Il Trovatore
Partitura 19
Albanuova, un chiodo fisso nel funk
mercoledì 2 maggio 2012
Il progetto ALBANUOVA nasce da un idea di Giuseppe Romano,il quale, dopo aver sperimentato in diverse band stili e ritmi come bassista, ha avuto il desiderio di creare una band, nella quale miscelare e vivere in un unico progetto tutte queste diversità, spinto dal desiderio di comporre musica, testi e di sperimentare il ruolo del front-man. Dopo un periodo trascorso con alcuni amici-musicisti realizza il primo cd auto-prodotto, contenente dieci composizioni originali, dal titolo "I LOVE MY DESTINY". In seguito, hanno prodotto il brano "Tutti giù dal letto", che è entrato a far parte della compilation dei finalisti del concorso musicale Sanremo rock 2010. Nei primi mesi del 2012, la band decide di richiudersi in studio per realizzare un nuovo ep di 7 tracce, più vicine al loro attuale sound, legato al funk, R&B nel groove, ricercando melodie armoniose e penetranti, sia in lingua italiana, che in inglese. Sul finire di marzo,gli Albanuova sfornano il nuovo singolo "Non c'e' nulla" con relativo videoclip nell'attesa dell'uscita dell'intero ep, dal titolo "7".
Formazione:
Giuseppe Romano (Basso e voce)
Dario Nigro (Chitarre)
Cristian Martina (Batteria)
Davide di Lecce (tastiera, sinth e cori)
Alle domande ha risposto Giuseppe Romano.
Perché avete scelto il nome "Albanuova"?
Il nome Albanuova è stata una mia scelta. Questo progetto lo vivo come un unico "contenitore" stili (funk, R&B, Raggae, Bossa nova ecc.) che in passato ho affrontato in progetti diversi, ma anche perche vivo l'esperienza di compositore di testi e musica, di front man, tutte esperienze nuove che mi mettono su un nuovo percorso di conoscenza e sperimentazione personale, di ricerca di un mio linguaggio musicale e verbale, per me una vera e propria Albanuova.
Come definireste la vostra musica?
Definire non è mai semplice ed efficace,soprattutto per chi vive da "dentro"un' esperienza e conosce in profondità i diversi colori che la compongono, anche se viviamo nell'epoca in cui tutto è catalogato.
Dal punto di vista del sound siamo molto inclini al Soul, Funk, R&B ritmiche , groove e armonie vicine ad un sound "nero", permeato dalla nostra "italianità", con un canto melodico. Per il resto, lascio ad altri catalogare la nostra musica, spero sia comunque una musica che emozioni e che lasci spunti di riflessione.
Mentre suonate, guardate in faccia il pubblico, per catturarne le emozioni?
E' un atteggiamento che mi ha sempre affascinato, ma che non sempre riesco a mettere in pratica.A volte amo vivere intimamente, anche ad occhi chiusi ciò che sto suonando, cercando di diventare tutt'uno con gli altri musicisti e il sound generale, in altri casi mi proietto all'esterno cercando di penetrare il pubblico o di trarre ispirazione dalla gente. A pensarci bene il mix di tutto ciò sarebbe l'ideale, la via di mezzo sarebbe la più giusta.
Perché avete intitolato il vostro nuovo lavoro discografico, "7"?
E' un numero magico , non solo per noi. Lo si trova in tante dottrine filosofiche e spirituali, in epoche e zone diverse , è nella natura, nella musica, lo troviamo celato ovunque. Le tracce dell'ep saranno anche 7 , quindi quale migliore occasione per omaggiarci con questo numero, sperando sia anche un ottimo porta fortuna.
Di cosa parlano le vostre canzoni?
Di tanti argomenti, ma di fondo al nocciolo dello stesso argomento, ovvero conoscere se stessi, conoscere quella parte che è libera in noi, incondizionata e in condizionabile,la nostra vera essenza.Prima di "cercare"di cambiare il mondo,bisogna cercare di lavorare su noi stessi migliorando e accrescendo le nostre qualità e doti e trasformando gli aspetti che riconosciamo limitanti.
Come nato il brano "Non c'è nulla"?
