Biblioteca dei ragazzi
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Servizi sociali

Una favola culturale oscurata

C’era una volta la biblioteca dei ragazzi. Impedito all’associazione Mirabilia di meravigliare

C'era una volta a Barletta una culla di cultura che attraeva e destinava mirabilianti sorrisi. Il silenzio più inspiegabile su questo patrimonio è parzialmente descritto in questa intervista che la creatrice di questo infinito progetto, Licia Divincenzo, ci ha cortesemente rilasciato. Ci spiega tutto o quasi tutto con le sue parole che contengono rammarico e perché no infelicità per chi si è prodigata a spiegare ogni possibile alfabeto infantile a piccoli lettori in erba ma anche tanta socializzazione.

Come e perché nasce la "Biblioteca dei Ragazzi"?
Il servizio della Biblioteca dei Ragazzi nasce dieci anni fa su iniziativa dell'associazione Mirabilia che ne ha curato l'ideazione, la progettazione, l'allestimento, la gestione, la promozione.
Il servizio offerto dall'associazione,dispone di un patrimonio librario di oltre 7500 volumi catalogati secondo le regole della biblioteconomia ( di cui 480 di proprietà del Comune di Barletta), di materiale documentario su supporto non solo cartaceo, di una videoteca, di arredi e attrezzature, di un sito web, di personale altamente qualificato, di servizi innovativi. E' ospitato in uno spazio di oltre 200 metri quadri messo a disposizione dal VII° Circolo Didattico di via dei Pini, dotato di una rampa d'accesso per disabili.Dal 2001 il Servizio è stato ininterrottamente finanziato dal Comune di Barletta che, adottando negli anni varie modalità di affidamento della gestione, ha provveduto alla sua attivazione e quindi al suo funzionamento.
L'idea di una Biblioteca dei Ragazzi, prima ancora di trovare la sua ragione nell'amore per i libri e la lettura, nasce dalla passione e dalla scelta a favore di un forte impegno sociale e culturale che contraddistingue da oltre 16 anni tutto l'operato dell'associazione.

Quale ruolo può svolgere in una comunità una biblioteca per ragazzi?
Siamo fermamente convinti che le biblioteche, e le biblioteche per ragazzi in particolare, possono e devono svolgere il ruolo di un vero e proprio servizio di base, configurandosi come centri di servizi per i cittadini, strutture organizzate in cui avviene la metamorfosi delle informazioni in conoscenza socialmente condivisa, capaci di rispondere ai bisogni di cittadini di ogni età e livello sociale, rispondere alle difficoltà dell'attuale congiuntura economica (meno risorse per tutti) divenendo sempre più strumenti e punti di riferimento, luoghi privilegiati di crescita sociale e culturale personale e collettiva, luoghi di incontro di socializzazione ed inclusione, luoghi di scambio, reciproco vantaggio, condivisione, partecipazione

Quale è stato in questi anni l'impegno del Comune nell'assicurare la continuità del Servizio?
In questi anni l'impegno del Comune di Barletta nel voler continuare a garantire il funzionamento del Servizio è stato, di fatto, il tentativo di operare in controtendenza rispetto agli intenti delle politiche governative nazionali i quali, attraverso la riduzione costante del Fondo nazionale per le politiche sociali e culturali, i pesanti tagli inferti ai bilanci delle Regioni e degli Enti locali, la scure che si è abbattuta sulla scuola, manifestano non tanto una volontà di eliminare sprechi e inefficienze, quanto piuttosto l'intento di comprimere o sopprimere conquiste sociali rilevanti e cruciali. Detto questo, non si possono eludere però altre questioni.

Il Servizio della Biblioteca dei Ragazzi ha registrato in questi anni una richiesta sempre più crescente di servizi di qualità, attività, e di spazi più ampi e più congeniali ad accogliere un'utenza assai numerosa e variegata per età, così come si conviene ad un servizio di questo genere. La crescente richiesta continua tutt'oggi a pervenire sia da parte degli oltre 5000 utenti tesserati, che dalle numerosissime scolaresche raggiunte dal Servizio in tutte le scuole cittadine di ogni ordine e grado, dai Dirigenti scolastici, dai docenti, dalle famiglie, dagli operatori, che con loro grande soddisfazione hanno potuto beneficiare in questi anni di un Servizio pubblico gratuito, riconoscendo all'associazione il merito per il grande lavoro profuso per il buon funzionamento del Servizio, per la qualità delle proposte e dei servizi offerti, dei materiali messi a disposizione del prestito e della consultazione, per la professionalità e la competenza dei suoi operatori, per il grande sforzo organizzativo. Il patrimonio librario e multimediale in dotazione al Servizio è stato inoltre, in più occasioni, utilizzato per potenziare l'offerta di proposte di letture di qualità per gli alunni ed i docenti delle scuole di ogni ordine e grado mediante il prestito gratuito alle classi.

