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Politica
Torna a riunirsi la commissione Urbanistica: Cascella, Damato e Trimigno chiedono di discutere la revoca del presidente Antonucci
I consiglieri scrivono al sindaco e attaccano Marcello Lanotte e Pierpaolo Grimaldi
Barletta - venerdì 5 dicembre 2025
17.00 Comunicato Stampa
«»Da svariati mesi, e precisamente da luglio scorso, tre Consiglieri su cinque (Cascella, Damato e Trimigno) della V^ Commissione Consiliare Permanente "Programmazione, e Pianificazione del Territorio" hanno inutilmente richiesto la convocazione della Commissione per deliberare sulla proposta di revoca del Presidente (consigliere Antonucci), che non ha più una maggioranza che lo sostenga. Così i consiglieri comunali Rosa Cascella, Antonello Damato e Michele Trimigno.
«Il lungo periodo, durante il quale è stata volontariamente omessa la convocazione della Commissione, accampandosi volta a volta illogiche ed inaccettabili motivazioni ostative, è stato interrotto dalla improvvisa convocazione per i prossimi 9 e 10 dicembre 2025 per esprimere il parere sui seguenti punti all'ordine del giorno:
"Espressione parere proposta di C.C. 143"
"Espressione parere proposta di C.C. 145"
"Espressione parere proposta di C.C. 144"
Trattasi di devastanti provvedimenti edilizi ed urbanistici che devono fungere da supporto dei "decisori urbanistici" della città di Barletta (Presidente del Consiglio Comunale, Marcello Lanotte e assessore all'urbanistica, Pier Paolo Grimaldi, con la complice copertura del Sindaco Cosimo Damiano Cannito).
I Consiglieri sottoscrittori della presente ritengono che la volontaria omissione, nell'ordine del giorno proposto alla Commissione, della revoca del Presidente della Commissione, consigliere Antonucci, e per converso la volontaria inclusione dei soli provvedimenti che servono ai "decisori urbanistici" rappresentino un atto di sostanziale violenza democratica ed istituzionale, che denunciamo pubblicamente.
I Consiglieri sottoscrittori della presente presenzieranno alla Commissione, nell'ora e nel giorno della convocazione, ed esigeranno che al primo punto all'ordine del giorno sia trattata la proposta di revoca del Presidente della Commissione, ritenendo che la mancata trattazione del punto significherebbe violenza democratica e istituzionale nonché la imposizione dispotica di un Presidente della Commissione sfiduciato e senza i necessari numeri di supporto.
Ad ogni buon fine i consiglieri sottoscrittori della presente avvertono la necessità di denunziare fin da questo momento che i provvedimenti urbanistici ed edilizi che il Consiglio comunale intende adottare e sui quali la Commissione è stata convocata per esprimere il suo parere, rappresentano una ferita non rimarginabile del tessuto urbano. La crisi climatica e la protezione dell'ambiente esigerebbero verde e non cemento. I "decisori urbanistici" Marcello Lanotte e Pier Paolo Grimaldi, con la copertura del Sindaco, offrono alla Città cemento invece di alberi e spazi aperti. Le zone B5, destinate a servizi per la città devono essere riempite di cemento perché così vogliono Cannito, Lanotte e Grimaldi.
E' bene che la Città lo sappia e sappia anche che il cemento che si verserà per decisione della maggioranza dell'attuale Consiglio Comunale comprometterà la vivibilità di quelle zone oggi e per sempre. All'assessore Grimaldi, che peraltro con modi inurbani, in Consiglio Comunale ha gridato contro i consiglieri che avvelenerebbero i pozzi, rispondiamo che i suoi pozzi non sono avvelenabili perché già carichi del peggio dal punto di vista ideologico e politico».
«Il lungo periodo, durante il quale è stata volontariamente omessa la convocazione della Commissione, accampandosi volta a volta illogiche ed inaccettabili motivazioni ostative, è stato interrotto dalla improvvisa convocazione per i prossimi 9 e 10 dicembre 2025 per esprimere il parere sui seguenti punti all'ordine del giorno:
"Espressione parere proposta di C.C. 143"
"Espressione parere proposta di C.C. 145"
"Espressione parere proposta di C.C. 144"
Trattasi di devastanti provvedimenti edilizi ed urbanistici che devono fungere da supporto dei "decisori urbanistici" della città di Barletta (Presidente del Consiglio Comunale, Marcello Lanotte e assessore all'urbanistica, Pier Paolo Grimaldi, con la complice copertura del Sindaco Cosimo Damiano Cannito).
I Consiglieri sottoscrittori della presente ritengono che la volontaria omissione, nell'ordine del giorno proposto alla Commissione, della revoca del Presidente della Commissione, consigliere Antonucci, e per converso la volontaria inclusione dei soli provvedimenti che servono ai "decisori urbanistici" rappresentino un atto di sostanziale violenza democratica ed istituzionale, che denunciamo pubblicamente.
I Consiglieri sottoscrittori della presente presenzieranno alla Commissione, nell'ora e nel giorno della convocazione, ed esigeranno che al primo punto all'ordine del giorno sia trattata la proposta di revoca del Presidente della Commissione, ritenendo che la mancata trattazione del punto significherebbe violenza democratica e istituzionale nonché la imposizione dispotica di un Presidente della Commissione sfiduciato e senza i necessari numeri di supporto.
Ad ogni buon fine i consiglieri sottoscrittori della presente avvertono la necessità di denunziare fin da questo momento che i provvedimenti urbanistici ed edilizi che il Consiglio comunale intende adottare e sui quali la Commissione è stata convocata per esprimere il suo parere, rappresentano una ferita non rimarginabile del tessuto urbano. La crisi climatica e la protezione dell'ambiente esigerebbero verde e non cemento. I "decisori urbanistici" Marcello Lanotte e Pier Paolo Grimaldi, con la copertura del Sindaco, offrono alla Città cemento invece di alberi e spazi aperti. Le zone B5, destinate a servizi per la città devono essere riempite di cemento perché così vogliono Cannito, Lanotte e Grimaldi.
E' bene che la Città lo sappia e sappia anche che il cemento che si verserà per decisione della maggioranza dell'attuale Consiglio Comunale comprometterà la vivibilità di quelle zone oggi e per sempre. All'assessore Grimaldi, che peraltro con modi inurbani, in Consiglio Comunale ha gridato contro i consiglieri che avvelenerebbero i pozzi, rispondiamo che i suoi pozzi non sono avvelenabili perché già carichi del peggio dal punto di vista ideologico e politico».
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