Territorio
Strage ulivi per l'ondata di maltempo a febbraio, si contano i danni
Coldiretti: «Abbiamo fatto una segnalazione alla Prefettura per le verifiche dei danni su tutte le colture»
BAT - mercoledì 11 aprile 2018
Comunicato Stampa
L'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito a febbraio le province di Bari e BAT ha arrecato un danno che sta aumentando di giorno in giorno, secondo le segnalazioni degli olivicoltori di Coldiretti Bari e BAT.
«Sta aumentando esponenzialmente la stima del danno sugli ulivi – denuncia il Delegato confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti– che mostrano chiari segnali di spaccatura della corteccia, disseccamento delle piante allo stadio giovanile, gemme bruciate dal gelo, caduta copiosa delle foglie, con epicentro tra Corato e Andria. Abbiamo fatto una segnalazione formale a Prefettura, Assessorato regionale all'Agricoltura, Ufficio provinciale dell'Agricoltura di Bari, alle aree metropolitane di Bari e BAT per le verifiche e l'accertamento del danno da parte degli uffici su tutte le colture. In provincia di Bari si conta una superficie di 100mila ettari di uliveto e una produzione di 3 milioni di quintali di olive e nella provincia di Barletta-Andria-Trani gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali di olive, un patrimonio che rischia di essere stato compromesso dal maltempo del mese scorso. E' stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali».
«Un impegno straordinario – conclude la Coldiretti Bari e BAT – è stato chiesto dall'Unaprol che si è attivata scrivendo al Ministero delle politiche agricole per chiedere un intervento a sostegno delle imprese olivicole di tutte le aree, anche attraverso il rifinanziamento del piano olivicolo». «Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il Delegato confederale delle articolazioni territoriali, Vito Amendolara – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali».
«Sta aumentando esponenzialmente la stima del danno sugli ulivi – denuncia il Delegato confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti– che mostrano chiari segnali di spaccatura della corteccia, disseccamento delle piante allo stadio giovanile, gemme bruciate dal gelo, caduta copiosa delle foglie, con epicentro tra Corato e Andria. Abbiamo fatto una segnalazione formale a Prefettura, Assessorato regionale all'Agricoltura, Ufficio provinciale dell'Agricoltura di Bari, alle aree metropolitane di Bari e BAT per le verifiche e l'accertamento del danno da parte degli uffici su tutte le colture. In provincia di Bari si conta una superficie di 100mila ettari di uliveto e una produzione di 3 milioni di quintali di olive e nella provincia di Barletta-Andria-Trani gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali di olive, un patrimonio che rischia di essere stato compromesso dal maltempo del mese scorso. E' stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali».
«Un impegno straordinario – conclude la Coldiretti Bari e BAT – è stato chiesto dall'Unaprol che si è attivata scrivendo al Ministero delle politiche agricole per chiedere un intervento a sostegno delle imprese olivicole di tutte le aree, anche attraverso il rifinanziamento del piano olivicolo». «Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – aggiunge il Delegato confederale delle articolazioni territoriali, Vito Amendolara – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali».