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La città
Una “turca a cielo aperto”, Barletta come un campeggio
Via Tommaso Gentile e l’incuria che costeggia Palazzo della Marra. Escrementi animali o umani, carcasse abbandonate e strada dissestata
Barletta - martedì 10 settembre 2013
Una "turca a cielo aperto". Non è il titolo di un film e nemmeno l'indicazione per i bagni di un campeggio. E' soltanto la pittoresca realtà delle strade che costeggiano l'area perimetrale del Palazzo della Marra. Una mattinata di sole, di quelle un po' sperdute, classiche d'inizio settembre, decidiamo di passeggiare per le vie del centro storico, imboccando casualmente una delle piccole traverse che da Via Cialdini si affacciano su Via Mura del Carmine. Aspettando di sentirci inebriare del profumo del mare, che da qui riusciamo già a vedere, improvvisamente siamo colpiti da un olezzo di quelli dei peggiori bar di Caracas. Attraversiamo così Via Tommaso Gentile, dove l'esotica e variegata forma della bassezza umana si distende per tutta la lunghezza della strada, con escrementi animali, ma forse anche umani, sparsi qua e là, come piccoli pezzi d'inciviltà abbandonati con molta nonchalance, come piccoli pezzi d'incuria e degrado generosamente donati da qualche cittadino poco civile, perché al Sud l'abbondanza è tutto.
Proseguendo il nostro tour, la sagra del rocambolesco prevede corsa ad ostacoli, salto dell'escremento e passaggio dal guado del fiume di un liquido ormai quasi interamente assorbito, divenuto parte integrante dell'asfalto, quasi totalmente dissestato. Per finire non manca una piccola perla di cacciagione nostrana, un povero uccellino che shakespearianamente ha scelto di morire nell'umiltà di una strada dimenticata, maltrattata e violentata e che nessuno ha avuto cura di rimuovere dall'asfalto. Barletta, come una donna violata dal poco amore, sofferente e oltraggiata dai suoi amanti apparentemente più sinceri.
Lo street view offerto da Google regala una velata e poco realistica fotografia della non tanto piccola strada in salita, fortunatamente con una risoluzione d'immagine non molto elevata, tanto quanto basta a nasconderne le "grazie", perché nell'era della desacralizzazione dei sani valori e della latitanza della civiltà, un po' di sana "vergogna" non guasta.
Proseguendo il nostro tour, la sagra del rocambolesco prevede corsa ad ostacoli, salto dell'escremento e passaggio dal guado del fiume di un liquido ormai quasi interamente assorbito, divenuto parte integrante dell'asfalto, quasi totalmente dissestato. Per finire non manca una piccola perla di cacciagione nostrana, un povero uccellino che shakespearianamente ha scelto di morire nell'umiltà di una strada dimenticata, maltrattata e violentata e che nessuno ha avuto cura di rimuovere dall'asfalto. Barletta, come una donna violata dal poco amore, sofferente e oltraggiata dai suoi amanti apparentemente più sinceri.
Lo street view offerto da Google regala una velata e poco realistica fotografia della non tanto piccola strada in salita, fortunatamente con una risoluzione d'immagine non molto elevata, tanto quanto basta a nasconderne le "grazie", perché nell'era della desacralizzazione dei sani valori e della latitanza della civiltà, un po' di sana "vergogna" non guasta.