Viva
Un Natale di tradizione, auguri da BarlettaViva
Buone Feste in famiglia, nel calore e nella semplicità
Barletta - venerdì 25 dicembre 2015
Per questo Natale 2015 vogliamo porgervi i nostri più affettuosi auguri, con la sincera speranza che questa giornata siano davvero all'insegna della serenità e del calore. Stringiamoci nell'affetto dei nostri cari, tornando al vero significato di questa festa: il sorriso di un bambino, la pace che si rinnova, l'infantile incanto dei regali, la magia semplice di stare in famiglia. In un periodo storico in cui siamo spesso sovraccarichi di difficoltà e sofferenza, il migliore augurio che possiamo farvi è proprio quello di riscoprire la serena genuinità di questo giorno, talmente magico da allontanare i guai, mentre contempliamo il miracolo della Natività.
Da tutta la redazione di BarlettaViva, che anche oggi vi accompagna con il racconto di ciò che accade in città, senza lasciarvi soli durante le feste, sinceri auguri di buon Natale, nel segno della musica e della tradizione. Vi dedichiamo il canto della nostra infanzia, del nostro passato e dei sentimenti più vivi che ci uniscono tutti alla nostra città: la Santa Allegrezza.
1. Voglio cantar la novena al Bambino,
dal cielo divino vi farò sentir,
si sono aperte le porte beate,
dal cielo in terra egli è calato.
Con tutti gli angeli accompagnato
Nel sen di Maria si è incarnato.
2. Dall'Angelo Domine "l'Ave Maria"
fu annunziata la madre di Dio.
Lo Spirito Santo dal cielo è calato
ed il suo seno si è caricato;
perché nel seno di te, o Maria,
vi fu concepito il figlio di Dio.
3. Maria Vergine allor si umiliava,
di quel discorso così si imputava:
"Non son degna, Angel di Dio,
d'esser Madre del Redentor"
Per te sarà quel pianto di cuore
che ti farà Madre del Salvatore.
4. Maria chiese di cose gloriose,
per farle conoscere l'Angel rispose:
"Lo Spirito Santo dal cielo è calato
ed il bastone a Giuseppe è fiorato!"
Santa Maria Vergin gloriosa,
a San Giuseppe andrà per sposa.
5. Ed a Betlemme Giuseppe e Maria
cercarono alloggio in nome di Dio.
Finito il giorno, caduta la notte
si rifugiarono dentro una grotta.
E quella grotta, appena arrivati
Maria e Giuseppe l'hanno pulita.
6. E mezzanotte che fu arrivata
Maria e Giuseppe i pastori han chiamato
per adorare il vero Messia:
al gelo è nato il Bambino a Maria.
Un po' di paglia hanno pigliato
sopra la greppia l'hanno posato.
7. Maria e Giuseppe han pianto di cuore:
tra due animali lui è corteggiato.
Un asinello, quell'asinello,
menava il fresco con il suo fiato;
e quel gran bove, e quel gran bov
con il suo fiato menava il calore.
8. Partì Giuseppe per la carità
un po' di fuoco andiede a pigliar.
Quando a quel posto che fu arrivato
nemmeno i cani hanno abbaiato.
E quei pastori tra lor si guardarono,
il vecchio avanti si ritrovaron.
9. E San Giuseppe il fuoco ha cercato
e quei pastori lo hanno burlato.
Una palata di fuoco han pigliato
sopra il mantello l'hanno posato.
Da quella porta lui se ne andò
ed i pastori lui ringraziò.
10. Quei pastori restaron incantati
perché il mantello non s'era bruciato.
Un pastorello, un ragazzino.
disse: "Vediamo il suo cammino".
Fuori alla porta lui ha gridato:
"Correte il gregge via ha portato".
11. I pastorelli rimaser turbati
quando alla grotta son tutti arrivati:
le pecorelle, smarrito il cammino,
adorano tutte Gesù Bambino:
ed i pastori la zampogna han suonato,
"Gloria al Bambino" hanno cantato.
12. Mentre cantavano Gloria al Bambino
in cielo ed in terra ci fu un'allegria.
Compar la stella, lassù, mattutina,
segno che è nato il vero Messia.
Da quella stella tanto lucente
partirono i Magi là dall'Oriente.
