Territorio
Zone Franche Urbane, da oggi accesso aperto al bando
Domande per via telematica, anche Barletta tra i comuni beneficiari
Puglia - giovedì 24 aprile 2014
Da oggi si potrà accedere al bando per le Zone franche urbane pugliesi. Lo comunica l'assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia. Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico www.mise.gov.it alla sezione "Zfu convergenza" si potranno presentare le domande esclusivamente per via telematica con autenticazione di Posta elettronica certificata fino al prossimo 12 giugno. Come è noto, lo strumento mette a disposizione delle imprese fondi per agevolazioni consistenti nel risparmio delle imposte e riguarda alcuni comuni: Andria, Barletta, Foggia, Lecce, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle e Taranto.
I comuni hanno diverse dotazioni finanziarie e in alcuni non ci sono riserve di scopo, per altri ci sono limitazioni territoriali (a Taranto nell'Isola Borgo Antico) o per imprese sociali o di nuova costituzione. Complessivamente per i comuni pugliesi ci sono a disposizione 58,8 milioni di euro: una boccata di ossigeno per le piccole e micro imprese che concorreranno al bando che potranno così vedere alleggerita parte della quota delle imposte sui redditi. Le somme sono a valere sugli Apq (Accordi di programma quadro) "Sviluppo locale" del Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013 e rilevante è stato il contributo regionale. Beneficiari sono le micro e piccole imprese già costituite e gli studi professionali. Le agevolazioni infine consistono nell'esenzione delle imposte sui redditi, dell'imposta regionale sulle attività produttive e dell'imposta municipale propria; le imprese potranno inoltre essere esonerate dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro indipendente. Ciascun soggetto può beneficiare delle agevolazioni fino al limite massimo di 200mila euro, o di 100mila euro per le imprese del settore del trasporto su strada.
Sono "microimprese" le imprese che hanno meno di 10 occupati e un fatturato, o un totale di bilancio annuo, inferiore ai 2 milioni di euro; mentre sono "piccole imprese" le imprese che hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo, o un totale di bilancio annuo, non superiore a 10 milioni di euro. Possono accedere alle agevolazioni anche gli studi professionali e, più in generale, i professionisti purché svolgano la propria attività in forma di impresa. Le imprese ammissibili alle agevolazioni devono svolgere la propria attività all'interno del territorio della ZFU, disponendo, alla data di presentazione dell'istanza, di un ufficio o locale destinato all'attività, anche amministrativa, ubicato all'interno del territorio. Sono "ufficio o locale" le sedi legali, amministrative, produttive o qualsiasi altra sede secondaria o unità locale dell'impresa, così come risultante dal certificato camerale. Per le imprese che svolgono attività non sedentaria è, inoltre, richiesto che: - presso l'ufficio o locale sia impiegato almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale che vi svolga la totalità delle ore lavorative; ovvero - almeno il 25% del volume di affari dell'impresa sia realizzato da operazioni effettuate all'interno del territorio della ZFU. Secondo il decreto, sono considerate non sedentarie le attività esercitate prevalentemente al di fuori di un ufficio o locale aziendale e svolte principalmente, se non esclusivamente, direttamente presso la clientela dell'impresa o in spazi pubblici.
Sul tema è intervenuto in una nota ufficiale il sindaco Pasquale Cascella: «Si può finalmente dare un senso all' "obbiettivo convergenza" che nell'ormai lontano 2006, quando la crisi della struttura produttiva cominciava a tradursi in disagio socio-economico, aveva animato il progetto delle zone franche urbane. E' quindi naturale raccogliere l'invito che l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, nella conferenza stampa tenuta stamane con la partecipazione di sindaci e amministratori degli 11 Comuni interessati sul bando varato dal governo, affinché i 58,8 milioni di euro ora disponibili per le agevolazioni in favore delle piccole e micro imprese, che costituiscono tanta parte del nostro tessuto produttivo, costituiscono un vero e proprio investimento sociale, da accompagnare con appropriate misure di riqualificazione delle aree in cui si interviene. I tempi sono stretti: a maggior ragione ciascuno dei soggetti coinvolti deve fare la propria parte, in modo che il limite che non ha fin qui consentito il pieno dispiegamento del progetto possa trasformarsi in una opportunità per agganciare la ripresa economica. Per questo sarà decisivo dare continuità alla prova odierna, che ha visto l'assessore regionale insieme ai rappresentanti dei Comuni, anche con il diretto coinvolgimento dei rappresentanti del governo, così da mettere rapidamente a disposizione nel territorio una struttura operativa di informazione e supporto a quanti vorranno cogliere questa occasione per rilanciare le proprie imprese e creare nuove potenzialità di lavoro e di coesione sociale».
