
Servizi sociali
Un giorno di ordinaria follia nella Asl
Il caos di 27000 esenzioni ticket sanitario. Il solito collasso organizzativo
Barletta - mercoledì 2 maggio 2012
Il distretto socio-sanitario di Barletta è sotto assedio dal 1 aprile, il motivo è il rinnovo delle esenzioni da ticket sanitario dal pagamento di visite ed esami specialistici e per l'acquisto farmaci. Il 15 marzo, con grande lentezza, la Asl diffonde una nota regionale, avvisando che le esenzioni scadute il 31 marzo, vanno rinnovate. Inoltre, la Asl chiede la collaborazione dei medici di famiglia, affinchè verifichino se i pazienti fossero negli appositi elenchi degli esenti del Sistema Tessera Sanitaria.
Molti medici di famiglia non hanno collaborato, e il distretto socio-sanitario è invaso ogni mattina da centinaia di pazienti, molti dei quali anziani accompagnati da famigliari, in fila anche dalle 6 del mattino, in attesa del proprio turno con un talloncino numerato in mano. Ogni giorno possono essere smaltite le pratiche di 60 pazienti. La procedura d'esenzione inizia dalle 8.30 fino alle 12, chi non fa in tempo, è costretto a tornare il giorno seguente.
L'anno scorso sono state registrate circa 27000 esenzioni. Nel distretto socio-sanitario , gli uffici preposti al disbrigo delle esenzioni sono quattro, ma gli impiegati addetti sono due, dato che gli altri devono occuparsi di altre pratiche. Per smaltire la situazione, era stato disposto che i Caf (Centri per assistenza fiscale), dovessero raccogliere i moduli di richieste di esenzione ticket dei pazienti. In realtà i Caf non raccolgono nulla, poiché rimandano tutte le richieste e i pazienti al distretto socio-sanitario.
Al secondo piano del distretto socio - sanitario, tanti cittadini in fila, facce stanche e rassegnate. Rivolgo qualche domanda a Michele, 75 anni.
Signor Michele, da che ora è in fila?
«Sono in fila dalle 7.30, ma c'è chi è in fila dalle 6, per prendere il talloncino numerato».
In cosa consiste il ritiro del talloncino numerato?
«In teoria, bisognerebbe ritirare il talloncino numerato alle 8, in realtà la gente viene anche alle 5 o alle 6 per lasciare il proprio nome su un registro, aspettano le 8, ritirano il talloncino numerato, e si mettono in fila».
Sono le 11, lei è stanco di aspettare in fila dalle 7.30?
«Sono abbastanza stanco, ma resisto, sono rassegnato, le regole sono queste e vanno rispettate. Purtroppo ci sono donne che fisicamente non possono resistere molto all'attesa del proprio turno, eppure sono qui, non possono fare altro che aspettare».
Molti medici di famiglia non hanno collaborato, e il distretto socio-sanitario è invaso ogni mattina da centinaia di pazienti, molti dei quali anziani accompagnati da famigliari, in fila anche dalle 6 del mattino, in attesa del proprio turno con un talloncino numerato in mano. Ogni giorno possono essere smaltite le pratiche di 60 pazienti. La procedura d'esenzione inizia dalle 8.30 fino alle 12, chi non fa in tempo, è costretto a tornare il giorno seguente.
L'anno scorso sono state registrate circa 27000 esenzioni. Nel distretto socio-sanitario , gli uffici preposti al disbrigo delle esenzioni sono quattro, ma gli impiegati addetti sono due, dato che gli altri devono occuparsi di altre pratiche. Per smaltire la situazione, era stato disposto che i Caf (Centri per assistenza fiscale), dovessero raccogliere i moduli di richieste di esenzione ticket dei pazienti. In realtà i Caf non raccolgono nulla, poiché rimandano tutte le richieste e i pazienti al distretto socio-sanitario.
Al secondo piano del distretto socio - sanitario, tanti cittadini in fila, facce stanche e rassegnate. Rivolgo qualche domanda a Michele, 75 anni.
Signor Michele, da che ora è in fila?
«Sono in fila dalle 7.30, ma c'è chi è in fila dalle 6, per prendere il talloncino numerato».
In cosa consiste il ritiro del talloncino numerato?
«In teoria, bisognerebbe ritirare il talloncino numerato alle 8, in realtà la gente viene anche alle 5 o alle 6 per lasciare il proprio nome su un registro, aspettano le 8, ritirano il talloncino numerato, e si mettono in fila».
Sono le 11, lei è stanco di aspettare in fila dalle 7.30?
«Sono abbastanza stanco, ma resisto, sono rassegnato, le regole sono queste e vanno rispettate. Purtroppo ci sono donne che fisicamente non possono resistere molto all'attesa del proprio turno, eppure sono qui, non possono fare altro che aspettare».