Il Trovatore
Partitura 17
Le Rivoltelle, donne armate di rock
mercoledì 7 marzo 2012
Quattro giovani rockers calabresi che scelgono la musica come arma di ribellione alle consuetudini: sono Le Rivoltelle. Un plurale femminile che ben rappresenta la personalità ironica e anticonformista della band: sono gli strumenti musicali le loro vere armi, le canzoni i loro proiettili, le emozioni del pubblico il loro bersaglio. Originale e fuori dagli schemi, la musica de Le Rivoltelle si esprime attraverso ritmi e sonorità mediterranee, in un abile mix tra chitarre elettriche, sax, violini e percussioni. Scrivono, compongono e arrangiano le loro canzoni, ma sono anche originalissime interpreti di un vasto repertorio di grandi successi nazionali ed internazionali degli anni '60-'90, che rileggono in chiave moderna attraverso un micidiale cocktail di generi come lo ska, il rock e il reggae. Hanno all'attivo centinaia di concerti live nei pub, nei music club e nelle piazze di tutta Italia e sono spesso ospiti di trasmissioni televisive come talent band. Donne Italiane è un tributo tutto femminile che le quattro musiciste fanno all'Italia in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità. Il brano omonimo è un inno a tutte le donne celebri che hanno reso l'Italia un paese migliore, ma anche alla donna comune che «giorno per giorno riesce a cambiare questa nazione». Donne Italiane contiene 3 inediti e 11 cover di grandi successi che Le Rivoltelle rileggono in chiave moderna, fondendo stili e generi diversi come lo ska, il rock e il reggae.
Line-up:
Elena
(voce, violino, sax e chitarre)
Alessandra
(basso, chitarre, cori e voce)
Paola
(batteria, percussioni e cori)
Angela
(chitarre e cori)
Perché avete scelto il nome "Rivoltelle"?
Per una serie di motivi. Innanzitutto ci sembrava carino giocare sul doppio significato del termine. Naturalmente quello che ci rappresenta è l'accezione ironica:le Rivoltelle sono i nostri strumenti, le note i nostri proiettili e il pubblico il nostro bersaglio. E poi le Rivoltelle è un plurale femminile proprio come noi.
Come definireste la vostra musica?
Non ci riconosciamo in un genere definito pur avendo una comune matrice rock…ci piace sperimentare. Amiamo farci coinvolgere dai genere musicali più disparati:ska e reggae sono sicuramente quelli che preferiamo.
Cosa vi ha spinto a scegliere la musica per esprimervi?
La musica è una passione che tutte e quattro coltiviamo da sempre, fare musica ormai è diventata una necessità e nient'altro riuscirebbe a soddisfarci.
Ricordate il vostro primo concerto? Quali furono le vostre sensazioni?
Il primo concerto è come il primo amore, non si scorda mai, è da li che si capisce se una storia può avere un futuro o no …. E questo è il nostro futuro. Le emozioni provate quel giorno si rinnovano ogni volta che ci esibiamo ed ogni volta hanno suggestioni diverse e inaspettate.
Che tipo di pubblico amate vedere sotto il palco?
In realtà, siamo fortunate perché il nostro pubblico è così come noi lo vorremmo. Oggi, attraverso face book, twitter, è facile avere un contatto diretto con il pubblico e noi in questo ci sentiamo privilegiate perché i nostri fans ci coccolano, ci seguono e ci apprezzano. L'affetto e la stima che si rinnovano quotidianamente attraverso il rapporto con i nostri fans ci spinge ogni giorno a lavorare e a dare sempre il meglio di noi.
Come e dove nascono le vostre canzoni?
Le nostre canzoni nascono da una speciale alchimia,da una comunione di intenti, da una parola detta che si trasforma in musica. Collaboriamo tutte e quattro alla stesura dei nostri brani e possiamo definirci gruppo soprattutto per questo: la capacità di far coesistere quattro menti e di far battere all'unisono quattro cuori.
Di che cosa parlano le vostre canzoni?
Nei nostri brani cerchiamo di raccontare la quotidianità con un velo di ironia; sono storie comuni ma uniche nel nostro genere. Anche in questo caso non seguiamo schemi pre-confezionati, cerchiamo di seguire il flusso delle nostre emozioni.
Com' è il rapporto con il vostro pubblico durante i concerti?
Quando ci esibiamo si crea un rapporto di sinergia ed empatia con il nostro pubblico che partecipa sempre con gioia e interesse. Vedere che si balla, ci si diverte, si sta bene insieme è per noi una grande soddisfazione. È bello sapere che le nostre energie vengono recepite sempre in maniera positiva e che la nostra musica genera in chi la ascolta tanta allegria.
Cosa c'è più importante di suonare?
Suonare insieme!
Cosa non vi piace dello studio di registrazione?
Ci piace ogni aspetto del "fare" musica. Naturalmente lo studio di registrazione è un luogo che richiede più concentrazione ed è naturale che ci si diverte di meno ma è comunque un luogo creativo e sempre fonte di nuove ispirazioni.
Vi sentite sempre stimate e comprese?
