Eventi
Tutti a "prendere il caffè a casa" di Angelo Nardelli
Lo scrittore barlettano "di adozione" ha presentato il suo terzo libro. L'evento si è tenuto presso la Chiesa di San Gaetano
Barletta - lunedì 9 aprile 2012
14.40
Prima prendeva il caffè da solo, poi andava a prenderlo in compagnia, infine sono gli altri che ora vanno da lui, che finalmente ha una "casa" a tutti gli effetti, a convenire a tavola con lui per godere della piacevole bevanda che allieta i post-pranzo di quasi tutti gli italiani. E' la storia di Angelo Nardelli, 41enne scrittore tarantino, ma barlettano "di adozione". Sabato 7 aprile 2012, a Barletta, nella Chiesa di S. Gaetano, si è tenuta la presentazione del libro dell'autore, dal curioso titolo "Vieni a casa a prendere un caffè?", un'iniziativa promossa da "Racconti di famiglia – UNITALSI sottosezione di Barletta – Fondazione Lamacchia". Due i nodi centrali dell'evento: da un lato la storia autobiografica di Angelo, arrivato alla sua terza opera dopo "Vado a prendere il caffè da solo" e "Andavo a prendere il caffè da solo", dall'altro il ruolo centrale della Casa-Famiglia dell'Unitalsi, sita in via Regina Margherita a Barletta, nella vita di Nardelli e del mondo disabile barlettano, per il quale è ormai un punto di riferimento indispensabile.
La presentazione è stata moderata dal giornalista Giuseppe Dimiccoli, sempre molto vicino alle sorti di Angelo Nardelli e della Casa-Famiglia barlettana: durante l'evento sono intervenuti tra gli altri Angela Maria Cannone, Presidente UNITALSI sezione pugliese, Cosimo Cilli, Presidente UNITALSI sottosezione di Barletta, il sindaco Nicola Maffei, Salvatore Pagliuca, Presidente nazionale Unitalsi, Svetania Altieri, Psicologa Fondazione Lamacchia, Don Raffaele Sarno, Direttore Caritas Diocesana, e Luca Guerra, giornalista di Barlettalife.it. In sala erano presenti i migliori amici di Angelo, dalla rappresentanza di volontari e addetti del servizio civile presenti quotidianamente presso la Casa-Famiglia, fino ai suoi "compagni di avventura", commossi quanto e più dell'autore durante alcuni momenti dell'evento, fino a tanti amici e conoscenti che hanno voluto conoscere da vicino la storia di Angelo.
"Vieni a casa a prendere un caffè?" è un racconto dalla presa emozionale tale da rendere impossibile rispettare quell'ossequioso distacco che un buon critico dovrebbe saper mantenere rispetto al libro che sfoglia. Gli eventi si accavallavano nell'esistenza di Angelo e al tempo stesso invadono il presente di chi legge, lasciando comprendere, forse per un attimo forse per tutta la vita, l'immenso valore dei silenti insegnamenti che il semplice racconto di una travagliata vita può trasmettere. Sono questi i valori che gli interventi di Cilli, Sarno, Pagliuca e Cannone hanno voluto evidenziare: da un lato l'importanza della forza d'animo che trasuda da ogni singola parola del libro, dall'altra la forza del gruppo UNITALSI, capace di tendere sempre una mano al mondo della disabilità sul territorio italiano, come la struttura della Casa-Famiglia dell'Unitalsi sita in via Regina Margherita, un autentico gioiellino di volontariato e solidarietà nel centro della città di Barletta, testimonia fervidamente. Guerra ha spiegato nel suo intervento le tappe di un'amicizia cresciuta e coltivata con l'autore, evidenziando come la conoscenza di Nardelli lo abbia fatto riflettere «come fosse possibile che questo ragazzo ricco di aneddoti da raccontare e capacità di coinvolgerti "prendesse il caffè da solo"».
