Cronaca
Tragedia a Margherita di Savoia, famiglia muore per esalazioni da monossido di carbonio
Il gas non ha lasciato scampo a Sabino Giannino, sua sorella Teresa e sua figlia Giulia. I decessi risalgono alla notte tra venerdì e sabato
Barletta - domenica 3 marzo 2013
Ancora un dramma provocato da esalazioni da monossido di carbonio, ancora morti da piangere per colpa del fato. E' quanto successo due notti fa a Margherita di Savoia, in una casa antica sita in via Purgatorio: il velenoso gas non ha lasciato scampo a Sabino Giannino, di 51 anni, alla sorella Teresa, di 53, e alla figlia dell'uomo, Giulia, che aveva da poco computo 16 anni. La scoperta dei loro corpi senza vita risale al pomeriggio di ieri, quando i carabinieri, allertati da parenti delle vittime residenti a Milano, sono intervenuti nell'appartamento, scoprendo il tragico evento. E' probabile che il decesso risalga ad almeno 12 ore prima, durante la notte tra venerdì 1 e sabato 2 marzo, mentre i tre dormivano. Le due donne sono state trovate a letto, mentre l'uomo era in un'altra stanza: probabilmente aveva notato il pericolo e stava cercando di aprire una finestra per salvare la situazione. La causa del dramma? Una canna fumaria collegata a uno scaldabagno a gas, ostruita da un nido di uccelli.
Giannino, sua sorella e sua figlia vivevano a Milano: erano di passaggio a Margherita di Savoia per vedersi con alcuni parenti e probabilmente vendere l'appartamento, che da anni era disabitato. Il freddo aveva consigliato loro l'accensione dello scaldacqua a gas, che negli anni era però stato ostruito nella canna fumaria, una coincidenza fatale. Gli accertamenti congiunti di carabinieri e militari della Sezione Investigativa Scientifica dell'Arma hanno lasciato pochi dubbi sull'accaduto. Sulla tragedia restano però comunque aperte le indagini: il pm della Procura di Foggia Enrico Infante ha infatti disposto l'autopsia sui corpi, trasferiti presso l'obitorio degli Ospedali Riuniti di Foggia.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Giannino, sua sorella e sua figlia vivevano a Milano: erano di passaggio a Margherita di Savoia per vedersi con alcuni parenti e probabilmente vendere l'appartamento, che da anni era disabitato. Il freddo aveva consigliato loro l'accensione dello scaldacqua a gas, che negli anni era però stato ostruito nella canna fumaria, una coincidenza fatale. Gli accertamenti congiunti di carabinieri e militari della Sezione Investigativa Scientifica dell'Arma hanno lasciato pochi dubbi sull'accaduto. Sulla tragedia restano però comunque aperte le indagini: il pm della Procura di Foggia Enrico Infante ha infatti disposto l'autopsia sui corpi, trasferiti presso l'obitorio degli Ospedali Riuniti di Foggia.
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