Il Trovatore
Partitura 22
April thirty-one, la trentunesima nota rock
martedì 18 settembre 2012
Gli April thirty-one nascono dall' incontro del batterista Giovanni Lombardi, del chitarrista Stefano Gissi, del bassista Pasquale Ventrella, del tastierista Gaetano Terlizzi e della cantante Letizia Maria Antonia Vaccariello.
Nel giugno 2011, la band produce numerosi inediti nel giro di pochissimo tempo, che le permettono di affrontare il pubblico e mettere alla prova le proprie abilità tecniche e sceniche in svariate esibizioni dal vivo, caratterizzate da una scaletta di brani accuratamente selezionati tra inediti e cover di fama internazionale.
Nel 2012 la band sospende temporaneamente le esibizioni live per dedicarsi alla registrazione della prima demo, che include tre inediti: "She's feeded of it" e "It's enough" appartenenti alla categoria rock, "Buona fortuna" di stampo cantautoriale.
La diversità dei singoli componenti e la loro insaziabile creatività, ingrediente indispensabile di tutti gli artisti, consente agli April thirty-one di spaziare e immergersi in diversi generi musicali, facendo della spontaneità compositiva il loro cavallo di battaglia.
Componenti:
Stefano Gissi - chitarra
Giovanni Lombardi - batteria e cori
Gaetano Terlizzi - tastiera, basso e cori
Letizia Maria Antonia Vaccariello - voce
Pasquale Ventrella - basso, chitarra e voce
Alle domande hanno risposto Gianni, Letizia e Stefano.
Perché avete scelto il nome "April thirty –one?
Stefano:«Perché il 31 aprile è una data inesistente sul calendario. Noi siamo una realtà musicale che non esiste in nessuna altra parte. Siamo una band che suona generi musicali differenti, con canzoni in italiano e inglese. Questa varietà ci rende unici».
Come definireste la vostra musica?
Gianni:« Difficile definire la nostra musica, che spazia dal rock al pop, dal jazz al reggae. Ognuno di noi ha influenze ed esperienze musicali differenti. La nostra musica è istintiva».
Letizia, perché hai scelto il canto per esprimerti?
«Perché mi fa sentire libera. Rappresenta l'unica modalità espressiva con cui non ho paura di esternare chi sono. Mentre canto, mi libero dai vincoli e dalle idee che la gente ha della mia persona, è l'unico momento in cui sono me stessa».
Stefano , come è nato il brano "Buona fortuna", da te scritto?
«Il testo si ispira al mio "alter ego". Il brano è stato scritto durante la mia adolescenza, momento turbolento nel''esistenza di noi tutti. Nella canzone, il mio "alter ego" fugge dalla realtà attuale».
Quali sono le motivazioni che vi accomunano?
Letizia:« Il motivo principale è la musica. Ognuno di noi ha un carattere diverso, sia dal punto divista musicale, che nel modo di pensare. L'unico momento in cui andiamo totalmente d'accordo, è durante la composizione musicale e le esibizioni dal vivo».
Gianni:«Bisticciamo spesso per la scelta delle cover da suonare».
Stefano, ritieni che i cd siano ancora un supporto culturale, o restino soltanto un supporto pubblicitario?
«Penso che il cd sia ancora un supporto culturale, che può contenere immagini, oppure i testi delle canzoni. Il cd è una cosa unica, che resta nel tempo».
Letizia,cosa vi piace della dimensione "live" e cosa non vi piace?
«Ci piace suonare e confrontarci col pubblico, vederne il coinvolgimento. A Canosa, è stato stupendo vedere persone sconosciute, appassionarsi ai nostri brani inediti. Non ci piace che a Barletta ci sia una scarsa considerazione per la musica emergente. I gestori dei locali ripiegano sempre sulle cover-band, scegliendo la sicurezza. Non vogliono dare spazio ai giovani artisti, che sono un investimento rischioso, ma la vita stessa è un rischio».
Stefano, vi sentite stimati a Barletta?
«Gli stimoli maggiori li abbiamo riscontrati nelle città limitrofe, dove hanno un modo di pensare diverso. A Barletta si è soliti inseguire le mode, come burattini. Dal punto di vista espressivo, tutto ciò è limitante. Fuori da Barletta si ragiona con la propria testa, non con la testa degli altri».
Gianni, quali saranno i vostri progetti futuri?
