«Vogliamo prendere nettamente le distanze dagli 8 consiglieri del PD»
La nota dei Giovani Democratici. «Giusto commissariare il partito, ma non sufficiente se si riproporranno gli stessi problemi»
La caduta dell'amministrazione Maffei, conseguente alle dimissioni di 19 consiglieri comunali (12 di maggioranza e 7 di minoranza) ha lasciato molte perplessità soprattutto per le modalità con cui è avvenuta. Ma, come tutti, nelle ultime settimane anche noi Giovani Democratici ci siamo fatti un'idea precisa su quanto accaduto.
In questi anni si sono fatti molti errori, sicuramente evitabili, che hanno di fatto bloccato la macchina amministrativa del Comune di Barletta. Ma arrivare al gesto estremo di far cadere un'amministrazione è sintomo di irresponsabilità, a maggior ragione se fatto in certi tempi e in certi modi. Noi tutti – e in questo caso i consiglieri in primis - siamo donne e uomini che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo all'amministrazione della Cosa Pubblica, affinché si riescano a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Per questo riteniamo sia da irresponsabili decidere di far cadere l'amministrazione di un Sindaco sostenuto alle primarie e successivamente riconfermato: significa non rispettare il mandato che solo un anno e mezzo fa i cittadini gli hanno attribuito. Farlo a così breve distanza dalle consultazioni che lo hanno eletto, poi, rende l'idea di alcuni "modus operandi" forse troppo miopi e dal tornaconto immediato, piuttosto che lungimiranti e proiettati nel lungo periodo.
Ma anche qualora ci fosse stata la volontà di mettere in atto questo atto scellerato, sono le modalità con cui è stato portato avanti che lo rendono totalmente inaccettabile. Come dicevano i latini: "Est modus in rebus". E, sicuramente, averlo fatto senza aver preventivamente fatto un passaggio nel Partito e, successivamente, nel luogo più appropriato ossia il Consiglio comunale - ricordiamolo, trasmesso in diretta tv, permettendo quindi a tutti i cittadini di esser resi partecipi di quel che si andava a fare - è stato un comportamento perpetrato in barba a tutte le regole che la consultazione democratica, pur complessa e a volte troppo farraginosa, oggi ci mette a disposizione.
Noi siamo per una politica sana e partecipata, con alla base di tutto il rispetto delle regole. Con questo atto le regole sono venute a mancare, perché non c'è stato nessun tipo di confronto o discussione su ciò che questi 8 consiglieri si apprestavano a fare. È venuto a mancare il Partito, che ha saputo di una notizia così importante dalle televisioni e dai giornali, scavalcato e vilipeso nella sua autorità. La decisione presa in Assemblea Provinciale ci sembra quindi la più coerente con quanto accaduto, ma non può bastare. Commissariare il Partito è una scelta forte e giusta, ma non sufficiente se si riproporranno i problemi che hanno caratterizzato gli ultimi anni del Partito Democratico e del Comune di Barletta e se i protagonisti di questi eventi resteranno gli stessi.
Per questo vogliamo prendere nettamente le distanze da ciò che è stato fatto dai consiglieri di maggioranza, in particolare dagli 8 consiglieri del Partito Democratico.
Conseguentemente a questo atto inqualificabile, noi chiediamo agli organi di Garanzia del Partito Democratico provinciale, che vengano presi seri provvedimenti per questi consiglieri che hanno delegittimato il Partito, a tutela della correttezza dei comportamenti e del Partito stesso, come già espresso nell'ultima Segreteria Regionale a Bari.
Francesco Francavilla – Segretario GD Barletta
Bruno Lattanzio – Segretario GD Provincia BAT
Pierpaolo Treglia – Segretario GD Puglia