Cara Barletta ti scrivo
Il futuro prossimo della Cittadella della Musica Concentrazionaria
La distilleria di Barletta attende la tanto desiderata rinascita
martedì 9 febbraio 2021
La città di Barletta è ancora in attesa di quello che sarebbe un progetto ambizioso per la sua periferia: la riqualificazione dell'ex distilleria, spazio che ospiterà la Cittadella della Musica Concentrazionaria.
Ubicata in via Vittorio Veneto, essa si presenta oggi come una sorta di cattedrale silenziosa: costruzione tardottocentesca nei pressi della quale sorge la Chiesa dei Cappuccini. La distilleria diede lavoro a tanti barlettani delle generazioni passate, ma oggi, viste le sue condizioni, attende ancora la tanto desiderata rinascita.
Tale rinascita passa dall'idea di raccogliere l'enorme patrimonio musicale nato nei lager e nei luoghi di concentramento durante il secolo scorso (tra il 1933 e il 1953) e che non avrebbe mai risuonato attraverso uno strumento se non fosse stato per il compositore e pianista barlettano Francesco Lotoro. Già Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2014 nonché Chevalier de l'Ordine des Arts et des Lettres conferito dal Ministero della Cultura francese nell'anno precedente, raccoglie da oltre trent'anni materiale sulla musica concentraz ionaria. Questo lavoro di ricerca immane e preziosissimo ha bisogno di un contenitore che possa fornire alle generazioni a venire quello sguardo sul passato capace di dare nuova linfa al futuro.
Era il 17 Settembre 2017, quando in occasione della presentazione pubblica del progetto, il Maestro e l'architetto Nicolangelo Dibitonto al Palazzo della Marra illustrarono la suddivisione in sei settori adibiti ad accogliere:
1. Campus delle scienze musicali
2. Bibliomediateca musicale
3. Thesaurus memoriae museum
4. Teatro Nuovi Cantieri
5. Libreria Internazionale del Novecento
6. Foresteria
La fermata Barletta centro della Bari Nord si presterebbe come punto a favore per un eventuale flusso turistico dai paesi limitrofi, vista la vicinanza dell'ex distilleria a questo punto di snodo sul piano dei trasporti. In occasione della Giornata della Memoria i riflettori sono tornati ad accendersi sull' iter di riqualificazione: Rai Scuola infatti ha mandato in onda lo scorso 27 gennaio un'intervista a Francesco Lotoro. La futura Cittadella si sarebbe affiancata alla Biblioteca comunale come contenitore di materiale librario e audiovisivo. Dopo il 2017 altri spazi hanno accolto volumi da catalogare e rendere fruibili e di conseguenza si sono imposti come luoghi per la diffusione del patrimonio culturale. Nel 2018 la parrocchia della Santissima Trinità inaugurava con la Biblioteca del Granaio uno spazio di fondamentale importanza per i numerosi studenti universitari, con posti a sedere nella sala lettura nonché un patrimonio librario in costante crescita. Fu poi la volta della sede dell'Istituto per il Medioevo, inaugurato nel 2019 presso il Castello Svevo. Recente è anche la notizia della ripresa delle attività culturali negli spazi del GOS, adiacente alla distilleria.
Ora si attende quest'ultimo tassello, capace di consacrare Barletta nel panorama di rinnovo e aggiornamento educativo.
Ubicata in via Vittorio Veneto, essa si presenta oggi come una sorta di cattedrale silenziosa: costruzione tardottocentesca nei pressi della quale sorge la Chiesa dei Cappuccini. La distilleria diede lavoro a tanti barlettani delle generazioni passate, ma oggi, viste le sue condizioni, attende ancora la tanto desiderata rinascita.
Tale rinascita passa dall'idea di raccogliere l'enorme patrimonio musicale nato nei lager e nei luoghi di concentramento durante il secolo scorso (tra il 1933 e il 1953) e che non avrebbe mai risuonato attraverso uno strumento se non fosse stato per il compositore e pianista barlettano Francesco Lotoro. Già Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2014 nonché Chevalier de l'Ordine des Arts et des Lettres conferito dal Ministero della Cultura francese nell'anno precedente, raccoglie da oltre trent'anni materiale sulla musica concentraz ionaria. Questo lavoro di ricerca immane e preziosissimo ha bisogno di un contenitore che possa fornire alle generazioni a venire quello sguardo sul passato capace di dare nuova linfa al futuro.
Era il 17 Settembre 2017, quando in occasione della presentazione pubblica del progetto, il Maestro e l'architetto Nicolangelo Dibitonto al Palazzo della Marra illustrarono la suddivisione in sei settori adibiti ad accogliere:
1. Campus delle scienze musicali
2. Bibliomediateca musicale
3. Thesaurus memoriae museum
4. Teatro Nuovi Cantieri
5. Libreria Internazionale del Novecento
6. Foresteria
La fermata Barletta centro della Bari Nord si presterebbe come punto a favore per un eventuale flusso turistico dai paesi limitrofi, vista la vicinanza dell'ex distilleria a questo punto di snodo sul piano dei trasporti. In occasione della Giornata della Memoria i riflettori sono tornati ad accendersi sull' iter di riqualificazione: Rai Scuola infatti ha mandato in onda lo scorso 27 gennaio un'intervista a Francesco Lotoro. La futura Cittadella si sarebbe affiancata alla Biblioteca comunale come contenitore di materiale librario e audiovisivo. Dopo il 2017 altri spazi hanno accolto volumi da catalogare e rendere fruibili e di conseguenza si sono imposti come luoghi per la diffusione del patrimonio culturale. Nel 2018 la parrocchia della Santissima Trinità inaugurava con la Biblioteca del Granaio uno spazio di fondamentale importanza per i numerosi studenti universitari, con posti a sedere nella sala lettura nonché un patrimonio librario in costante crescita. Fu poi la volta della sede dell'Istituto per il Medioevo, inaugurato nel 2019 presso il Castello Svevo. Recente è anche la notizia della ripresa delle attività culturali negli spazi del GOS, adiacente alla distilleria.
Ora si attende quest'ultimo tassello, capace di consacrare Barletta nel panorama di rinnovo e aggiornamento educativo.