La città
Tempi troppo lunghi per le carte d'identità, interviene il consigliere Dileo
«Servirebbe una digitalizzazione della procedura di prenotazione»
Barletta - giovedì 18 ottobre 2018
Comunicato Stampa
«Una città che funzioni passa anche attraverso una Pubblica Amministrazione efficiente. È per questo che sento necessario rendermi portavoce di un malcontento diffuso tra i cittadini barlettani circa le attese a cui è subordinato il rilascio delle carte d'identità elettroniche, che da quest'anno sostituiranno totalmente il documento cartaceo scaduto o smarrito». È quanto dichiara in una nota il consigliere comunale Rocco Dileo.
«Barletta, già da inizio anno, si è adeguata alle disposizioni emanate dal Ministero dell'Interno che intende, entro il 2018, diffondere su tutto il territorio nazionale gli innovativi documenti di riconoscimento. Le diverse segnalazioni pervenutemi, tuttavia, mi hanno condotto ad avviare delle indagini, relazionandomi direttamente con i dipendenti comunali presenti negli uffici Anagrafe, oltre che con gli stessi cittadini. I tempi di attesa, che pesano sulla produttività della Pubblica Amministrazione, sono dovuti non solo ad una critica carenza del personale, ma anche delle apparecchiature tecnologiche fornite dal Ministero ed indispensabili per avviare la procedura di richiesta del nuovo documento.
Ciò, comporta la necessità di una prenotazione, da farsi negli stessi uffici Anagrafe, che ad oggi conta una lista di attesa di circa un mese, quindi la necessità che il cittadino si presenti due volte allo sportello. La sola procedura di identificazione del cittadino, infatti, richiede dai 15 ai 20 minuti di lavoro da parte dell'addetto allo sportello (in cui sono comprese le scansioni delle impronte digitali, della foto di riconoscimento e della firma), a cui seguono 6 giorni lavorativi durante i quali i dati vengono elaborati ed inviati al Ministero e all'esito dei quali, la carta d'identità viene spedita a mezzo di posta.
Questi tempi, moltiplicati per il numero di cittadini che fa richiesta del nuovo documento, a Barletta pesano su solo tre apparecchiature date in dotazione dal Ministero. Due di queste sono collocate nell'ufficio Anagrafe di viale Marconi e una in quello di via Ofanto. A ciò si aggiunge un sovraccaricamento di servizi che il singolo dipendente è tenuto a fornire: dalle procedure istruttorie, passando per il servizio mensa scolastica, fino ad arrivare proprio alla procedura deputata al rilascio della carta. Ostacolo procedurale non meno rilevante, inoltre, è il pagamento in contanti di 22,21 euro per il rilascio della CIE (Carta Identità Elettronica), di cui 5,42 euro per i diritti di segreteria comunali. Da qui, la necessità che il dipendente dia un resto centesimale al cittadino.
L'obiettivo, allora, è quello di eliminare o perlomeno smaltire i tempi di attesa, facendo in modo che il cittadino si rechi una sola volta allo sportello e attenda solo i 6 giorni previsti dal Ministero per l'invio del documento. Sarà in questo senso che l'Amministrazione dovrà lavorare, procedendo possibilmente ad una digitalizzazione della procedura di prenotazione, là dove non sia possibile eliminarla completamente, che darebbe modo anche di inglobare in essa il pagamento della cifra suddetta in modo tale da sgravare il relativo onere dai dipendenti comunali. In qualità di Consigliere comunale continuerò ad occuparmi della questione, impegnandomi nel ricercare le migliori soluzioni possibili ad uno dei problemi che inceppa il quotidiano funzionamento della macchina amministrativa.
«Barletta, già da inizio anno, si è adeguata alle disposizioni emanate dal Ministero dell'Interno che intende, entro il 2018, diffondere su tutto il territorio nazionale gli innovativi documenti di riconoscimento. Le diverse segnalazioni pervenutemi, tuttavia, mi hanno condotto ad avviare delle indagini, relazionandomi direttamente con i dipendenti comunali presenti negli uffici Anagrafe, oltre che con gli stessi cittadini. I tempi di attesa, che pesano sulla produttività della Pubblica Amministrazione, sono dovuti non solo ad una critica carenza del personale, ma anche delle apparecchiature tecnologiche fornite dal Ministero ed indispensabili per avviare la procedura di richiesta del nuovo documento.
Ciò, comporta la necessità di una prenotazione, da farsi negli stessi uffici Anagrafe, che ad oggi conta una lista di attesa di circa un mese, quindi la necessità che il cittadino si presenti due volte allo sportello. La sola procedura di identificazione del cittadino, infatti, richiede dai 15 ai 20 minuti di lavoro da parte dell'addetto allo sportello (in cui sono comprese le scansioni delle impronte digitali, della foto di riconoscimento e della firma), a cui seguono 6 giorni lavorativi durante i quali i dati vengono elaborati ed inviati al Ministero e all'esito dei quali, la carta d'identità viene spedita a mezzo di posta.
Questi tempi, moltiplicati per il numero di cittadini che fa richiesta del nuovo documento, a Barletta pesano su solo tre apparecchiature date in dotazione dal Ministero. Due di queste sono collocate nell'ufficio Anagrafe di viale Marconi e una in quello di via Ofanto. A ciò si aggiunge un sovraccaricamento di servizi che il singolo dipendente è tenuto a fornire: dalle procedure istruttorie, passando per il servizio mensa scolastica, fino ad arrivare proprio alla procedura deputata al rilascio della carta. Ostacolo procedurale non meno rilevante, inoltre, è il pagamento in contanti di 22,21 euro per il rilascio della CIE (Carta Identità Elettronica), di cui 5,42 euro per i diritti di segreteria comunali. Da qui, la necessità che il dipendente dia un resto centesimale al cittadino.
L'obiettivo, allora, è quello di eliminare o perlomeno smaltire i tempi di attesa, facendo in modo che il cittadino si rechi una sola volta allo sportello e attenda solo i 6 giorni previsti dal Ministero per l'invio del documento. Sarà in questo senso che l'Amministrazione dovrà lavorare, procedendo possibilmente ad una digitalizzazione della procedura di prenotazione, là dove non sia possibile eliminarla completamente, che darebbe modo anche di inglobare in essa il pagamento della cifra suddetta in modo tale da sgravare il relativo onere dai dipendenti comunali. In qualità di Consigliere comunale continuerò ad occuparmi della questione, impegnandomi nel ricercare le migliori soluzioni possibili ad uno dei problemi che inceppa il quotidiano funzionamento della macchina amministrativa.