Il brano è un tentativo, tra miliardi , di parlare del concetto d'amore tra due persone, di celebrarlo, di purificarlo da tutti i fraintendimenti e aspetti possessivi dell'ego, che ne distorcono il significato. Una visione molto ideale, alla quale bisogna tendere. Naturalmente questo è il mio punto di vista, con l'augurio di viverlo in profondità più che parlarne.
Com'è il rapporto col vostro pubblico (soprattutto femminile),durante i concerti?
Dalla domanda sembra chissà quali concerti e seguito di fan abbiamo! Al momento facciamo le nostre serate per seminare, per farci conoscere. Riguardo al pubblico femminile, sembra essere il più interessato, non per il nostro fascino, naturalmente, ma forse per l'affinità' alle tematiche che affrontiamo, che richiedono la ricettività, tipica delle donne.
Cosa amate e cosa odiate dello studio di registrazione?
Adesso quasi tutti hanno un home studio in casa, ognuno può "congelare"il proprio mezzo con pochi mezzi economici, da questo punto di vista è un gran dono.Una critica potrebbe essere rivolta alla perdita di naturalezza dei suoni, dell'esecuzioni con il digitale.
Ha ancora senso creare musica con passione, nel 2012?
Ha sempre senso fare qualcosa con passione, aderendo alla propria voce interiore, al proprio intuito. Adesso il consumismo permea anche l'arte, irrigidendola alla regola del tutto e subito.Si sperimenta poco,soprattutto se si vuole "sfondare".Ciò che esce deve subito essere "orecchiabile", con sonorità vicine alla massa, non è una cosa brutta, ma il freno a mano sulla ricerca e creatività deve essere un po' mollato, se si vuole elevare culturalmente la gente nell'accogliere il diverso, la novità, il nuovo ciò che sposta i limiti.
Il formato CD sta scomparendo, ritenete che oramai sia divenuto un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
Adesso tutto corre cosi velocemente,le tecnologie si inseguono veloci, sono spariti il vinile e le musicassette, il cd barcolla,i filemp3 girano veloci nella rete. Noi non siamo sicuri di stampare il prossimo ep su Cd, forse ne faremo un numero limitato. Di fatto quando avremo terminato il tutto, utilizzeremo i vari canali del web da facebook, youtube, twitter ecc, per promuoverlo e per sperare di trovare mani tese tra gli addetti ai lavori.
Cosa NON fareste, per promuovere il vostro disco?
Faremmo tutto ciò che è legale, questo è certo. Per certi versi la promozione è selvaggia, soprattutto se non si hanno mezzi economici per "pagare" una promozione che passi dalle radio, dalle riviste, che permetta di bypassare il "sotterraneo" in cui viviamo. Cercheremmo tutti i canali possibili e immaginabili, prendendo spunto dalla nostra esperienza e dalle esperienze fortunate di altre band. Aspettandoci solo il meglio.
Formazione:
Giuseppe Romano (Basso e voce)
Dario Nigro (Chitarre)
Cristian Martina (Batteria)
Davide di Lecce (tastiera, sinth e cori)
Alle domande ha risposto Giuseppe Romano.
Perché avete scelto il nome "Albanuova"?
Il nome Albanuova è stata una mia scelta. Questo progetto lo vivo come un unico "contenitore" stili (funk, R&B, Raggae, Bossa nova ecc.) che in passato ho affrontato in progetti diversi, ma anche perche vivo l'esperienza di compositore di testi e musica, di front man, tutte esperienze nuove che mi mettono su un nuovo percorso di conoscenza e sperimentazione personale, di ricerca di un mio linguaggio musicale e verbale, per me una vera e propria Albanuova.
Come definireste la vostra musica?
Definire non è mai semplice ed efficace,soprattutto per chi vive da "dentro"un' esperienza e conosce in profondità i diversi colori che la compongono, anche se viviamo nell'epoca in cui tutto è catalogato.
Dal punto di vista del sound siamo molto inclini al Soul, Funk, R&B ritmiche , groove e armonie vicine ad un sound "nero", permeato dalla nostra "italianità", con un canto melodico. Per il resto, lascio ad altri catalogare la nostra musica, spero sia comunque una musica che emozioni e che lasci spunti di riflessione.
Mentre suonate, guardate in faccia il pubblico, per catturarne le emozioni?