I comuni hanno diverse dotazioni finanziarie e in alcuni non ci sono riserve di scopo, per altri ci sono limitazioni territoriali (a Taranto nell'Isola Borgo Antico) o per imprese sociali o di nuova costituzione. Complessivamente per i comuni pugliesi ci sono a disposizione 58,8 milioni di euro: una boccata di ossigeno per le piccole e micro imprese che concorreranno al bando che potranno così vedere alleggerita parte della quota delle imposte sui redditi. Le somme sono a valere sugli Apq (Accordi di programma quadro) "Sviluppo locale" del Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013 e rilevante è stato il contributo regionale. Beneficiari sono le micro e piccole imprese già costituite e gli studi professionali. Le agevolazioni infine consistono nell'esenzione delle imposte sui redditi, dell'imposta regionale sulle attività produttive e dell'imposta municipale propria; le imprese potranno inoltre essere esonerate dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro indipendente. Ciascun soggetto può beneficiare delle agevolazioni fino al limite massimo di 200mila euro, o di 100mila euro per le imprese del settore del trasporto su strada.
Sono "microimprese" le imprese che hanno meno di 10 occupati e un fatturato, o un totale di bilancio annuo, inferiore ai 2 milioni di euro; mentre sono "piccole imprese" le imprese che hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo, o un totale di bilancio annuo, non superiore a 10 milioni di euro. Possono accedere alle agevolazioni anche gli studi professionali e, più in generale, i professionisti purché svolgano la propria attività in forma di impresa. Le imprese ammissibili alle agevolazioni devono svolgere la propria attività all'interno del territorio della ZFU, disponendo, alla data di presentazione dell'istanza, di un ufficio o locale destinato all'attività, anche amministrativa, ubicato all'interno del territorio. Sono "ufficio o locale" le sedi legali, amministrative, produttive o qualsiasi altra sede secondaria o unità locale dell'impresa, così come risultante dal certificato camerale. Per le imprese che svolgono attività non sedentaria è, inoltre, richiesto che: - presso l'ufficio o locale sia impiegato almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale che vi svolga la totalità delle ore lavorative; ovvero - almeno il 25% del volume di affari dell'impresa sia realizzato da operazioni effettuate all'interno del territorio della ZFU. Secondo il decreto, sono considerate non sedentarie le attività esercitate prevalentemente al di fuori di un ufficio o locale aziendale e svolte principalmente, se non esclusivamente, direttamente presso la clientela dell'impresa o in spazi pubblici.
Sul tema è intervenuto in una nota ufficiale il sindaco Pasquale Cascella: «Si può finalmente dare un senso all' "obbiettivo convergenza" che nell'ormai lontano 2006, quando la crisi della struttura produttiva cominciava a tradursi in disagio socio-economico, aveva animato il progetto delle zone franche urbane. E' quindi naturale raccogliere l'invito che l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, nella conferenza stampa tenuta stamane con la partecipazione di sindaci e amministratori degli 11 Comuni interessati sul bando varato dal governo, affinché i 58,8 milioni di euro ora disponibili per le agevolazioni in favore delle piccole e micro imprese, che costituiscono tanta parte del nostro tessuto produttivo, costituiscono un vero e proprio investimento sociale, da accompagnare con appropriate misure di riqualificazione delle aree in cui si interviene. I tempi sono stretti: a maggior ragione ciascuno dei soggetti coinvolti deve fare la propria parte, in modo che il limite che non ha fin qui consentito il pieno dispiegamento del progetto possa trasformarsi in una opportunità per agganciare la ripresa economica. Per questo sarà decisivo dare continuità alla prova odierna, che ha visto l'assessore regionale insieme ai rappresentanti dei Comuni, anche con il diretto coinvolgimento dei rappresentanti del governo, così da mettere rapidamente a disposizione nel territorio una struttura operativa di informazione e supporto a quanti vorranno cogliere questa occasione per rilanciare le proprie imprese e creare nuove potenzialità di lavoro e di coesione sociale».