In questi anni la Biblioteca dei Ragazzi, che ha aderito da subito, dieci anni fa, al progetto nazionale "Nati per Leggere" ( un progetto di promozione della lettura ad alta voce per la primissima infanzia da 0 a 5 anni) ha organizzato numerosissime e svariate attività di promozione del libro e della lettura: incontri con alcuni dei più grandi autori di libri per ragazzi e con i maggiori esperti e studiosi di letteratura per ragazzi, incontri e laboratori con illustratori, laboratori di scrittura, illustrazione e costruzione del libro. Ha aderito ad eventi e manifestazioni nazionali e regionali legate alla promozione del libro e della lettura e ne ha promosso di proprie portando i libri dappertutto: nelle ville, sulle spiagge, nei reparti ospedalieri pediatrici, per le strade, nelle scuole, nelle case. A fronte di questo grande impegno che ha visto coinvolti e protagonisti vari attori , non è corrisposto però, soprattutto in questi ultimi anni, un'impegno altrettanto serio e riflessivo da parte del Comune. E' mancata in questi anni la volontà da parte dell'Amministrazione di interagire e relazionarsi con le realtà associative del territorio che da anni e da sempre svolgono, per loro stessa natura, azioni di intervento in campo sociale e culturale, utilizzando tutte le risorse umane, professionali e materiali che ciascuno può mettere in campo, anche al fine di utilizzare al meglio le risorse economiche a disposizione.

Può esplicitare meglio quale può essere il ruolo delle associazioni nella crescita sociale di una comunità come la nostra?
Sostenere e valorizzare questi attori, lavorare con essi sinergicamente, vorrebbe dire poter offrire alla comunità un welfare locale più sano e forte, capace di fronteggiare il momento di profonda crisi sociale ed economica in cui versa il nostro territorio. Ente Locale e Terzo Settore devono costituire sistemi realmente integrati di progettazione e azione, un lavoro sociale e culturale a cui riconoscere piena dignità. E' necessario un "patto per le politiche sociali e culturali" condiviso con le organizzazioni sociali, nello spirito di un'autentica sussidiarietà orizzontale orientata a fini di interesse pubblico.

Non si può continuare ancora a pensare di perseguire, come ha fatto la passata Amministrazione Comunale, forme frammentarie e intermittenti di coinvolgimento del Terzo Settore Nel nostro lavoro operiamo sempre più spesso in contesti sociali e urbani che si fanno sempre più difficili, segnati, da una parte, da una vasta frammentazione sociale, dall'altra da meccanismi istituzionali sempre meno capaci di ascoltare, interpretare e reggere l'urto delle domande sociali più pressanti ed urgenti; si opera senza poter contare su risorse proporzionate alle prestazioni che si debbono erogare, su insufficienti capacità di analisi delle domande e di discussione pubblica delle risposte, senza architetture organizzative adeguate.

E' urgente mettere al centro dell'agenda delle priorità dell'amministrazione comunale il tema della ridefinizione del welfare locale e delle politiche culturali. Senza condivisione non si fa molta strada.

Qual è lo stato attuale del Servizio della Biblioteca dei ragazzi?
La Biblioteca dei Ragazzi è chiusa da oltre un anno. Il Servizio è terminato il 6 agosto 2010. C'è una Delibera di Giunta del 30 settembre 2010 di "Indirizzo per l'avvio delle procedure di affidamento per la gestione del servizio della Biblioteca dei Ragazzi", finanziato per due anni in Bilancio, ma a più di un anno di distanza non sappiamo perché continua a rimanere ancora tutto fermo. I Dirigenti scolastici di tutte le scuole cittadine, pubbliche e private, facendosi portavoce delle esigenze degli alunni frequentanti i rispettivi Circoli ed Istituti didattici e delle famiglie, hanno sottoscritto 10 mesi fa un documento inviato al Sindaco, con il quale sollecitavano la riattivazione del Servizio offerto al territorio dalla Biblioteca dei Ragazzi. Era il 3 dicembre 2010 e, si diceva nel documento, "ad anno scolastico già avviato, la sospensione di un servizio così specializzato e consolidato, una risorsa per la Scuola e per l'offerta formativa di alunni, famiglie e docenti, lascia i minori privi di opportunità socializzanti ed educative." …Concludeva:" Ritenendo indispensabile fornire utili servizi ai cittadini più piccoli, si invita a trovare le più veloci soluzioni perché quanto di positivo la nostra Città ha saputo offrire non venga soffocato dalla disattenzione ai bisogni dei bambini e dei ragazzi".