«Registrare altri brani, che andranno a formare l'album. Stiamo cercando di mettere da parte il denaro necessario per pagarci la costosa registrazione del disco. Inoltre continueremo a tenere concerti».
Nel giugno 2011, la band produce numerosi inediti nel giro di pochissimo tempo, che le permettono di affrontare il pubblico e mettere alla prova le proprie abilità tecniche e sceniche in svariate esibizioni dal vivo, caratterizzate da una scaletta di brani accuratamente selezionati tra inediti e cover di fama internazionale.
Nel 2012 la band sospende temporaneamente le esibizioni live per dedicarsi alla registrazione della prima demo, che include tre inediti: "She's feeded of it" e "It's enough" appartenenti alla categoria rock, "Buona fortuna" di stampo cantautoriale.
La diversità dei singoli componenti e la loro insaziabile creatività, ingrediente indispensabile di tutti gli artisti, consente agli April thirty-one di spaziare e immergersi in diversi generi musicali, facendo della spontaneità compositiva il loro cavallo di battaglia.
Componenti:
Stefano Gissi - chitarra
Giovanni Lombardi - batteria e cori
Gaetano Terlizzi - tastiera, basso e cori
Letizia Maria Antonia Vaccariello - voce
Pasquale Ventrella - basso, chitarra e voce
Alle domande hanno risposto Gianni, Letizia e Stefano.
Perché avete scelto il nome "April thirty –one?
Stefano:«Perché il 31 aprile è una data inesistente sul calendario. Noi siamo una realtà musicale che non esiste in nessuna altra parte. Siamo una band che suona generi musicali differenti, con canzoni in italiano e inglese. Questa varietà ci rende unici».
Come definireste la vostra musica?
Gianni:« Difficile definire la nostra musica, che spazia dal rock al pop, dal jazz al reggae. Ognuno di noi ha influenze ed esperienze musicali differenti. La nostra musica è istintiva».
Letizia, perché hai scelto il canto per esprimerti?
«Perché mi fa sentire libera. Rappresenta l'unica modalità espressiva con cui non ho paura di esternare chi sono. Mentre canto, mi libero dai vincoli e dalle idee che la gente ha della mia persona, è l'unico momento in cui sono me stessa».
Stefano , come è nato il brano "Buona fortuna", da te scritto?
«Il testo si ispira al mio "alter ego". Il brano è stato scritto durante la mia adolescenza, momento turbolento nel''esistenza di noi tutti. Nella canzone, il mio "alter ego" fugge dalla realtà attuale».
Quali sono le motivazioni che vi accomunano?
Letizia:« Il motivo principale è la musica. Ognuno di noi ha un carattere diverso, sia dal punto divista musicale, che nel modo di pensare. L'unico momento in cui andiamo totalmente d'accordo, è durante la composizione musicale e le esibizioni dal vivo».
Gianni:«Bisticciamo spesso per la scelta delle cover da suonare».
Stefano, ritieni che i cd siano ancora un supporto culturale, o restino soltanto un supporto pubblicitario?
«Penso che il cd sia ancora un supporto culturale, che può contenere immagini, oppure i testi delle canzoni. Il cd è una cosa unica, che resta nel tempo».
Letizia,cosa vi piace della dimensione "live" e cosa non vi piace?
«Ci piace suonare e confrontarci col pubblico, vederne il coinvolgimento. A Canosa, è stato stupendo vedere persone sconosciute, appassionarsi ai nostri brani inediti. Non ci piace che a Barletta ci sia una scarsa considerazione per la musica emergente. I gestori dei locali ripiegano sempre sulle cover-band, scegliendo la sicurezza. Non vogliono dare spazio ai giovani artisti, che sono un investimento rischioso, ma la vita stessa è un rischio».
Stefano, vi sentite stimati a Barletta?
«Gli stimoli maggiori li abbiamo riscontrati nelle città limitrofe, dove hanno un modo di pensare diverso. A Barletta si è soliti inseguire le mode, come burattini. Dal punto di vista espressivo, tutto ciò è limitante. Fuori da Barletta si ragiona con la propria testa, non con la testa degli altri».
Gianni, quali saranno i vostri progetti futuri?
«Registrare altri brani, che andranno a formare l'album. Stiamo cercando di mettere da parte il denaro necessario per pagarci la costosa registrazione del disco. Inoltre continueremo a tenere concerti».