Cronaca
Stalking ed un pugno al naso, arrestato un barlettano
Operazione condotta dal Commissariato di Barletta
Barletta - sabato 23 agosto 2014
12.41
Nottata movimentata per il locale Commissariato di Polizia di Barletta. Nella notte, gli agenti hanno arrestato il barlettano 39enne Ruggiero Lacerenza in flagranza di reato, in virtù di un'azione di stalking nei confronti di P.F., donna barlettana di 43 anni, e di gravi lesioni al volto nei confronti di D.M., barlettano di 48 anni.
Da alcuni mesi, il Lacerenza si ostinava a perseguitare la suddetta donna, pedinandola in qualsiasi attività quotidiana della stessa. Gli atti persecutori si susseguivano però da quasi tre anni, e dopo le rimostranze della donna, che più volte aveva cercato di far capire all'uomo che non aveva intenzione di sostenere alcun tipo di relazione, la stessa era stata infine costretta a presentare un'istanza di ammonimento nei confronti del Lacerenza. La donna negli ultimi tempi si faceva accompagnare da un suo conoscente, D.M., per evitare incontri spiacevoli. Ieri sera, i due raggiungevano il centro storico con un gruppo di amici, ma dopo alcuni minuti, fermatisi presso la gelateria Bonelli per degustare un gelato, notavano nelle vicinanze il Lacerenza. Infastidita dalla presenza dell'individuo, la signorina comunicava agli amici di rincasare, chiedendo a D.M. di scortarla con la propria autovettura.
Dopo aver accompagnato un'amica a casa, e dopo aver parcheggiato, P.F. si intratteneva a conversare con D.M. sotto la propria abitazione, quando i due si accorgevano dell'arrivo del Lacerenza. L'uomo cercava in tutti i modi e con una certa insistenza di avvicinarsi alla donna, in difesa della quale interveniva D.M.; a questo punto il Lacerenza, senza proferire parola, colpiva al volto con un forte destro D.M., provocandogli la frattura del setto nasale - presso il nosocomio locale le analisi radiografiche gli assegnavano una prognosi di 30 giorni -. La donna si affrettava a chiamare la polizia e a soccorrere il suo amico, mentre il Lacerenza si dava alla fuga. Gli agenti intervenuti in loco, dopo aver appurato l'accaduto, si mettevano alla ricerca dell'uomo, che veniva rintracciato in via Firenze mentre parcheggiava la propria autovettura. Il Lacerenza veniva quindi condotto presso il locale commissariato in flagranza di reato, e dopo i dovuti accertamenti veniva condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.
Da alcuni mesi, il Lacerenza si ostinava a perseguitare la suddetta donna, pedinandola in qualsiasi attività quotidiana della stessa. Gli atti persecutori si susseguivano però da quasi tre anni, e dopo le rimostranze della donna, che più volte aveva cercato di far capire all'uomo che non aveva intenzione di sostenere alcun tipo di relazione, la stessa era stata infine costretta a presentare un'istanza di ammonimento nei confronti del Lacerenza. La donna negli ultimi tempi si faceva accompagnare da un suo conoscente, D.M., per evitare incontri spiacevoli. Ieri sera, i due raggiungevano il centro storico con un gruppo di amici, ma dopo alcuni minuti, fermatisi presso la gelateria Bonelli per degustare un gelato, notavano nelle vicinanze il Lacerenza. Infastidita dalla presenza dell'individuo, la signorina comunicava agli amici di rincasare, chiedendo a D.M. di scortarla con la propria autovettura.
Dopo aver accompagnato un'amica a casa, e dopo aver parcheggiato, P.F. si intratteneva a conversare con D.M. sotto la propria abitazione, quando i due si accorgevano dell'arrivo del Lacerenza. L'uomo cercava in tutti i modi e con una certa insistenza di avvicinarsi alla donna, in difesa della quale interveniva D.M.; a questo punto il Lacerenza, senza proferire parola, colpiva al volto con un forte destro D.M., provocandogli la frattura del setto nasale - presso il nosocomio locale le analisi radiografiche gli assegnavano una prognosi di 30 giorni -. La donna si affrettava a chiamare la polizia e a soccorrere il suo amico, mentre il Lacerenza si dava alla fuga. Gli agenti intervenuti in loco, dopo aver appurato l'accaduto, si mettevano alla ricerca dell'uomo, che veniva rintracciato in via Firenze mentre parcheggiava la propria autovettura. Il Lacerenza veniva quindi condotto presso il locale commissariato in flagranza di reato, e dopo i dovuti accertamenti veniva condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.