Territorio
Un anno di attività virtuose, il 2014 dell'IFAE
Relazione del servizi svolti dal Nucleo di Vigilanza di Barletta
Barletta - lunedì 16 marzo 2015
«A causa della grave crisi socio–economica che sta attraversando il paese e delle conseguenti difficoltà politico-amministrative degli enti locali, l'anno 2014 risulta essere quello meno produttivo per il fatto che non è stato possibile effettuare i dovuti servizi di tutela, di prevenzione degli illeciti ambientali e di repressione come svolti negli anni decorsi». E' quanto scrive Giuseppe Cava, il coordinatore del Nucleo di Vigilanza IFAE di Barletta, che comunica il resoconto di tutte le attività svolte nell'arco del 2014. «Questo stato di cose, che ha causato ulteriore difficoltà di dialogo con gli enti pubblici locali e statali, ha determinato anche gravi inadempienze amministrative ed "omissioni", in particolare:
La tutela della fauna selvatica costituisce un vero e proprio investimento economico anche perchè è scientificamente acclarato che:
Si evidenzia che il costo di un solo operatore di vigilanza (polizia provinciale o municipale) ha un costo annuo per l'amministrazione pubblica di circa 70.000,00 euro. Per cui, fatte salve le priorità occupazionali, è innegabile che l'operato di una struttura come la nostra, dotata di due automezzi fuoristrada, di barca, di divisa regolarmente approvata, di frequenza radio VHF concessa dal competente Ministero, con un organico di 10 operatori, nove dei quali, in applicazione delle vigenti norme in materia, sono stati nominati guardie particolari giurate nei variegati settori di intervento: vigilanza venatoria, vigilanza ittica, vigilanza zoofila, vigilanza sui funghi e sui tartufi, acquisendo per tali compiti funzioni di pubblico ufficiale e di polizia giudiziaria (limitatamente ai settori zoofilo ed ittico), e che in virtù di tale status, possono anche elevare direttamente le sanzioni amministrative e penali in ambito provinciale, per le ragioni di cui sopra, risulta essere una risorsa "dimenticata" dagli organi istituzionali.
Possibile mai che una simile struttura di volontariato debba essere messa nelle condizioni di operare utilizzando solo le proprie esigue risorse economiche?
Possibile mai che la politica locale non riesca a comprendere che una struttura come la nostra, se messa nelle condizioni di operare in convenzione con gli enti pubblici, permetterebbe loro di ottenere immediatamente:
Si elencano in dettaglio le principali attività realizzate:
- Il numero della fauna selvatica in difficoltà recuperata risulta essere esigua: nell'anno 2012 abbiamo recuperato ben 102 animali, quest'anno solo 4. Questo non perché non vi siano stati casi ma per il fatto che non vi è stata una azione efficace di recupero da parte degli enti responsabili (provincia e comuni), con il conseguente decesso di molti animali;
- Il controllo antibracconaggio preventivo e repressivo ha subito una drastica diminuzione e le esigue azioni di contrasto svolte da noi e dagli organi istituzionali, non hanno permesso la riduzione degli illeciti. Infatti tali reati risultano in forte aumento, favorendo lo sviluppo dell' illegalità;
- Le positive politiche adottate da alcuni enti locali in materia di raccolta differenziata dei rifiuti, le quali avrebbero dovuto essere accompagnate da une efficace azione di controllo, hanno determinato un forte aumento dell'abbandono indiscriminato dei rifiuti, specie nelle periferie cittadine e nei luoghi distanti dai centri urbani;
- Il fiume Ofanto ed il territorio ricadente nel Parco Regionale Fluviale risulta ancora in grave stato di abbandono, tant'è che l'abusivismo agricolo, lo sbancamento dei terreni, la creazione di nuovi pozzi ed ogni altro scempio ambientale continuano ancora a perpetrarsi. Questo in barba alle iniziative tentate dalla provincia di BAT per avviare specifiche azioni nell'area parco Ofanto avviate sin dall'anno 2013 e che non hanno sortito alcunché.