E' un atteggiamento che mi ha sempre affascinato, ma che non sempre riesco a mettere in pratica.A volte amo vivere intimamente, anche ad occhi chiusi ciò che sto suonando, cercando di diventare tutt'uno con gli altri musicisti e il sound generale, in altri casi mi proietto all'esterno cercando di penetrare il pubblico o di trarre ispirazione dalla gente. A pensarci bene il mix di tutto ciò sarebbe l'ideale, la via di mezzo sarebbe la più giusta.
Perché avete intitolato il vostro nuovo lavoro discografico, "7"?
E' un numero magico , non solo per noi. Lo si trova in tante dottrine filosofiche e spirituali, in epoche e zone diverse , è nella natura, nella musica, lo troviamo celato ovunque. Le tracce dell'ep saranno anche 7 , quindi quale migliore occasione per omaggiarci con questo numero, sperando sia anche un ottimo porta fortuna.
Di cosa parlano le vostre canzoni?
Di tanti argomenti, ma di fondo al nocciolo dello stesso argomento, ovvero conoscere se stessi, conoscere quella parte che è libera in noi, incondizionata e in condizionabile,la nostra vera essenza.Prima di "cercare"di cambiare il mondo,bisogna cercare di lavorare su noi stessi migliorando e accrescendo le nostre qualità e doti e trasformando gli aspetti che riconosciamo limitanti.
Come nato il brano "Non c'è nulla"?
Il brano è un tentativo, tra miliardi , di parlare del concetto d'amore tra due persone, di celebrarlo, di purificarlo da tutti i fraintendimenti e aspetti possessivi dell'ego, che ne distorcono il significato. Una visione molto ideale, alla quale bisogna tendere. Naturalmente questo è il mio punto di vista, con l'augurio di viverlo in profondità più che parlarne.
Com'è il rapporto col vostro pubblico (soprattutto femminile),durante i concerti?
Dalla domanda sembra chissà quali concerti e seguito di fan abbiamo! Al momento facciamo le nostre serate per seminare, per farci conoscere. Riguardo al pubblico femminile, sembra essere il più interessato, non per il nostro fascino, naturalmente, ma forse per l'affinità' alle tematiche che affrontiamo, che richiedono la ricettività, tipica delle donne.
Cosa amate e cosa odiate dello studio di registrazione?
Adesso quasi tutti hanno un home studio in casa, ognuno può "congelare"il proprio mezzo con pochi mezzi economici, da questo punto di vista è un gran dono.Una critica potrebbe essere rivolta alla perdita di naturalezza dei suoni, dell'esecuzioni con il digitale.
Ha ancora senso creare musica con passione, nel 2012?
Ha sempre senso fare qualcosa con passione, aderendo alla propria voce interiore, al proprio intuito. Adesso il consumismo permea anche l'arte, irrigidendola alla regola del tutto e subito.Si sperimenta poco,soprattutto se si vuole "sfondare".Ciò che esce deve subito essere "orecchiabile", con sonorità vicine alla massa, non è una cosa brutta, ma il freno a mano sulla ricerca e creatività deve essere un po' mollato, se si vuole elevare culturalmente la gente nell'accogliere il diverso, la novità, il nuovo ciò che sposta i limiti.
Il formato CD sta scomparendo, ritenete che oramai sia divenuto un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
Adesso tutto corre cosi velocemente,le tecnologie si inseguono veloci, sono spariti il vinile e le musicassette, il cd barcolla,i filemp3 girano veloci nella rete. Noi non siamo sicuri di stampare il prossimo ep su Cd, forse ne faremo un numero limitato. Di fatto quando avremo terminato il tutto, utilizzeremo i vari canali del web da facebook, youtube, twitter ecc, per promuoverlo e per sperare di trovare mani tese tra gli addetti ai lavori.
Cosa NON fareste, per promuovere il vostro disco?
Faremmo tutto ciò che è legale, questo è certo. Per certi versi la promozione è selvaggia, soprattutto se non si hanno mezzi economici per "pagare" una promozione che passi dalle radio, dalle riviste, che permetta di bypassare il "sotterraneo" in cui viviamo. Cercheremmo tutti i canali possibili e immaginabili, prendendo spunto dalla nostra esperienza e dalle esperienze fortunate di altre band. Aspettandoci solo il meglio.