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Cara Barletta ti scrivo

“Sviluppi Turistici tra Barletta e l’Ofanto passando da Canne”

Una lettera a firma del perito agrario Giuseppe Dargenio

«Si è ritornato a parlare delle vicissitudini del market LIDL bocciato e poi cancellato dalle vicinanze del nostro Castello Svevo.

Ora corre voce della realizzazione di un cementato Anfiteatro esattamente sulla piattaforma di cemento già realizzata per la sfortunata costruzione dell'impossibile Supermercato.

A questo punto, spero non si commetta un nuovo "Delitto Urbanistico" costruendo quest'Opera. Attraverso BarlettaViva, a cui chiedo vivamente di collaborare, vorrei fare un ragionamento elementare; ragionamento che divido in tre parti.

PRIMA PARTE
A cosa servirebbe un anfiteatro? Di norma potrebbe essere utilizzato, possibilmente quando il clima è mite o estivo, per rappresentazioni teatrali o cinematografiche, convegni, sfilate di moda ecc. Tuttavia occorre considerare che proprio la Piazza d'armi (cortile) del vicino Castello è talmente vasta, ariosa, ed essendo impeccabile e con autentiche mura medioevali sarebbe esattamente il medesimo contenitore che ti serve per teatro, cinema, convegni, sfilate ecc. Quindi non sarebbe logico costruire un doppione sottoforma di anfiteatro proprio nelle vicinanze di un identico ma più artistico contenitore come il cortile castellano.

SECONDA PARTE
Messaggio per gli "Animali politici" (in senso aristotelico) del Comune di Barletta: per ovvie e palesi ragioni non vai a costruire un Anfiteatro in cemento proprio a ridosso del Castello e dello stesso borgo marinaro, ma quella zona la implementi di verde e riqualifichi il vecchio carcere. Quindi non si sente il bisogno di costruire ex novo nuove strutture. Al contrario proprio dove di verde c'è né anche troppo, come Canne della Battaglia, è proprio lì che bisognerebbe costruire un Anfiteatro con il Centro Servizi Turistici seguendo norme leggi e regolamenti. Il Progetto dell'Anfiteatro, proprio su Canne, già esiste dagli anni '80 ed è localizzato dirimpetto all'Antiquarium dove insiste "una Cavea naturale resa tale dall' andamento delle curve di livello del terreno degradanti verso il fondovalle. . ." ne sa qualcosa una nota impresa edile barlettana (EDILDOMUS) titolare del progetto e la cui zona di intervento sarebbe indicata, all'attualità, attraverso le "Norme tecniche di attuazione" del Parco dell'Ofanto e ricadrebbe nella zona "D" Art. 31, ove poco distante vi è (sempre in zona "D") la nota Masseria Canne o San Ruggiero. Qualcuno nel Comune di Barletta verifichi tutto ciò e non si fossilizzi sull'Anfiteatro accanto al nostro Castello Svevo.

TERZA PARTE
Accanto e attorno alla succitata storica Masseria Canne, corre voce (non confermata) che presunti investitori, già da molti anni, avrebbero acquistato molti ettari di terreno ma non si capisce per farne cosa. In seguito sono arrivati il PPTR Regionale e poi il PTCP Provinciale ed ora l'istituito Parco dell'Ofanto che sono istituti molto restrittivi. Questi ultimi istituti sovraordinati regolano ristrutturazioni o nuovi manufatti coerenti con le finalità e obiettivi del Parco come ad esempio un Centro Servizi Turistici. Quindi l'unica via d'uscita legittima e formale per arricchire turisticamente il vocato comprensorio denominato zona "D" potrebbe essere un esproprio perequativo e/o compensativo del complesso masseriale (Masseria Canne). Fatto ciò la parte pubblica, con fondi Europei destinati al turismo, potrebbe riqualificare la stessa Masseria ma anche tutto il contesto Ecomuseale di Canne; se di sviluppo turistico vogliamo parlare concretamente e non di chiacchiere e "carnevalate". A proposito siamo ancora in attesa di conoscere la destinazione di € 750.000 per Canne finanziati circa un anno fa dalla politica (vedi intervento del sottoscritto su BarlettaViva del 09/10/2020).
Infine auspico che l'Associazione "Slowofanto" possa pubblicare fattivi e concreti ragguagli della sua azione sull'Ofanto e Canne alla luce dell'istituito Parco dell'Ofanto».

Giuseppe Dargenio, perito agrario
  • Canne della battaglia
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