Politica
Walter Veltroni a Barletta: «I voti a Berlusconi sono sporchi di sangue»
L’eminente politico ha supportato la candidatura di Maffei. Riflessioni sugli immigrati, la mafia e il governo
Barletta - martedì 19 aprile 2011
Il personaggio e il politico. Abbiamo visto entrambi, fusi in un unico, eminente, notista non solo di politica italiana ma anche di costume, di singoli accadimenti. La piazza barlettana è stata foriera di parole dure dell'ex leader del Pd, talvolta demagogiche ma mai scontate. Probabilmente il vero avvio di una campagna elettorale nella città della Disfida, che i più preannunciano decisiva e senza scrupoli. Che abbia ragione il Walter nazionale?
«Non riesco più a sorridere. L'escalation del linguaggio di Berlusconi è improponibile per responsabilità istituzionale. Ci stiamo abituando a tutto ma non dobbiamo abituarci. Berlusconi deve dimostrare lo scambio di favori tra Fini e i magistrati, un presidente del consiglio non può dire queste cose, ha il dovere di fare nomi e cognomi e se non ne è in grado deve trarne le conseguenze come in un qualsiasi altro paese».
Sugli immigrati: «L'Italia è considerata con un sorriso di scherno nel mondo […] E' un paese che ha perso prestigio. Non si possono definire tutti gli immigrati clandestini e aspettare che gli altri se ne facciano carico». «No alla politica urlata e alle paure. Quello che succede in Europa ci deve preoccupare: chiudersi in sé stessi è l'anticamera della violenza». «Dove finisce la tendenza al localismo in un mondo globalizzato?» riferendosi allo strapotere culturale della Lega nel nord.
«Italiani stanchi, c'è una grande voglia di girare pagina anche da parte di membri del centrodestra». Ricorda la giornata elettorale del 18 aprile 1948 dove c'era rispetto nella contrapposizione reciproca. «Oggi ci si lancia oggetti contro». «Paese rissoso e immobile, bisogna sfidare il conservatorismo […] e affrontare la questione meridionale. Costituire un'alternativa dopo 15 anni di paralisi». «Berlusconi deve uscire di scena per ridare normalità al Paese [… ] Mai come in questo caso il medico è peggio della malattia […] non si guida un paese se non si ha una visione». «Mai come oggi i problemi della corruzione e della criminalità sono diventati centrali, la malavita sta dilagando al nord e nel Lazio». Sui presunti rapporti tra Berlusconi, il suo stalliere Mangano e la mafia, va giù duro, durissimo parlando di voti a Berlusconi sporchi di sangue.
Veltroni propone governo di decantazione, «aprire una nuova stagione come si fece col governo Ciampi, con un governo che si deve occupare di cose serie».
«Non riesco più a sorridere. L'escalation del linguaggio di Berlusconi è improponibile per responsabilità istituzionale. Ci stiamo abituando a tutto ma non dobbiamo abituarci. Berlusconi deve dimostrare lo scambio di favori tra Fini e i magistrati, un presidente del consiglio non può dire queste cose, ha il dovere di fare nomi e cognomi e se non ne è in grado deve trarne le conseguenze come in un qualsiasi altro paese».
Sugli immigrati: «L'Italia è considerata con un sorriso di scherno nel mondo […] E' un paese che ha perso prestigio. Non si possono definire tutti gli immigrati clandestini e aspettare che gli altri se ne facciano carico». «No alla politica urlata e alle paure. Quello che succede in Europa ci deve preoccupare: chiudersi in sé stessi è l'anticamera della violenza». «Dove finisce la tendenza al localismo in un mondo globalizzato?» riferendosi allo strapotere culturale della Lega nel nord.
«Italiani stanchi, c'è una grande voglia di girare pagina anche da parte di membri del centrodestra». Ricorda la giornata elettorale del 18 aprile 1948 dove c'era rispetto nella contrapposizione reciproca. «Oggi ci si lancia oggetti contro». «Paese rissoso e immobile, bisogna sfidare il conservatorismo […] e affrontare la questione meridionale. Costituire un'alternativa dopo 15 anni di paralisi». «Berlusconi deve uscire di scena per ridare normalità al Paese [… ] Mai come in questo caso il medico è peggio della malattia […] non si guida un paese se non si ha una visione». «Mai come oggi i problemi della corruzione e della criminalità sono diventati centrali, la malavita sta dilagando al nord e nel Lazio». Sui presunti rapporti tra Berlusconi, il suo stalliere Mangano e la mafia, va giù duro, durissimo parlando di voti a Berlusconi sporchi di sangue.
Veltroni propone governo di decantazione, «aprire una nuova stagione come si fece col governo Ciampi, con un governo che si deve occupare di cose serie».