Scuola e Lavoro
Stato di agitazione del personale del Comune di Barletta
La nota congiunta di FP Cgil, Cisl FP e Uil FPL
Barletta - lunedì 24 maggio 2021
10.47 Comunicato Stampa
Le segreterie territoriali delle organizzazioni sindacali , , UIL FPL, hanno proclamato uno stato di agitazione del personale del Comune di Barletta e hanno inviato il seguendo documento al sindaco, al prefetto e al segretario generale del Comune.
«Nonostante le diverse rassicurazioni verbali avute durante gli ultimi incontri di delegazione trattante - scrivono i referenti dei sindacati Cannone (FP CGIL), Depalo (CISL FP) e Barnabà (UIL FPL) - hanno proclamato lo stato di agitazione del personale, per le seguenti motivazioni:
Pertanto, le scriventi Segreterie Territoriali, facendosi interpreti del disagio dei dipendenti del Comune di Barletta, hanno aderito alla richiesta di proclamare lo stato di agitazione del personale e chiedono, quindi, alla S.V. l'attivazione delle procedure di conciliazione previste dall'art. 2 comma secondo della Legge 146/90e s.m.i.».
«Nonostante le diverse rassicurazioni verbali avute durante gli ultimi incontri di delegazione trattante - scrivono i referenti dei sindacati Cannone (FP CGIL), Depalo (CISL FP) e Barnabà (UIL FPL) - hanno proclamato lo stato di agitazione del personale, per le seguenti motivazioni:
- mancato pagamento della produttività (performance) relativa all'anno 2019;
- mancata erogazione ticket sostitutivi servizio mensa;
- mancato pagamento salario accessorio fondo risorse decentrate anno 2020;
- mancato confronto sulla modifica degli assetti organizzativi dell'ente;
- criticità irrisolte sull'attuazione delle misure di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro con particolare riferimento alle misure anti covid-19.
Pertanto, le scriventi Segreterie Territoriali, facendosi interpreti del disagio dei dipendenti del Comune di Barletta, hanno aderito alla richiesta di proclamare lo stato di agitazione del personale e chiedono, quindi, alla S.V. l'attivazione delle procedure di conciliazione previste dall'art. 2 comma secondo della Legge 146/90e s.m.i.».