- La mancata sottoscrizione di specifiche convenzioni finalizzate alla collaborazione con gli enti responsabili in materia di vigilanza e di tutela dell'ambiente (con il comune di Barletta mancante ormai da circa tre anni e con l'amministrazione provinciale BT, con la quale, al di la delle sporadiche collaborazioni operative nel campo della protezione civile, non è stato possibile concretizzare alcunchè), sono evidente concausa dell'aumento dell'illegalità e del grave danno subito al patrimonio faunistico-ambientale del nostro territorio. Questo nonostante che "la tutela della fauna e dell'ambiente" risultino essere priorità evidenziate dai cittadini e dalla politica.
La tutela della fauna selvatica costituisce un vero e proprio investimento economico anche perchè è scientificamente acclarato che:
- l'opera di impollinazione e di calmierazione del numero degli insetti, in particolare di quelli dannosi per la salute pubblica e per le produzioni agricole, viene effettuata efficacemente dalla variegata fauna protetta;
- la derattizzazione risulta essere più efficace e meno dannosa per l'uomo se effettuata dai predatori diurni (falchi e serpenti) e notturni (gufi, civette, barbagianni, allocchi, volpi, ecc..);
Si evidenzia che il costo di un solo operatore di vigilanza (polizia provinciale o municipale) ha un costo annuo per l'amministrazione pubblica di circa 70.000,00 euro. Per cui, fatte salve le priorità occupazionali, è innegabile che l'operato di una struttura come la nostra, dotata di due automezzi fuoristrada, di barca, di divisa regolarmente approvata, di frequenza radio VHF concessa dal competente Ministero, con un organico di 10 operatori, nove dei quali, in applicazione delle vigenti norme in materia, sono stati nominati guardie particolari giurate nei variegati settori di intervento: vigilanza venatoria, vigilanza ittica, vigilanza zoofila, vigilanza sui funghi e sui tartufi, acquisendo per tali compiti funzioni di pubblico ufficiale e di polizia giudiziaria (limitatamente ai settori zoofilo ed ittico), e che in virtù di tale status, possono anche elevare direttamente le sanzioni amministrative e penali in ambito provinciale, per le ragioni di cui sopra, risulta essere una risorsa "dimenticata" dagli organi istituzionali.
Possibile mai che una simile struttura di volontariato debba essere messa nelle condizioni di operare utilizzando solo le proprie esigue risorse economiche?
Possibile mai che la politica locale non riesca a comprendere che una struttura come la nostra, se messa nelle condizioni di operare in convenzione con gli enti pubblici, permetterebbe loro di ottenere immediatamente:
- notevole diminuzione dei costi;
- una maggiore incisiva operatività preventiva e repressiva;
- più adeguata tutela dell'ambientale e della salute pubblica;
- applicazione concreta della partecipazione attiva nelle attività amministrative da parte della società civile e del volontariato, evidentemente solo decantata dalla politica e dagli amministratori locali.
- Salvaguardare le risorse faunistico-ambientali;
- Consentire al cittadino di esercitare le attività previste dalla legge: la caccia, la pesca, la raccolta dei funghi e dei tartufi ed ogni altra attività svolta nel territorio provinciale nel rispetto delle norme e del buon senso;
- Diffondere la cultura della solidarietà e della conoscenza per una più efficace e consapevole tutela del bene pubblico e per l'affermazione della legalità;
- Rafforzare il rispetto e l'utilizzo sostenibile delle risorse del territorio;
- Collaborare con le istituzioni pubbliche e con gli altri enti pubblici e privati per il raggiungimento degli obiettivi comuni;
- Tutelare la salute e la sicurezza pubblica operando fattivamente anche nel campo della protezione civile;
- Rafforzare l'educazione civica e la convivenza sociale.
Si elencano in dettaglio le principali attività realizzate:
- Numero di uscite con pattuglie formate da almeno 2 unità operative: 21;
- Numero ore di servizio operativo svolto dalla pattuglie: 90;
- Numero ore servizio dedicate alla formazione, all'aggiornamento, alla preparazione dei servizi, alla burocrazia amministrativa, all'educazione ambientale: 290;
- Km percorsi dalle pattuglie: 1.696;
- Animali recuperati: 04 (n. 3 pullus di "Gufo Comune" e n. 1 "Falco Gheppio");
- Verbali di sequestro operati in materia di caccia: 01;
- Incendi segnalati e/o direttamente spenti: 09.