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«Tutti vogliono le primarie del Pd, ma poi succede il finimondo»

Il commento del consigliere regionale Mennea. «Servono candidati di alto profilo morale e professionale»

Il consigliere regionale del Pd, Ruggiero Mennea, scrive: «Boccia ha ragione, il Pd deve migliorare la sua classe dirigente, ma non solo non candidando gli indagati, ma premiando chi ha consenso sul territorio a discapito di chi ha l'unico merito di avere amici potenti».

«Tutti vogliono le primarie, tutti invocano la partecipazione dei cittadini nella scelta dei propri rappresentanti, poi però quando qualcuno lo chiede in via ufficiale succede il finimondo. Ma perché ci si scalda tanto. Amati e Decaro, in fondo, hanno scritto un'ovvietà: se non cambia la legge elettorale (ma fortunatamente sembra che questo stia per accadere, anche se con una soluzione all'italiana, per accontentare tutti), il Pd deve dare la parola ai cittadini. Cosa c'è di sbagliato in tutto questo? Aver minacciato di non impegnarsi per la campagna elettorale? Cos'è, fa paura che chi ha il consenso sul territorio non si impegni in favore di chi è stato (e continua ad essere) unto dal signore e riesce ad arrivare in paradiso senza passare per le forche caudine del voto degli elettori? Fa strano che il segretario regionale fiuti nientemeno che un tentativo di Amati e Decaro di conquistarsi un posto nel listino bloccato. Da quale passaggio del loro comunicato emergerebbe questo? Cioè, uno chiede le primarie e si evince che invece miri ad ottenere una candidatura blindata? Mi sa di caccia alle streghe a tutti i costi. Spero solo che l'intervento di Blasi non nasconda altro. Per chiarezza e rispetto nei confronti degli iscritti e degli elettori del Pd il segretario dovrebbe dare esempio e dichiarare sin d'ora di voler continuare a fare il consigliere regionale e segretario regionale.

A mio modestissimo avviso, comunque, piuttosto che criticare iniziative legittime come quelli di Amati e Decaro, ci si debba sforzare di trovare un modo per portare nelle nostre liste, sempre, candidati di alto profilo morale e professionale, candidati competenti, persone di qualità e che abbiano consenso sul territorio e una professione, un mestiere nella vita civile. Sono d'accordo con Boccia, il Pd deve essere in grado, anche attraverso le primarie, di selezionare la migliore classe dirigente. Ed anche di premiare chi ha sempre lavorato sul territorio, chi ha sempre dimostrato di avere consenso. Basta a quei candidati che hanno come unico merito quello di avere amici influenti. Visto che Boccia la pensa allo stesso modo, partiamo proprio dal nostro territorio, dalla Bat, indiciamo subito delle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento. Dimostriamo di essere diversi e, soprattutto, di credere fermamente in quello che diciamo: a decidere non devono essere i vertici, pochi eletti, ma i cittadini. Mi auguro che questo confronto, seppur con le diversità di vedute naturali in un partito realmente democratico, porti a un risultato, le primarie, che dimostri ai cittadini la vera differenza che c'è tra il nostro partito e gli altri».
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