Il Trovatore
Partitura 16
Nye, la nuova anima del rock
martedì 31 gennaio 2012
I Nye sono un gruppo rock formatosi a Barletta nell'estate del 2011. Sono composti da Antonio Saponaro (voce e chitarre), Mariano Doronzo (chitarre), Cosimo Cirillo (chitarre e synth), Cosimo Caggia (basso) e Giulio Lamacchia (batteria). Fin dall'inizio cominciano a lavorare su brani inediti e tra novembre e dicembre registrano la loro prima demo homemade che contiene tre brani.
Perché avete scelto il nome "Nye"?
"La scelta è stata quasi casuale. Viene dal danese e significa "nuovo", ma l'abbiamo scelto tra i tanti nomi proposti all'inizio soprattutto perché ci piaceva il suono".
Cosa vi ha spinto a scegliere la musica per esprimervi?
"La sensazione di libertà data dalla condivisione dello sfogo creativo, soprattutto quando si suona insieme".
Qual è il filo conduttore che attraversa le vostre canzoni?
"Le nostre esperienze, il nostro modo di metterle continuamente in gioco".
Da quali suggestioni nasce un brano come "Panagiotis"?
"Dall'incredibile fascino del relitto della Panagiotis e dalla verginità del luogo che l'accoglie. E' una storia fantastica che ci permette di ritornare lì ogni volta che la raccontiamo".
Come e dove nascono le vostre canzoni? Scrivete prima il testo o la melodia?
"Non abbiamo regole fisse. Chi ha delle idee le propone e poi ci si lavora o si scartano o si fondono con altre, ma comunque si procede sempre insieme".
Di cosa parlano le vostre composizioni?
"In ognuna c'è un rock senza mai rabbia e con parecchia voglia di cambiamento, e questo è evidente in "This is not" e "Upside down".
Quali aspettative avete da questi primi brani?
"Ci auguriamo che possano essere un modo per farci conoscere in primis e magari essere anche condivisi da altre persone".
Cosa c'è più importante di suonare?
"Essere se stessi e fare sempre quello in cui si crede".
Quanto conta per voi l'attività "live"?
"Tantissimo, e infatti non vediamo l'ora di cominciare!! E' sempre un'occasione per farsi conoscere, per crescere e trovare una spinta per scrivere altre canzoni".
Il formato CD sta purtroppo scomparendo, ritenete che oramai sia divenuto oramai un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
"E' ancora un supporto culturale, anche se sembra stia diventando sempre più un oggetto da collezionisti. Ma non è necessario perché la cultura esista, è piuttosto un bellissimo modo di custodirla".
Cosa NON fareste per promuovere un vostro futuro disco?
Fare qualcosa in cui non crediamo.
Perché avete scelto il nome "Nye"?
"La scelta è stata quasi casuale. Viene dal danese e significa "nuovo", ma l'abbiamo scelto tra i tanti nomi proposti all'inizio soprattutto perché ci piaceva il suono".
Cosa vi ha spinto a scegliere la musica per esprimervi?
"La sensazione di libertà data dalla condivisione dello sfogo creativo, soprattutto quando si suona insieme".
Qual è il filo conduttore che attraversa le vostre canzoni?
"Le nostre esperienze, il nostro modo di metterle continuamente in gioco".
Da quali suggestioni nasce un brano come "Panagiotis"?
"Dall'incredibile fascino del relitto della Panagiotis e dalla verginità del luogo che l'accoglie. E' una storia fantastica che ci permette di ritornare lì ogni volta che la raccontiamo".
Come e dove nascono le vostre canzoni? Scrivete prima il testo o la melodia?
"Non abbiamo regole fisse. Chi ha delle idee le propone e poi ci si lavora o si scartano o si fondono con altre, ma comunque si procede sempre insieme".
Di cosa parlano le vostre composizioni?
"In ognuna c'è un rock senza mai rabbia e con parecchia voglia di cambiamento, e questo è evidente in "This is not" e "Upside down".
Quali aspettative avete da questi primi brani?
"Ci auguriamo che possano essere un modo per farci conoscere in primis e magari essere anche condivisi da altre persone".
Cosa c'è più importante di suonare?
"Essere se stessi e fare sempre quello in cui si crede".
Quanto conta per voi l'attività "live"?
"Tantissimo, e infatti non vediamo l'ora di cominciare!! E' sempre un'occasione per farsi conoscere, per crescere e trovare una spinta per scrivere altre canzoni".
Il formato CD sta purtroppo scomparendo, ritenete che oramai sia divenuto oramai un "supporto pubblicitario", o sia ancora un "supporto culturale"?
"E' ancora un supporto culturale, anche se sembra stia diventando sempre più un oggetto da collezionisti. Ma non è necessario perché la cultura esista, è piuttosto un bellissimo modo di custodirla".
Cosa NON fareste per promuovere un vostro futuro disco?
Fare qualcosa in cui non crediamo.