negativo che una band non possa esprimersi a causa di una politica aziendalistica che hanno taluni locali, che preferiscono soltanto cover-band. Stiamo combattendo per dimostrare che la musica originale può fare divertire».
Rimorchiate?
Claudio:« Certo, questo è il bello del rock!».
Cosa ne pensate della musica che si sente in giro?
Claudio:«La musica ha preso una brutta strada: il rock non esiste più, va bene, ma il pop dov'è? I gruppi dove sono? Tutti cantanti, ci sono i Modà, secondo voi, sono un gruppo pop? A sentirli sento la mancanza dei Lunapop! Mi manca il punk, mi manca la vera sperimentazione dei Bluvertigo o Subsonica.
Molti, tra cui in parte anche noi Gadjos, si ispirano alla musica americana o inglese, ma è giusto tener presente che anche la musica italiana ha dei grandi maestri di musica e di emozioni come Franco Battiato, la PFM, i primi Litfiba (citando i piu famosi) ecc., padri anche delle prime sperimentazioni.
Quale sarà il vostro futuro musicale?
Luca:« Ci sarà il nuovo disco, che ci porterà a suonare tantissimo. Presenteremo il disco e il relativo video clip, con un apposito show-case. Il singolo tratto dall'album si intitola "Generazione", che parla di comunicazione di massa e tecnologie che fondono il cervello delle nuove generazioni. Vogliamo fare capire che la vita va vissuta fuori, non in casa, davanti ad uno schermo. Recuperiamo i valori più impulsivi e incisivi della vita».
Cosa NON fareste per promuovere il vostro disco?
Claudio:« Essere costretti a cambiare la nostra immagine».
Luca:« Non ci abbasseremo mai le mutande! Abbiamo voglia di indipendenza musicale, non vogliamo costrizioni, non permetteremo a nessuno di etichettarci, se un giorno avremo una casa discografica. Abbiamo potenzialità espressive, siamo viaggiatori liberi, non faremo marchette».
Nel Giugno 2010, la band partecipa al contest nazionale "Arè rock festival", arrivando in semifinale. Un anno dopo, arriva tra le 5 band finaliste del "Grande nazione rock contest" esibendosi nell'Hard rock Cafè di Firenze, in una serata presentata da Dj Ringo, davanti a numeroso pubblico, tra cui gli stessi Piero Pelù e Ghigo Renzulli (organizzatori del contest in collaborazione con Virgin radio), il resto della band dei Litfiba, Bruno Casini (primo manager dei Litfiba), Laura Battista (FEP Group), Diego Quaglia (Sony music), Per Kroldrup (giocatore della Fiorentina e musicista).
Successivamente, nell'inverno dello stesso anno, sono invitati dagli stessi Litfiba ad aprire un loro concerto, in occasione del gran raduno nazionale "Fiesta Tosta" nel Viper Theatre di Firenze. A breve, sarà pubblicato il primo album della band, intitolato "Il Viaggio", composto da nove tracce inedite, una delle quali seguita da un video ufficiale.
Componenti:
Luca Raguseo (voce)
Claudio R. Doronzo (basso)
Marco Pistillo (batteria)
Cosimo Orofino (tastiere)
Antonio Lanotte (chitarre)
Alle domande hanno risposto Luca e Claudio.
Perché avete scelto il nome "Gadjos"? Cosa significa?
Claudio:« Gadjos significa "stranieri", una metafora, dato che ci sentiamo stranieri, con la voglia di sperimentare nuovi orizzonti sonori: blues, ska, funk. Tutte queste sfumature trovano spazio nelle nostre canzoni».
Come definireste la vostra musica?
Luca:« La nostra musica prende spunto dal titolo del nostro album, il "Viaggio", componente essenziale per stranieri della musica come noi. La nostra musica è rock, ma abbiamo capito di dover affrontare nuove soluzioni musicali: sperimentazione estrema, suoni etnici».
Dove volete arrivare coi Gadjos?
Claudio:« Gadjos è un progetto serio in cui crediamo. Più arriveremo lontano, meglio sarà per noi».
Luca, tu sei l'autore delle canzoni. Di cosa parlano i tuoi testi?
L:«Ti faccio una premessa. In passato, abbiamo commesso l'errore di trattare temi troppo grandi per noi. In seguito, i testi sono stati scritti in maniera spontanea. Mentre affronto una tematica, cancello ogni negatività che mi riguarda. Il tema principale delle canzoni è la mancanza di comunicazione tra le nuove generazioni, causata dalla tecnologia. Ritengo che la tecnologia causi un regresso della comunicazione tra persone. L'informazione di massa è sbagliata, i mezzi di informazione dovrebbero indirizzare le nuove generazioni verso una vita equilibrata».
Vi sentite stimati a Barletta?
Claudio:« Abbiamo grande riscontro di pubblico a Barletta, la gente è soddisfatta, c'è sintonia. Sicuramente, le critiche negative ci sono, ma è giusto sia così».
Cosa vi piace e cosa non vi piace della dimensione "live"?
Claudio:« La dimensione "live" ci piace al 100%. Il live è una carta fondamentale per farci conoscere dalla gente. Però, a Barletta i concerti sono un problema, è negativo che una band non possa esprimersi a causa di una politica aziendalistica che hanno taluni locali, che preferiscono soltanto cover-band. Stiamo combattendo per dimostrare che la musica originale può fare divertire».
Rimorchiate?
Claudio:« Certo, questo è il bello del rock!».
Cosa ne pensate della musica che si sente in giro?
Claudio:«La musica ha preso una brutta strada: il rock non esiste più, va bene, ma il pop dov'è? I gruppi dove sono? Tutti cantanti, ci sono i Modà, secondo voi, sono un gruppo pop? A sentirli sento la mancanza dei Lunapop! Mi manca il punk, mi manca la vera sperimentazione dei Bluvertigo o Subsonica.
Molti, tra cui in parte anche noi Gadjos, si ispirano alla musica americana o inglese, ma è giusto tener presente che anche la musica italiana ha dei grandi maestri di musica e di emozioni come Franco Battiato, la PFM, i primi Litfiba (citando i piu famosi) ecc., padri anche delle prime sperimentazioni.
Quale sarà il vostro futuro musicale?
Luca:« Ci sarà il nuovo disco, che ci porterà a suonare tantissimo. Presenteremo il disco e il relativo video clip, con un apposito show-case. Il singolo tratto dall'album si intitola "Generazione", che parla di comunicazione di massa e tecnologie che fondono il cervello delle nuove generazioni. Vogliamo fare capire che la vita va vissuta fuori, non in casa, davanti ad uno schermo. Recuperiamo i valori più impulsivi e incisivi della vita».
Cosa NON fareste per promuovere il vostro disco?
Claudio:« Essere costretti a cambiare la nostra immagine».
Luca:« Non ci abbasseremo mai le mutande! Abbiamo voglia di indipendenza musicale, non vogliamo costrizioni, non permetteremo a nessuno di etichettarci, se un giorno avremo una casa discografica. Abbiamo potenzialità espressive, siamo viaggiatori liberi, non faremo marchette».