Politica
«Una rassegnazione collettiva per il destino di Barletta»
Interviene l'avv. Presicci, coordinatore di Nuova Generazione. E la città dorme sull'estate barlettana e la Disfida
Barletta - domenica 17 luglio 2011
Ed alla fine arriva lo sdegno corposo del centrodestra che appare non sufficientemente "rumoroso" di fronte ad una città in una fase di disgregazione sociale. Con piacere registriamo l'intervento dell'avvocato Presicci di 'Nuova Generazione' che solitario in un estivo centrodestra, rilancia non solo formali e accademiche risoluzioni politiche, ma coglie l'aspetto più impellente della società civile, grande sonnolona o solo specificatamente "interessata" in questa fase negativamente storica per Barletta, i cui strascichi in ogni caso si formalizzeranno nel prossimo immediato futuro qualsivoglia sarà "il grande accordo del PD". Ringraziamo quindi l'avvocato Presicci "convocandolo" ad instistenti iniziative che diano origine ad una campagna di risveglio etico-morale.
«Forse sarà a causa del periodo estivo – scrive dunque l'avvocato Presicci - e della grande voglia dopo un anno di lavoro di godersi le tanto meritate vacanze agostane fatto sta che non si registrano reazioni da parte della società civile, tranne sporadiche eccezioni, alla situazione amministrativa che si è venuta a creare dopo le dimissioni del Sindaco Maffei. Tutto fila liscio come se nulla fosse accaduto. Imprenditori, professionisti, lavoratori, associazioni, ma anche la gente comune, assistono imperterriti alle vicende politiche di questi giorni, come se tali vicende non li riguardassero direttamente ma fossero, invece, una esclusiva di pochi addetti ai lavori impegnati in una sorta di disputa personale del tutto privata nella quale in gioco anziché interessi pubblici ci fossero solo interessi privati. Sembra di assistere ad una sorta di rassegnazione collettiva per i destini di questa città dove ognuno pensa a sé stesso e resta indifferente a tutto il resto.
In questo clima dimesso diventa addirittura irrilevante il fatto che la città non abbia ancora un bilancio approvato col quale programmare il proprio sviluppo socio-economico nonché culturale a proposito del quale poi fa specie il silenzio assordante sulla mancata realizzazione dell'estate barlettana che si va a sommare all'ormai dimenticata rievocazione della Disfida di Barletta i cui eventi, in tempi passati, hanno dato lustro e benessere alla città in termini economici e di turismo. Niente, nemmeno questo è servito a svegliare la coscienza collettiva.
L'assenza di qualsiasi reazione invita l'attuale classe dirigente a continuare a litigare al proprio interno forte di questa consapevolezza almeno fino a quando non ci sarà un implosione che porrà fine a questa deriva. Nel frattempo è bene che si risveglino le coscienze e le intelligenze, in termini di orgoglio, di questa città per arginare questa lenta deriva e porre fine a questo penoso spettacolo cui stanno dando vita gli attuali protagonisti della vita politica a Barletta. Qui non sono in gioco gli interessi di questa o quella parte politica, qui sono in gioco gli interessi di una intera comunità che ha diritto di essere bene governata da una classe dirigente seria e responsabile».
«Forse sarà a causa del periodo estivo – scrive dunque l'avvocato Presicci - e della grande voglia dopo un anno di lavoro di godersi le tanto meritate vacanze agostane fatto sta che non si registrano reazioni da parte della società civile, tranne sporadiche eccezioni, alla situazione amministrativa che si è venuta a creare dopo le dimissioni del Sindaco Maffei. Tutto fila liscio come se nulla fosse accaduto. Imprenditori, professionisti, lavoratori, associazioni, ma anche la gente comune, assistono imperterriti alle vicende politiche di questi giorni, come se tali vicende non li riguardassero direttamente ma fossero, invece, una esclusiva di pochi addetti ai lavori impegnati in una sorta di disputa personale del tutto privata nella quale in gioco anziché interessi pubblici ci fossero solo interessi privati. Sembra di assistere ad una sorta di rassegnazione collettiva per i destini di questa città dove ognuno pensa a sé stesso e resta indifferente a tutto il resto.
In questo clima dimesso diventa addirittura irrilevante il fatto che la città non abbia ancora un bilancio approvato col quale programmare il proprio sviluppo socio-economico nonché culturale a proposito del quale poi fa specie il silenzio assordante sulla mancata realizzazione dell'estate barlettana che si va a sommare all'ormai dimenticata rievocazione della Disfida di Barletta i cui eventi, in tempi passati, hanno dato lustro e benessere alla città in termini economici e di turismo. Niente, nemmeno questo è servito a svegliare la coscienza collettiva.
L'assenza di qualsiasi reazione invita l'attuale classe dirigente a continuare a litigare al proprio interno forte di questa consapevolezza almeno fino a quando non ci sarà un implosione che porrà fine a questa deriva. Nel frattempo è bene che si risveglino le coscienze e le intelligenze, in termini di orgoglio, di questa città per arginare questa lenta deriva e porre fine a questo penoso spettacolo cui stanno dando vita gli attuali protagonisti della vita politica a Barletta. Qui non sono in gioco gli interessi di questa o quella parte politica, qui sono in gioco gli interessi di una intera comunità che ha diritto di essere bene governata da una classe dirigente seria e responsabile».