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Scuola e Lavoro

Un test d'ingresso per le scuole superiori: timore o realtà?

Riflessione di Rete degli Studenti Medi Barletta. «Accesso alla scuola libero e senza alcuna discriminazione»

I neodiplomati che decidono di intraprendere un percorso universitario con ingresso a numero chiuso conoscono bene le ansie e la preparazione che richiede l'approccio ai test, dedicando anche intere estati allo studio. Ora questo "sbarramento" arriva anche in molti istituti superiori d'Italia, e lo sconcerto fra gli studenti è alto. «È passata silenziosamente la notizia dei giorni scorsi che annunciava la decisione di molte scuole superiori italiane di adottare un test d'ingresso per l'accesso al primo anno» scrive Natalia Corcella, coordinatrice Rete degli Studenti Medi Barletta. «Questo riguarderà ragazzi che stanno per affrontare una scelta determinante per il loro futuro e che probabilmente verranno rifiutati perché non ritenuti abbastanza preparati. Verranno definiti "non adatti" perché non hanno raggiunto il giusto livello di conoscenze, quelle che si dovrebbero acquisire durante il proprio percorso formativo e che la scuola dell'obbligo, che termina con la stessa scuola superiore, è tenuta a fornire. Il provvedimento avrebbe il compito di sopperire alla mancanza di fondi necessari a risolvere il problema del sovraffollamento di alcuni edifici. Da anni ci battiamo contro i continui tagli alla scuola pubblica poiché le varie riforme non hanno fatto altro che portare ad una situazione catastrofica tutto il sistema scolastico del Paese, e come studenti siamo i primi a viverne il disagio. Ma bisogna bloccare il continuo scivolamento verso il baratro che stiamo vivendo sotto gli occhi di tutti e nel silenzio collettivo.

Come sindacato studentesco, crediamo che in questo modo non si dia la possibilità di affrontare il proprio iter di crescita, sviluppo e formazione, e questo sicuramente alimenterà uno dei fenomeni più preoccupanti del nostro Paese, cioè l'abbandono scolastico, il quale, soprattutto al Sud, raggiunge già attualmente picchi notevoli rispetto al resto d'Italia, e senza dubbio, ciò non farà altro che incrementare questo dato. Si va sempre più incontro a quella logica perseguita ormai da anni, per cui debbano esistere scuole di serie A , alla luce di un concetto di "meritocrazia" spesso sbandierato senza coglierne il senso profondo ,e B, veri e propri "ghetti" in cui verranno relegati coloro che non supereranno la selezione; ciò avverrà senza che vengano considerate le cause di uno scarso rendimento o senza comprendere che velocità e metodi di apprendimento variano da persona a persona e non possono essere in alcun modo l'agente frenante e proibitivo per l'accesso al proprio percorso di studi e formazione. Riteniamo sia doveroso un passo indietro da parte di tutte quelle comunità scolastiche che hanno deciso di adottare questo sistema di selezione dei propri studenti, e ovviamente alla luce di quanto esposto, invitiamo tutti gli istituti del nostro territorio a non prendere in considerazione questa misura di scrematura delle iscrizioni.

Chiediamo a gran voce che la Costituzione, la quale sancisce il libero accesso all'istruzione scolastica senza alcuna discriminazione, venga rispettata, mettendo fine a questo ennesimo vilipendio al diritto allo studio; per questa ragione la Rete degli Studenti Medi ha attivato uno sportello all'indirizzo e-mail soccorsostudentesco@gmail.com a cui è possibile rivolgersi per assistenza o per segnalare tutti quegli istituti che hanno previsto o che pensano di adottare per l'accesso al primo anno di scuola media superiore un test di ingresso selettivo, in modo da mettere in atto un ricorso formale.
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