Un altro anno scolastico è iniziato, famiglie e ragazzi aspettano ancora.
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Sicuramente l'Italia è tra i paesi europei uno di quelli in cui la biblioteca pubblica si è sviluppata con maggior ritardo. Le ragioni sono molte, ma certo non si può dire che le cause siano l'esistenza di una fitta rete di biblioteche scolastiche, come nel caso tedesco, o la chiusura di una parte del mondo professionale verso tutto ciò che non era biblioteca di conservazione. "Da noi i ragazzi sono stati esclusi fino a ieri dalla Biblioteca Pubblica perché le nostre biblioteche, anche minori, fiere dei loro tesori e delle loro tradizioni auliche ed erudite, hanno disdegnato di rivolgere la loro attenzione all'intera comunità e di adeguarsi ai bisogni di tutti i gruppi sociali". Secondo Romano Vecchiet, " c'è da supporre che vi sia stata una difficoltà di fondo, non solo politica e nemmeno pratico-organizzativa, che abbia impedito il realizzarsi in Italia del modello della public library anglosassone (…). Questa è la difficoltà tutta italiana ad attuare un programma certo, definito in tutte le sue varie articolazioni di sevizi, per l'emergere continuo, incessante, non arginabile, di nuove motivazioni contrarie ai pragmatici e semplici principi di partenza, in un ingolfarsi continuo di proposte divergenti, di miamsmi malarici e febbri perniciose". Nel panorama italiano è tipica la triste vicenda delle biblioteche scolastiche, che avrebbero dovuto nascere agli inizi del secolo grazie al Regio decreto n. 223 del 1909 e a una circolare ministeriale del 1911 in cui si raccomandava che: " A poco a poco ogni classe sia fornita di qualche buon libro per fanciulli". In realtà non furono mai istituite se non sulla carta. Ci furono solo alcuni rari casi di iniziative personali di singoli bibliotecari e studiosi. Nel complesso, tuttavia, il panorama era desolante anche per il perpetuarsi della confusione tra biblioteca per ragazzi e biblioteca scolastica. Alcune voci isolate cercavano di ricordare come il libro fosse anche evasione dalla cultura scolastica, ma la tendenza prevalente era esattamente opposta.

Da un'inchiesta del 1965 su tutto il territorio nazionale, solo 40 bibliotecari ammettevano alla lettura o al prestito ragazzi sopra i 14 anni; questo avveniva, si badi bene, perché in quelle biblioteche si era deciso di non rispettare il regolamento, ancora in vigore, che impediva l'accesso ai minori di anni 18. Nella seconda metà degli anni Cinquanta il Ministero della Pubblica Istruzione, direzione generale accademie e biblioteche, istituì il servizio nazionale di lettura, con l'intento di dare vita a forme di organizzazione e coordinamento territoriali del servizio bibliotecario; tale piano prevedeva che in ogni piccola biblioteca ci fosse un angolo o uno scaffale di libri riservato ai ragazzi. Il programma fallì clamorosamente. La svolta avvenne finalmente con l'istituzione nel 1963 della nuova scuola media unificata, obbligatoria per tutti fino ai 14 anni, e con il passaggio alle regioni della competenza sulle biblioteche, negli anni Settanta. Questa massa di giovani entrò in una scuola impreparata ad accoglierli il che creò una domanda di tipo parascolastico (soprattutto nei centri minori) verso le biblioteche. Queste, a loro volta, cercarono di rispondere con l'istituzione di nuove sezioni che avrebbero dovuto soddisfare la richiesta di materiali per le ricerche scolastiche. Una missione così limitata bloccò per anni la loro crescita come servizi qualificati per tutti i ragazzi.

La prima vera biblioteca italiana per ragazzi, l'erede dei modelli stranieri, è stata la De Amicis di Genova. L'idea di creARE A Genova una biblioteca per ragazzi nacque all'interno dell'IBBY fin dal 1958, quando si manifestò il desiderio di costruire anche in Italia una biblioteca internazionale sull'esempio della Jugendbibliothek di Monaco di Baviera, con il compito di mettere insieme una collezione di libri per "fanciulli e adolescenti" che comprendesse libri italiani, dei paesi dell'Europa meridionale e del bacino del Mediterraneo.

In Italia la letteratura specifica sulla biblioteca per ragazzi è assai scarsa, soprattutto per quanto riguarda la progettazione e l'organizzazione del servizio. E' possibile trovare qualche articolo nelle riviste specializzate e in alcuni documenti ufficiali redatti da organismi internazionali quali l'IFLA e l'UNESCO. La comunità internazionale dei bibliotecari ha voluto sottolineare in modo particolare la necessità di avere figure professionali competenti. Un altro punto importante è quello relativo all'accessibilità e agli spazi, che devono essere "confortevoli e i più adatti possibile alla lettura". Le biblioteche degli anni Settanta avevano concepito servizi genericamente denominati "per ragazzi", sia che si trattasse di sezioni all'interno della biblioteca pubblica che di biblioteche indipendenti, senza rendersi conto che in realtà le utenze di questa sezione sono differenti e tutte con esigenze talmente diverse da costringere i bibliotecari e i luoghi ad adattarsi e rinnovarsi continuamente. In questi anni diverse sono le biblioteche per ragazzi nate sul territorio nazionale, alcune delle quali sono diventate punte di eccellenza come la biblioteca di Pesaro, quella di Bologna, quella di Roma e di Imola, e poche altre ancora.
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