Una nota politica a margine della presentazione, che ha destato "curiosità": il sindaco Nicola Maffei è tornato, facendo discutere, sull'annosa questione inerente l'accesso dei diversamente abili ai sotterranei del Castello Svevo di Barletta, oggi una mera illusione, della quale sinora l'amministrazione comunale barlettana non si è fatta carico. Il Primo Cittadino ha promesso una soluzione a breve, spiegando che in Comune «stanno lavorando nel silenzio, a luci spente per giungere quanto prima a rendere anche i sotterranei accessibili ai diversamente abili, e molto presto ci saranno novità». Un tema che noi di Barlettalife abbiamo trattato con cura, anche evidenziando le occasioni perse dall'amministrazione comunale: arriverà finalmente una svolta, tanto attesa quanto tardiva? Non cogliamo il motivo del tenere nascosti quelli che sarebbero lodevoli provvedimenti. Ai posteri ( e agli atti) l'ardua sentenza...
La presentazione è stata moderata dal giornalista Giuseppe Dimiccoli, sempre molto vicino alle sorti di Angelo Nardelli e della Casa-Famiglia barlettana: durante l'evento sono intervenuti tra gli altri Angela Maria Cannone, Presidente UNITALSI sezione pugliese, Cosimo Cilli, Presidente UNITALSI sottosezione di Barletta, il sindaco Nicola Maffei, Salvatore Pagliuca, Presidente nazionale Unitalsi, Svetania Altieri, Psicologa Fondazione Lamacchia, Don Raffaele Sarno, Direttore Caritas Diocesana, e Luca Guerra, giornalista di Barlettalife.it. In sala erano presenti i migliori amici di Angelo, dalla rappresentanza di volontari e addetti del servizio civile presenti quotidianamente presso la Casa-Famiglia, fino ai suoi "compagni di avventura", commossi quanto e più dell'autore durante alcuni momenti dell'evento, fino a tanti amici e conoscenti che hanno voluto conoscere da vicino la storia di Angelo.
"Vieni a casa a prendere un caffè?" è un racconto dalla presa emozionale tale da rendere impossibile rispettare quell'ossequioso distacco che un buon critico dovrebbe saper mantenere rispetto al libro che sfoglia. Gli eventi si accavallavano nell'esistenza di Angelo e al tempo stesso invadono il presente di chi legge, lasciando comprendere, forse per un attimo forse per tutta la vita, l'immenso valore dei silenti insegnamenti che il semplice racconto di una travagliata vita può trasmettere. Sono questi i valori che gli interventi di Cilli, Sarno, Pagliuca e Cannone hanno voluto evidenziare: da un lato l'importanza della forza d'animo che trasuda da ogni singola parola del libro, dall'altra la forza del gruppo UNITALSI, capace di tendere sempre una mano al mondo della disabilità sul territorio italiano, come la struttura della Casa-Famiglia dell'Unitalsi sita in via Regina Margherita, un autentico gioiellino di volontariato e solidarietà nel centro della città di Barletta, testimonia fervidamente. Guerra ha spiegato nel suo intervento le tappe di un'amicizia cresciuta e coltivata con l'autore, evidenziando come la conoscenza di Nardelli lo abbia fatto riflettere «come fosse possibile che questo ragazzo ricco di aneddoti da raccontare e capacità di coinvolgerti "prendesse il caffè da solo"».
Una nota politica a margine della presentazione, che ha destato "curiosità": il sindaco Nicola Maffei è tornato, facendo discutere, sull'annosa questione inerente l'accesso dei diversamente abili ai sotterranei del Castello Svevo di Barletta, oggi una mera illusione, della quale sinora l'amministrazione comunale barlettana non si è fatta carico. Il Primo Cittadino ha promesso una soluzione a breve, spiegando che in Comune «stanno lavorando nel silenzio, a luci spente per giungere quanto prima a rendere anche i sotterranei accessibili ai diversamente abili, e molto presto ci saranno novità». Un tema che noi di Barlettalife abbiamo trattato con cura, anche evidenziando le occasioni perse dall'amministrazione comunale: arriverà finalmente una svolta, tanto attesa quanto tardiva? Non cogliamo il motivo del tenere nascosti quelli che sarebbero lodevoli provvedimenti. Ai posteri ( e agli atti) l'ardua sentenza...