Cara Barletta ti scrivo
10 anni fa moriva Pietro Mennea
«Campione dell’atletica e della vita», il ricordo di Michele Marino
martedì 21 marzo 2023
«Al mio amico Pietro "la freccia di Barletta".
"La storia siamo noi": la canzone melodica e romantica di De Gregori ci spiega che la storia dell'umanità è anche quella che viene costruita, pietra su pietra, da ognuno di noi, persone comuni. Ma va detto che la Storia, scritta con la S, quella che si studia sui dizionari ed è documentata negli archivi di Stato, ebbene una sua pagina indelebile e strabiliante l'hai scritta Tu, grande Pietro!
Ti scrivo idealmente a nome di una miriade di atleti di diverse generazioni e di sportivi in genere, ragazzi che ti hanno mitizzato, e di una regione, la nostra Puglia che (forse) non t'ha amato abbastanza, quanto tu l'amavi e quanto meritavi; a nome di Gianmarco, mio figlio, che ha avuto l'onore di conoscerti, quando la Tua vita iniziava a spegnersi, e l'opportunità di ascoltare i Tuoi suggerimenti, apprezzare il Tuo encomiabile senso di equilibrio psico-fisico che viene da lontano, enormi sacrifici.
La Tua serietà, l'impegno indefesso, la dedizione e la costanza, direi la caparbietà che Ti facevano emergere sì da diventare non solo il campione mondiale che ha detenuto il "record dei records", ma una sorta di bandiera nazionale, che oggi non viene affatto ammainata, bensì resta come un baluardo, un faro che illumina tutto il modo dello sport. Ed in segno di vittoria allargavi le braccia e guardavi in cielo, come a voler abbracciare tutti tuoi fans, l'intera nazione e nel contempo ringraziare Iddio.
All'attività sportiva faceva da corollario, magistralmente, quella professionale e culturale, anch'essa con brillanti risultati, uno per tutti: l'impegno parlamentare, primo fra tutti, per l'introduzione di una normativa anti-doping, cosa che Ti nobilita oltre modo.
Ieri ascoltavo, mentre ero colto da profonda tristezza, Riccardo Cocciante con "un amico in più" e non mi sembra casuale… Quell'amico vero sei Tu, con la Tua lieve ironia, levantina, e la cadenza pugliese che conservavi gelosamente, con generosità e con la Tua spiccata solidarietà, mai prono al potere politico, ora ci saluti nel giorno di Primavera e sali in cielo con la solita velocità che ti contraddistingue, come sottolineato da Vauro nella simpatica vignetta odierna.
Addio. Campione dell'atletica e della vita»
Michele Marino
"La storia siamo noi": la canzone melodica e romantica di De Gregori ci spiega che la storia dell'umanità è anche quella che viene costruita, pietra su pietra, da ognuno di noi, persone comuni. Ma va detto che la Storia, scritta con la S, quella che si studia sui dizionari ed è documentata negli archivi di Stato, ebbene una sua pagina indelebile e strabiliante l'hai scritta Tu, grande Pietro!
Ti scrivo idealmente a nome di una miriade di atleti di diverse generazioni e di sportivi in genere, ragazzi che ti hanno mitizzato, e di una regione, la nostra Puglia che (forse) non t'ha amato abbastanza, quanto tu l'amavi e quanto meritavi; a nome di Gianmarco, mio figlio, che ha avuto l'onore di conoscerti, quando la Tua vita iniziava a spegnersi, e l'opportunità di ascoltare i Tuoi suggerimenti, apprezzare il Tuo encomiabile senso di equilibrio psico-fisico che viene da lontano, enormi sacrifici.
La Tua serietà, l'impegno indefesso, la dedizione e la costanza, direi la caparbietà che Ti facevano emergere sì da diventare non solo il campione mondiale che ha detenuto il "record dei records", ma una sorta di bandiera nazionale, che oggi non viene affatto ammainata, bensì resta come un baluardo, un faro che illumina tutto il modo dello sport. Ed in segno di vittoria allargavi le braccia e guardavi in cielo, come a voler abbracciare tutti tuoi fans, l'intera nazione e nel contempo ringraziare Iddio.
All'attività sportiva faceva da corollario, magistralmente, quella professionale e culturale, anch'essa con brillanti risultati, uno per tutti: l'impegno parlamentare, primo fra tutti, per l'introduzione di una normativa anti-doping, cosa che Ti nobilita oltre modo.
Ieri ascoltavo, mentre ero colto da profonda tristezza, Riccardo Cocciante con "un amico in più" e non mi sembra casuale… Quell'amico vero sei Tu, con la Tua lieve ironia, levantina, e la cadenza pugliese che conservavi gelosamente, con generosità e con la Tua spiccata solidarietà, mai prono al potere politico, ora ci saluti nel giorno di Primavera e sali in cielo con la solita velocità che ti contraddistingue, come sottolineato da Vauro nella simpatica vignetta odierna.
Addio. Campione dell'atletica e della vita»
Michele Marino