Cronaca
Truffa a Barletta, la storia di nonna Emanuela a Pomeriggio Cinque
Le telecamere di Mediaset in città per l’episodio ai danni di un’anziana, ingannata dal “finto nipote”
Barletta - giovedì 11 gennaio 2024
14.43
L'ennesimo inganno si è registrato a Barletta ai danni di un'anziana donna, con la solita truffa del finto parente e della richiesta urgente di aiuto con denaro in contante.
Le telecamere di Mediaset hanno fatto tappa nella città della Disfida per raccontare uno dei tanti episodi che si sono registrati a Barletta: quest'ultimo risale allo scorso 27 dicembre. A raccontare l'accaduto alla trasmissione "Pomeriggio Cinque" è stata proprio nonna Emanuela, la signora barlettana vittima della truffa.
L'uomo, dall'altro lato del telefono, era ovviamente un malfattore che, spacciandosi per il nipote della donna, le ha implorato di prestargli 8.500 euro in contanti.
La signora ha ricevuto due telefonate, al numero fisso e al cellulare, in cui i truffatori la raggiravano. Avendo davvero a disposizione in quel momento in casa quella cifra richiesta, la donna stava preparando il denaro, frutto dei suoi risparmi degli ultimi anni, per consegnarlo a un fantomatico amico del nipote, che proprio pochi istanti dopo si è presentato alla porta di casa.
La storia fortunatamente si è conclusa nel migliore dei modi, con un'inaspettata svolta nella vicenda: dopo aver preso i soldi, il malfattore - appena uscito dalla casa della vittima - ha incrociato due carabinieri in borghese i quali, notando il suo atteggiamento sospetto, lo hanno fermato trovando nel suo zaino l'ingente somma di denaro appena prelevata dalla casa dell'anziana.
"Ho trovato i miei angeli custodi quel giorno" ha concluso la signora Emanuela.
Le dinamiche sono simili, le tecniche si assomigliano: tra le più utilizzate ci sono quelle della cosiddetta "cauzione" (facendosi aiutare da un complice che si spaccia per l'avvocato del figlio o del nipote in pericolo), quella della "perdita di gas", quella del "parente in stato di fermo per l'assicurazione scaduta", nonché quella che riguarda "falsi tecnici di acqua, luce, gas e rifiuti" inviati a domicilio per riscuotere una bolletta.
Tra i numerosi consigli c'è anche quello di "diffidare dalle apparenze" come il sorriso cordiale, la massima disponibilità; molto spesso i truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. In questo modo riescono senza difficoltà ad entrare in casa, per appropriarsi di denaro o gioielli, aspettando un momento di distrazione.
"È difficile prevenire secondo me – dichiara un cittadino intervistato dall'inviato di Mediaset – dipende dal soggetto che subisce la truffa". I malviventi infatti fanno leva sulla gentilezza e la debolezza delle loro vittime. In questi casi occorre fermarsi, ragionare con lucidità e verificare subito chiamando direttamente il parente più prossimo prima di aprire la porta agli sconosciuti.
Le telecamere di Mediaset hanno fatto tappa nella città della Disfida per raccontare uno dei tanti episodi che si sono registrati a Barletta: quest'ultimo risale allo scorso 27 dicembre. A raccontare l'accaduto alla trasmissione "Pomeriggio Cinque" è stata proprio nonna Emanuela, la signora barlettana vittima della truffa.
La telefonata con la richiesta d'aiuto e l'arrivo del complice
Intorno alle ore 11.45 del mattino, la donna ha ricevuto una telefonata. «Ciao zia, mi devi aiutare – così iniziava la telefonata del finto nipote della donna barlettana – Ho fatto un acquisto su internet, ho sbagliato, se non mi aiuti mi arresteranno».L'uomo, dall'altro lato del telefono, era ovviamente un malfattore che, spacciandosi per il nipote della donna, le ha implorato di prestargli 8.500 euro in contanti.
La signora ha ricevuto due telefonate, al numero fisso e al cellulare, in cui i truffatori la raggiravano. Avendo davvero a disposizione in quel momento in casa quella cifra richiesta, la donna stava preparando il denaro, frutto dei suoi risparmi degli ultimi anni, per consegnarlo a un fantomatico amico del nipote, che proprio pochi istanti dopo si è presentato alla porta di casa.
La storia fortunatamente si è conclusa nel migliore dei modi, con un'inaspettata svolta nella vicenda: dopo aver preso i soldi, il malfattore - appena uscito dalla casa della vittima - ha incrociato due carabinieri in borghese i quali, notando il suo atteggiamento sospetto, lo hanno fermato trovando nel suo zaino l'ingente somma di denaro appena prelevata dalla casa dell'anziana.
"Ho trovato i miei angeli custodi quel giorno" ha concluso la signora Emanuela.
È importante informarsi e prevenire
L'episodio ovviamente è diventato occasione per riproporre il tema della prevenzione. Già da tempo i Carabinieri sono impegnati a proporre incontri sul territorio dedicati proprio ai più anziani, spiegando le tecniche più adoperate, distribuendo anche un opuscolo che spiega il modus operandi dei truffatori.Già in passato avevamo raccontato nel dettaglio la storia di una truffa subita da un'anziana signora barlettana: anche in quel caso, tutto era partito da una telefonata ricevuta allo stesso orario – ore 11.45 – perché i truffatori sanno che si tratta di una fascia oraria in cui è facile trovare in casa qualcuno.Le dinamiche sono simili, le tecniche si assomigliano: tra le più utilizzate ci sono quelle della cosiddetta "cauzione" (facendosi aiutare da un complice che si spaccia per l'avvocato del figlio o del nipote in pericolo), quella della "perdita di gas", quella del "parente in stato di fermo per l'assicurazione scaduta", nonché quella che riguarda "falsi tecnici di acqua, luce, gas e rifiuti" inviati a domicilio per riscuotere una bolletta.
Tra i numerosi consigli c'è anche quello di "diffidare dalle apparenze" come il sorriso cordiale, la massima disponibilità; molto spesso i truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. In questo modo riescono senza difficoltà ad entrare in casa, per appropriarsi di denaro o gioielli, aspettando un momento di distrazione.
"È difficile prevenire secondo me – dichiara un cittadino intervistato dall'inviato di Mediaset – dipende dal soggetto che subisce la truffa". I malviventi infatti fanno leva sulla gentilezza e la debolezza delle loro vittime. In questi casi occorre fermarsi, ragionare con lucidità e verificare subito chiamando direttamente il parente più prossimo prima di aprire la porta agli sconosciuti.