Il nostro modo di approcciarci è sempre diretto e di assoluta sincerità. Siamo consapevoli di quello che siamo e cerchiamo di dimostrarlo sempre con coerenza, consapevoli del fatto che sicuramente ci sarà qualcuno lontano da noi e dal nostro mondo.
Il supporto cd sta scomparendo, ritenete che sia divenuto oramai un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
È ovvio che con lo sviluppo mediatico anche la musica si sta adattando alle nuove tecnologie, noi, però, siamo romantiche e ci piace il profumo della carta stampata e l'idea di possedere fisicamente un oggetto che contenga della musica! Crediamo che i cd siano ancora un valido mezzo per diffondere cultura e quindi buona musica.
Cosa NON fareste per promuovere il vostro disco?
Niente!!! … niente che non rientri nella legalità, nell'etica e nel buon senso. In realtà oggi la vera trasgressione è seguire le regole!!!
Line-up:
Elena
(voce, violino, sax e chitarre)
Alessandra
(basso, chitarre, cori e voce)
Paola
(batteria, percussioni e cori)
Angela
(chitarre e cori)
Perché avete scelto il nome "Rivoltelle"?
Per una serie di motivi. Innanzitutto ci sembrava carino giocare sul doppio significato del termine. Naturalmente quello che ci rappresenta è l'accezione ironica:le Rivoltelle sono i nostri strumenti, le note i nostri proiettili e il pubblico il nostro bersaglio. E poi le Rivoltelle è un plurale femminile proprio come noi.
Come definireste la vostra musica?
Non ci riconosciamo in un genere definito pur avendo una comune matrice rock…ci piace sperimentare. Amiamo farci coinvolgere dai genere musicali più disparati:ska e reggae sono sicuramente quelli che preferiamo.
Cosa vi ha spinto a scegliere la musica per esprimervi?
La musica è una passione che tutte e quattro coltiviamo da sempre, fare musica ormai è diventata una necessità e nient'altro riuscirebbe a soddisfarci.
Ricordate il vostro primo concerto? Quali furono le vostre sensazioni?
Il primo concerto è come il primo amore, non si scorda mai, è da li che si capisce se una storia può avere un futuro o no …. E questo è il nostro futuro. Le emozioni provate quel giorno si rinnovano ogni volta che ci esibiamo ed ogni volta hanno suggestioni diverse e inaspettate.
Che tipo di pubblico amate vedere sotto il palco?
In realtà, siamo fortunate perché il nostro pubblico è così come noi lo vorremmo. Oggi, attraverso face book, twitter, è facile avere un contatto diretto con il pubblico e noi in questo ci sentiamo privilegiate perché i nostri fans ci coccolano, ci seguono e ci apprezzano. L'affetto e la stima che si rinnovano quotidianamente attraverso il rapporto con i nostri fans ci spinge ogni giorno a lavorare e a dare sempre il meglio di noi.
Come e dove nascono le vostre canzoni?
Le nostre canzoni nascono da una speciale alchimia,da una comunione di intenti, da una parola detta che si trasforma in musica. Collaboriamo tutte e quattro alla stesura dei nostri brani e possiamo definirci gruppo soprattutto per questo: la capacità di far coesistere quattro menti e di far battere all'unisono quattro cuori.
Di che cosa parlano le vostre canzoni?
Nei nostri brani cerchiamo di raccontare la quotidianità con un velo di ironia; sono storie comuni ma uniche nel nostro genere. Anche in questo caso non seguiamo schemi pre-confezionati, cerchiamo di seguire il flusso delle nostre emozioni.
Com' è il rapporto con il vostro pubblico durante i concerti?
Quando ci esibiamo si crea un rapporto di sinergia ed empatia con il nostro pubblico che partecipa sempre con gioia e interesse. Vedere che si balla, ci si diverte, si sta bene insieme è per noi una grande soddisfazione. È bello sapere che le nostre energie vengono recepite sempre in maniera positiva e che la nostra musica genera in chi la ascolta tanta allegria.
Cosa c'è più importante di suonare?
Suonare insieme!
Cosa non vi piace dello studio di registrazione?
Ci piace ogni aspetto del "fare" musica. Naturalmente lo studio di registrazione è un luogo che richiede più concentrazione ed è naturale che ci si diverte di meno ma è comunque un luogo creativo e sempre fonte di nuove ispirazioni.
Vi sentite sempre stimate e comprese?
Il nostro modo di approcciarci è sempre diretto e di assoluta sincerità. Siamo consapevoli di quello che siamo e cerchiamo di dimostrarlo sempre con coerenza, consapevoli del fatto che sicuramente ci sarà qualcuno lontano da noi e dal nostro mondo.
Il supporto cd sta scomparendo, ritenete che sia divenuto oramai un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
È ovvio che con lo sviluppo mediatico anche la musica si sta adattando alle nuove tecnologie, noi, però, siamo romantiche e ci piace il profumo della carta stampata e l'idea di possedere fisicamente un oggetto che contenga della musica! Crediamo che i cd siano ancora un valido mezzo per diffondere cultura e quindi buona musica.
Cosa NON fareste per promuovere il vostro disco?
Niente!!! … niente che non rientri nella legalità, nell'etica e nel buon senso. In realtà oggi la vera trasgressione è seguire le regole!!!