13. Quando sul posto che sono arrivati
da Erode i Magi si sono recati,
e nel discorso han poi domandato:
"Il Re del cielo dove è nato?"
Il suo pensiero rimase turbato,
rispose "Non so dove sia nato".
14. Ed ai Magi ha poi domandato:
"Ditemi, voi, dov'è che andate?"
"E' nato il Re della terra del cielo:
vogliamo andarlo a visitar".
"Quando tornate da qui venite,
perché a trovarlo anch'io voglio andar".
Da tutta la redazione di BarlettaViva, che anche oggi vi accompagna con il racconto di ciò che accade in città, senza lasciarvi soli durante le feste, sinceri auguri di buon Natale, nel segno della musica e della tradizione. Vi dedichiamo il canto della nostra infanzia, del nostro passato e dei sentimenti più vivi che ci uniscono tutti alla nostra città: la Santa Allegrezza.
1. Voglio cantar la novena al Bambino,
dal cielo divino vi farò sentir,
si sono aperte le porte beate,
dal cielo in terra egli è calato.
Con tutti gli angeli accompagnato
Nel sen di Maria si è incarnato.
2. Dall'Angelo Domine "l'Ave Maria"
fu annunziata la madre di Dio.
Lo Spirito Santo dal cielo è calato
ed il suo seno si è caricato;
perché nel seno di te, o Maria,
vi fu concepito il figlio di Dio.
3. Maria Vergine allor si umiliava,
di quel discorso così si imputava:
"Non son degna, Angel di Dio,
d'esser Madre del Redentor"
Per te sarà quel pianto di cuore
che ti farà Madre del Salvatore.
4. Maria chiese di cose gloriose,
per farle conoscere l'Angel rispose:
"Lo Spirito Santo dal cielo è calato
ed il bastone a Giuseppe è fiorato!"
Santa Maria Vergin gloriosa,
a San Giuseppe andrà per sposa.
5. Ed a Betlemme Giuseppe e Maria
cercarono alloggio in nome di Dio.
Finito il giorno, caduta la notte
si rifugiarono dentro una grotta.
E quella grotta, appena arrivati
Maria e Giuseppe l'hanno pulita.
6. E mezzanotte che fu arrivata
Maria e Giuseppe i pastori han chiamato
per adorare il vero Messia:
al gelo è nato il Bambino a Maria.
Un po' di paglia hanno pigliato
sopra la greppia l'hanno posato.
7. Maria e Giuseppe han pianto di cuore:
tra due animali lui è corteggiato.
Un asinello, quell'asinello,
menava il fresco con il suo fiato;
e quel gran bove, e quel gran bov
con il suo fiato menava il calore.
8. Partì Giuseppe per la carità
un po' di fuoco andiede a pigliar.
Quando a quel posto che fu arrivato
nemmeno i cani hanno abbaiato.
E quei pastori tra lor si guardarono,
il vecchio avanti si ritrovaron.
9. E San Giuseppe il fuoco ha cercato
e quei pastori lo hanno burlato.
Una palata di fuoco han pigliato
sopra il mantello l'hanno posato.
Da quella porta lui se ne andò
ed i pastori lui ringraziò.
10. Quei pastori restaron incantati
perché il mantello non s'era bruciato.
Un pastorello, un ragazzino.
disse: "Vediamo il suo cammino".
Fuori alla porta lui ha gridato:
"Correte il gregge via ha portato".
11. I pastorelli rimaser turbati
quando alla grotta son tutti arrivati:
le pecorelle, smarrito il cammino,
adorano tutte Gesù Bambino:
ed i pastori la zampogna han suonato,
"Gloria al Bambino" hanno cantato.
12. Mentre cantavano Gloria al Bambino
in cielo ed in terra ci fu un'allegria.
Compar la stella, lassù, mattutina,
segno che è nato il vero Messia.
Da quella stella tanto lucente
partirono i Magi là dall'Oriente.
13. Quando sul posto che sono arrivati
da Erode i Magi si sono recati,
e nel discorso han poi domandato:
"Il Re del cielo dove è nato?"
Il suo pensiero rimase turbato,
rispose "Non so dove sia nato".
14. Ed ai Magi ha poi domandato:
"Ditemi, voi, dov'è che andate?"
"E' nato il Re della terra del cielo:
vogliamo andarlo a visitar".
"Quando tornate da qui venite,
perché a trovarlo anch'io voglio andar".